
Funerali Andrea Augello, Giorgia Meloni ricorda il senatore di FdI
Si commuove e commuove la premier Giorgia Meloni ai funerali del senatore di Fratelli d'Italia Andrea Augello, scomparso il 28 aprile scorso all'età di 62 anni, che ha voluto che fosse proprio lei, insieme all’avversario politico di una vita, Goffredo Bettini, a ricordarlo nel giorno del suo funerale

Alle esequie del senatore Andrea Augello, morto il 28 aprile scorso a 62 anni, erano presenti molti membri del governo, tra i quali i sottosegretari alla presidenza Alfredo Mantovano e Giovan Battista Fazzolari, nonché il presidente del Senato Ignazio La Russa, oltre ovviamente alla premier Giorgia Meloni, che ha ricordato Augello con un commovente discorso

“Non è una cosa facile quella che Andrea ha voluto facessi - ha esordito Meloni nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli - Non solo perché gli volevo sinceramente bene, ma perché è difficile parlare al funerale di una persona che viveva come una responsabilità il suo essere al mondo. Ecco, credo che questa è la cosa che più ha sofferto. Non il dolore, non la malattia ma il senso di responsabilità verso le persone che amava e per le quali era un punto di riferimento"
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"Quel che non sopportava - ha continuato la Presidente del Consiglio - era di non poter fisicamente camminare a testa alta e combattere in prima linea, come ha sempre fatto. Era un uomo coraggioso, spavaldo, di quella spavalderia guascona che riesce a strapparti un sorriso anche da avversario. E averlo avversario non era una buona notizia”
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“Andrea era capace di un’umanità straordinaria, di quell’ironia che appartiene solo alle persone intelligenti. Sapeva ridere e far ridere di tutto. Ricordo quando venne a raccontarmi del suo male, gli dissi: dimmi, ho solo 20 minuti. Lui mi guarda e senza muovere un muscolo mi dice: sto morendo e io non riesco a dire niente. Allora lui: “dai, Giorgia, non fare così, pensa a me che devo dirti che devo morire in 20 minuti…”

“In questi due anni di malattia - ricorda ancora Giorgia Meloni - lo invitarono a consultare la psicologa del reparto, lui rispose: se vuole ci parlo, ma non penso di avere le competenze necessarie ad aiutare questa signora. Andrea era così, ma è stata questa sicurezza così ferma a renderlo un punto di riferimento per tutti. Sapevi di poterci contare, io conservo ancora i messaggi di qualche giorno fa pieni di consigli, di spunti, di intuizioni”

Meloni ha parlato anche della preoccupazione del senatore per la sua famiglia e le sue figlie: "La cosa che in assoluto amava di più. Viveva la malattia come un tradimento nei loro confronti, ma io penso fermamente che mai chi ha avuto un padre così potrà considerarlo un traditore”

La premier ha ricordato l'ultimo intervento pubblico di Augello, in cui, ricordando gli anni di dura lotta politica, il senatore ha parlato di questi come: "Gli anni del nostro riscatto. Quando arriveranno gli anni difficili ricordiamoci di questo riscatto, come un testamento alla nostra schiena dritta".

"Io non dirò cose patetiche, perché Andrea non lo avrebbe sopportato. Ad Andrea dico che ci saremo come ci sei stato tu, e noi useremo le stesse parole che hai usato per Tony (il fratello del senatore venuto a mancare diversi anni fa, ndr): c’era una volta mio fratello”, conclude Meloni sollevando un caldo e lungo applauso dei presenti

Anche Goffredo Bettini, rappresentante del Partito Democratico, ha parlato alla chiesa ricordando Augello: “Siamo stati avversari e amici, nel segno di una lealtà che non è mai venuta meno. Io oggi parlo di amicizia, perché gli amici si appartengono e si attraversano, Andrea è stato un combattente, energico e intransigente. Ci siamo misurati, in lui mai è venuta meno la voglia di vincere. Io ero a sud, lui a est, ma tra noi c'era un patto di lealtà che non è mai venuto meno"

A parlare prima di Bettini e Meloni è stata la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, moglie di Augello: “Voglio ringraziarvi per la straordinaria partecipazione, per l’affetto, la commozione, l’amore e la vicinanza di oggi e di questi giorni. Andrea era un uomo sobrio e essenziale, non amava la retorica, le ritualità, però oggi sono sicura che se fosse qui sarebbe, anzi, lui oggi è felice”
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