Il fango che ha devastato una zona di Casamicciola Terme, a seguito dell'alluvione di sabato mattina, continua a restituire corpi. Le squadre di soccorritori hanno individuato l'ottava vittima delle frane. Si tratta di un ragazzo di 16 anni. Tra i morti anche un neonato e due bimbi. Sono 4 i feriti e 230 gli sfollati. Oggi e domani chiuse le scuole sull'isola. Il Cdm ha dichiarato lo stato d'emergenza e disposto un primo stanziamento da 2 milioni
Ischia, l'ex M5S De Falco: "Cacciato per mio no a condono, Conte corresponsabile disastro"
L'ex senatore grillino, all'epoca, si scagliò contro quella norma 'blindata' dal M5S, azionista di maggioranza del governo Conte. Un'opposizione che poi gli sarebbe costata la cacciata dal Movimento. "Mi fu contestato il no al decreto Salvini, ma certamente - rimarca De Falco - il decreto Genova fu la goccia che fece traboccare il vaso a metà novembre 2018. Contestai i 12 articoli che riguardavano il condono a Ischia. Mi fu risposto che non si potevano presentare emendamenti e che il condono si sarebbe fatto. Il senatore Santangelo, allora sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, disse che era stato deciso così".
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Frana Ischia, Musumeci: "Demolizioni per evitare nuovi drammi"
"Rileggere il territorio, avere il coraggio di firmare ordinanze di demolizioni. Io credo sia un presupposto essenziale se vogliamo evitare il ripetersi di drammi come quello accaduto a Ischia". Queste le parole di Nello Musumeci, parlamentare di Fratelli d'Italia e ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, ad Agorà Rai Tre.
Ischia, il vescovo: "Fatto il possibile perché non fosse un disastro annunciato?"
“Davanti ai nostri occhi ci sono immagini, che abbiamo visto, anche se in modo meno drammatico, altre volte - sottolinea - e che mai avremmo voluto rivedere! Di fronte a questi eventi ci sentiamo scossi, turbati, addolorati, interrogati e provocati”.
Il vescovo incoraggia la popolazione: “Non lasciamoci schiacciare! La prima risposta che vogliamo dare è un’impennata della solidarietà spirituale e concreta. Giovani e adulti della nostra Chiesa si sono subito rimboccati le maniche. “Eleviamo la nostra preghiera al Padre per chi ha perso la vita e per chi è disperso. In particolare è il momento di professare, con le lacrime agli occhi e con il cuore ferito, credo la vita eterna e aspetto la risurrezione della carne. Ma la preghiera diventa anche grido, unito al grido lancinante di Gesù sulla croce (‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’): ‘Perché, Signore, queste morti? Perché questo dolore a noi, ora? Perché sono coinvolti anche i bambini? Perché?’“. Ora, osserva mons. Pascarella, “è tempo della vicinanza, del prendersi cura, della condivisione, della prossimità. Ci sono persone ferite e sfollate, c’è chi si è visto risucchiare i suoi cari dalla furia delle acque e del fango. Essi vogliono sentire la nostra vicinanza, fatta non tante di parole, ma di gesti concreti”.