Cortei per il Leoncavallo a Milano, migliaia di persone e diversi artisti in strada. FOTO
Il primo corteo è partito alle 13 dalla Stazione Centrale e si è unito alle 15 al secondo gruppo a Porta Venezia. Tra la folla diversi artisti come Claudio Bisio e Paolo Rossi. All'altezza di Piazza Tricolore una quarantina di antagonisti si sono staccati e hanno lanciato uova e petardi contro le forze dell'ordine schierate davanti alla Prefettura. Secondo la Questura circa 20mila persone hanno preso parte alla manifestazione. Alle 18 sono arrivati in piazza Duomo, ultima tappa del corteo
LA PARTENZA DEL PRIMO CORTEO
- È partito alle 13 il primo dei due cortei di protesta per lo sgombero del centro sociale Leoncavallo a Milano. I manifestanti si sono mossi al grido "dentro la città dei padroni, dieci cento mille occupazioni". Il primo corteo si è poi unito al secondo partito alle 15 da Porta Venezia. Secondo la Questura sono stati circa 20mila i manifestanti
LA MANIFESTAZIONE TERMINATA A PIAZZA DUOMO
- Intorno alle 18 il corteo Giù le mani dalla città ha raggiunto l'ultima tappa in piazza Duomo. La Questura aveva prescritto che la manifestazione terminasse a piazza Fontana. All'arrivo del corteo, la polizia in assetto antisommossa presidiava l'accesso su piazza Duomo. I manifestanti hanno inneggiato cori contro le forze dell'ordine e contro il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, chiedendo di poter passare. Dopo pochi minuti le forze dell'ordine hanno aperto un varco, consentendo l'ingresso in piazza Duomo.
STRISCIONE SULLA STATUA DI VITTORIO EMANUELE II
- All'arrivo in piazza Duomo sono stati sparati da alcuni manifestanti fumogeni e petardi, altri hanno appeso lo striscione con la scritta "Giù le mani dalla città" alla statua di Vittorio Emanuele II a cavallo e da lì hanno sparato fumogeni rossi e numerosi fuochi di artificio. Tra i cori "giù le mani dal Leoncavallo" e "via, via la polizia"
"SIAMO IN 50MILA"
- "Siamo 50mila. Questa città ce la riprendiamo". Così i manifestanti nel corso del corteo in difesa del Leoncavallo a Milano (la Questura ha invece indicato il numero di 20mila). "Non vogliamo che Milano sia una scatola luccicante per ricchi", hanno scandito dal megafono: "Dal 21 agosto ci hanno privato di uno spazio di libertà. Ce lo riprenderemo"
GLI STRISCIONI
- Un blitz con fumogeni e uno striscione con la scritta "Questa città di chi pensate che sia? Casa, reddito cittadinanza per tutti" è stato realizzato da un gruppo di antagonisti del Lambretta nella zona di via Watteau, dove si trova la ormai ex sede del Leoncavallo sgomberato lo scorso 21 agosto e ancora presidiato dalle forze dell'ordine
IRRUZIONE AL PIRELLINO
- All'altezza di via Melchiorre Gioia i partecipanti al primo dei due cortei sono entrati nel cantiere del "Pirellino", tra le opere al centro delle inchieste sull'urbanistica, lanciando slogan contro il Comune di Milano e Manfredi Catella, manager indagato dalla Procura di Milano per presunti abusi edilizi. L'irruzione, pacifica e simbolica, è avvenuta sotto gli occhi della forze dell'ordine, che erano in testa e in coda al corteo.
MANIFESTANTI IN CIMA AL CANTIERE
- I manifestanti sono saliti in cima al cantiere, sopra la grande pubblicità che campeggia sull'incrocio con Melchiorre Gioia, utilizzando le stesse scale di cantiere che si trovano a lato. Gli attivisti hanno acceso fumogeni e lanciato petardi, mentre i manifestanti in strada, tra canti e balli hanno invocato agli altoparlanti dei furgoni "spazi pubblici non speculazione edilizia". Poi hanno raggiunto tra gli applausi dei presenti i bastioni di Porta Venezia per dare il via al secondo corteo
GABRIELE SALVATORES ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE
- Anche il premio Oscar Gabriele Salvatores ha dato l'adesione alla manifestazione indetta dopo lo sfratto esecutivo del 21 agosto. "È importante esserci per il Leoncavallo e per dare il segnare che non siamo pecore che seguono una cosa, che c'è anche altra gente"
TANTI ARTISTI AL CORTEO
- "Siamo una banda di cazzoni ma con senso civico": Bebo Storti ha spiegato così la presenza al corteo per il Leoncavallo con gli altri del gruppo The Comedians, ovvero Paolo Rossi, Claudio Bisio, Gigi Alberti, Antonio Catania e Renato Sarti. Hanno sfilato insieme con lo striscione con scritto proprio The Comedians, titolo dello spettacolo diretto da Gabriele Salvatores che ottenne grande successo nel 1985. "È importante essere qui per parlare del Leoncavallo e dell'atto disgustoso che hanno fatto" ovvero lo sgombero del 21 agosto
L'ACCUSA DEGLI ARTISTI
- "La domanda è: perché l'hanno fatto? - ha detto Bebo Storti sulla decisione di sgomberare il Leoncavallo - C'era già una trattativa in corso che non è andata in porto perché il ministro Piantedosi ha deciso che andava chiuso con autorità e con la polizia. È stata una chiusura politica". Il regista Salvatores ha invece ricordato che il Leoncavallo "ha il valore, una volta si diceva controcultura, ma contro o meno era cultura comunque. Era uno spazio alternativo importante" (in foto Claudio Bisio)
PAOLO ROSSI CON LO STRISCIONE
- Paolo Rossi, insieme ad altri artisti, ha preso parte al corteo portando lo striscione The Comedians mostrato durante la manifestazione contro lo sgombero del Leoncavallo
L'ASSOCIAZIONE MAMME ANTIFASCISTE DEL LEONCAVALLO
- "Lo sfratto che hanno eseguito è stata l'occasione ma questa manifestazione vuole ribadire la necessità di spazi in una città come Milano, vuole ribadire la necessità di andare avanti". Marina Boer, presidente dell'associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo, lo ha spiegato prima della partenza del corteo 'Giù le mani dalla città'.
L'APPELLO PER SALVARE IL LEONCAVALLO
- Daniele Farina storico portavoce del Leoncavallo ha lanciato un appello: "se ci siete manifestatevi per comprare la sede via Watteau, se ci sono imprenditori illuminati che vengano avanti". Tra gli striscioni del corteo due recitavano, "Leoncavallo il Sogno alternativo" e "Contro i padroni della città, Leoncavallo 50 anni ancora". Tra i politici hanno sfilato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e il segretario del Pd di Milano Alessandro Capelli, oltre al presidente di Anpi Milano Primo Minelli
PIANTEDOSI SUL CORTEO
- "Nessuna preoccupazione" sulla manifestazione in corso per il Leoncavallo perchè "siamo convinti che ogni manifestazione di pensiero si svolgerà con senso di responsabilità da parte di tutti", aveva detto a margine del Forum Teha di Cernobbio il ministro degli Interni Matteo Piantedosi
CGIL AL CORTEO
- La manifestazione del Leoncavallo è anche per una "Milano democratica". Lo ha sostenuto il segretario della Camera del Lavoro del capoluogo lombardo, Luca Stanzio, partecipando al corteo contro lo sgombero del centro sociale. "È importante essere qua - ha sostenuto - non solo per difendere uno spazio di democrazia messo sotto scacco dal governo, ma anche per iniziare a immaginare un futuro democratico per Milano”.
FRATOIANNI AL CORTEO
- "È importante difendere gli spazi di cultura e socialità, è importante difendere ciò che libera le vite dalla cultura di mercato. Il Leoncavallo è un bene prezioso, riportarlo a una logica commerciale è sbagliato”, sono le parole del segretario di Sinistra Italiana e parlamentare Nicola Fratoianni sfilando durante il corteo. "La sua storia straordinaria va difesa. Lo sgombero va contestato in sé, allude a una idea inaccettabile delle nostre città, delle relazioni - ha proseguito -. Questa è una questione politica".
ESPONENTI PD E ANPI AL CORTEO
- Hanno preso parte alla manifestazione il segretario Pd di Milano, Alessandro Capelli e il presidente dell'Anpi cittadina Primo Minelli. "Non è una contraddizione essere qua perché lo dobbiamo alla storia di Milano - ha spiegato Capelli. "Abbiamo deciso di lasciare libertà alle persone - ha aggiunto - perché qui contano anche le storie personali. Inoltre abbiamo deciso di non imporre al corteo le bandiere del Pd perché essendo un corteo plurale ci teniamo a esserci sapendo che il ruolo del Pd è un altro"
LA LEGA CONTRO IL CORTEO
- "La manifestazione di sostegno ai delinquenti del Leoncavallo non ha avuto i numeri che si aspettavano i giornali e gli stessi organizzatori. Risulta comunque indecente la presenza di Pd e realtà come Cgil e Anpi al fianco di chi vive nell'illegalità e odia le forze dell'ordine", è quanto hanno scritto in una nota Silvia Sardone, vicesegretario della Lega, e Samuele Piscina, segretario provinciale del partito a Milano. "Hanno dimostrato, una volta di più, di essere al fianco di chi non rispetta le legg" hanno proseguito
UOVA E PETARDI CONTRO LA POLIZIA
- Intanto, durante il corteo, all'altezza di piazza Tricolore un gruppo di antagonisti, oltre una quarantina, si è staccato e ha lanciato uova e petardi verso le forze dell'ordine e ha acceso fumogeni. Gli agenti erano schierati sulla via che porta alla sede della prefettura di Milano, per impedire l'accesso ai manifestanti. Il corteo ha continuato poi a muoversi con lentezza perché l'obiettivo era arrivare in piazza Duomo alle 18, al termine del Giubileo del mondo della scuola
MANIFESTAZIONE TERMINATA IN PIAZZA DUOMO, STRISCIONI CONTRO SALA
- Poco dopo le 18 il corteo è terminato in Piazza Duomo dove sono apparsi alcuni striscioni contro l'amministrazione Sala. Uno recitava: "Con Beppe Sala per il comunismo. Più grattacieli per tutti", firmato da una sedicente "Associazione gentrificatori democratici per l'inclusione dei ricchi". L'altro invece, realizzato dal collettivo Cambiare rotta, punta il dito contro il cosiddetto modello Milano: "Se vi facciamo gola vi andremo di traverso", hanno attaccato giovani attivisti e studenti