Conti deposito, rendimenti oltre il 4%: come scegliere la formula migliore
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Sono ancora alti i tassi di interesse riconosciuti dalle banche sulle somme depositate, sia nel caso di un conto libero sia di uno vincolato. Ma quali sono i criteri da prendere in considerazione per far fruttare al meglio il proprio investimento?
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- I tassi di interesse riconosciuti dalle banche sui conti deposito non scendono, almeno su quelli a breve termine. Lo spiega il Corriere della Sera, che insieme agli esperti di SOStariffe.it ha analizzato i rendimenti attuali e individuato i criteri per ottenere quelli migliori
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- Partiamo anzitutto dalle basi. Il conto deposito è un conto corrente bancario, con funzionalità limitate, che ha un unico scopo: quello di far fruttare interessi elevati sul patrimonio investito. In sostanza, le banche usano le somme depositate per le proprie operazioni, e in cambio corrispondono un interesse al cliente
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- Come scrive il quotidiano, chi decide di aprire oggi un conto deposito può arrivare a guadagnare fino al 5% lordo annuo. Ciò avviene anche con la scelta di un conto libero, ossia di una soluzione senza vincoli che consente il ritiro delle somme depositate in qualsiasi momento
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- Ad aprile 2024, il rendimento lordo dei conti deposito delle banche partner di SOStariffe.it è pari al 5% per i depositi a 6 o 12 mesi. E per le durate maggiori? Allargando la forbice e arrivando a 24 o 36 mesi (almeno due anni), il tasso lordo più alto è del 4,5%
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- Sempre secondo l'analisi di SOStariffe.it, sale leggermente il rendimento per i conti deposito a 60 mesi (ossia 5 anni): il valore aumenta fino al 4,75%. Ma attenzione: il rendimento medio dei depositi di marzo 2024, confrontati con quelli di un anno fa, è sì in crescita per i conti fino a 12 mesi, ma in discesa per quelli di maggiore durata
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- Ma perché potrebbe essere utile aprire un conto deposito e quali aspetti vanno tenuti in considerazione per scegliere i rendimenti migliori? Anzitutto, spiegano il Corriere e SOStariffe.it, la prima cosa da fare è controllare quali sono le offerte delle diverse banche. Solo facendo un confronto si possono individuare i tassi di interesse lordi e netti e procedere a una simulazione basata sulla durata
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- Attenzione però: per aprire un deposito, non basta prendere in considerazione solo la durata. Un altro criterio fondamentale è il tipo di conto. Come detto, ci sono quelli liberi - e dunque senza vincoli sul ritiro dei soldi - ma anche quelli vincolati, dove non è previsto lo svincolo delle somme se non alla scadenza stabilita dal contratto con la banca
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- Esiste però una via di mezzo: i conti svincolabili. In sostanza, il cliente può ritirare il denaro vincolato prima del periodo stabilito, ma deve rinunciare al rendimento maturato fino a quel momento. Insomma, le possibilità di scelta sono diverse. Ma qual è la soluzione attualmente migliore secondo SOStariffe.it?
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- L'ultimo punto da tenere in considerazione riguarda i costi di apertura e mantenimento del conto, che spesso non sono presenti. L'imposta di bollo è invece proporzionale alla giacenza presente a una certa data: è pari al 2 per mille della somma vincolata. Ma sull'ammontare di questa imposta, esiste una netta differenza tra persone fisiche e giuridiche: le prime non hanno un limite massimo, mentre le seconde hanno un tetto di 14mila euro