Covid, le news. Il bollettino 44.672 casi e 62 decessi. Tasso positività al 21,7%
L'ultimo report del ministero della Salute registra l'aumento di terapie intensive (+18) e ricoveri (+191). Sei Regioni e Province autonome - rispetto alle 5 della scorsa settimana - sono classificate questa settimana a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Veneto. Una Regione, la Toscana, è definita 'non valutabile', status equiparabile al rischio alto. Le restanti 14 sono a rischio moderato. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss
In Piemonte 5.010 nuovi casi, positività al 22,1%
In Piemonte 5.010 nuovi casi accertati di Covid, con un tasso di positività del 22,1% rispetto ai 22.673 tamponi diagnostici processati, di cui 22.114 test antigenici). L'aumento nel numero dei ricoverati oggi è rallentato rispetto ai giorni scorsi: + 9 nei reparti ordinari, dove il totale dei degenti è 579, con un'occupazione dei letti dell'8,5%: in terapia intensiva +2, dato complessivo 19 e occupazione letti al 3%. Non è stato registrato alcun decesso. Sebastiani: "Professori e alunni indossino mascherina a scuola"
In Alto Adige 788 nuovi casi e 3 decessi
In Alto Adige sono 788 i nuovi casi di Covid-19 su 2.642 tamponi processati nella giornata di ieri. Tre le persone decedute nelle ultime 24 ore per un totale di 1.550 vittime da inizio pandemia. Continua ad aumentare il numero dei pazienti Covid ricoverati in ospedale che sono 123 nei normali reparti (3 in più rispetto al dato di ieri) e 3 in terapia intensiva. L'incidenza del contagio è di 897 nuove infezioni negli ultimi sette giorni. Il numero delle persone con un tampone molecolare positivo è si 269.141. Oltre 5.500 le persone che si trovano in quarantena o isolamento domiciliare. I guariti totali sono 262.026. Covid nel mondo, casi in aumento: i Paesi con più contagi nell’ultima settimana
Iss, sì booster bivalenti in gravidanza in ogni fase gestazione
"La vaccinazione, con ciclo primario e richiamo, terza e quarta dose, è il modo più sicuro ed efficace per proteggere dal Covid-19 le donne in gravidanza e i loro bambini", ed è raccomandata a tutte le donne in gravidanza in qualsiasi momento della gestazione e durante l'allattamento, senza necessità di interromperlo. Queste, in sintesi, le indicazioni dell'Istituto superire di sanità (Iss), aggiornate "alla luce dei nuovi vaccini disponibili e dell'introduzione della seconda dose booster (quarta dose) anche per questa categoria di persone", pubblicate oggi. Covid e Long Covid, come sport e nutrizione possono migliorarne la gestione
Cartabellotta: "Gimbe chiede al Ministro Speranza di pubblicare la circolare con il piano di gestione della pandemia per autunno-inverno 2022-2023"
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Fedriga: "Rimettere mascherine? Non vedo pericoli"
L'aumento dei contagi da Covid 19 al momento, secondo il governatore della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, non porterà a una scelta di imporre nuovamente le mascherine. "A oggi non vedo pericoli confrontandomi con la nostra task force sul Covid. Il Covid attualmente non comporta l'ospedalizzazione, i ricoveri che vediamo non sono a causa del Covid, ma di persone ricoverate per altre cause che poi si scoprono positivi. Siamo di fronte a una popolazione per lo più coperta grazie al vaccino, molti anche per infezione avvenuta, e oggi i contagi che vediamo non comportano un intasamento del sistema sanitario. Ci auguriamo che la situazione continui in questo modo", ha specificato Fedriga a margine di una conferenza stampa a Trieste. "Come abbiamo sempre fatto fin dall'inizio dobbiamo affrontare la pandemia con pragmatismo, senza la lotta ideologica di chi vorrebbe chiudere tutto a prescindere e chi invece dice che il Covid non esiste. Bisogna affrontare la situazione con gli strumenti specifici del momento, senza ideologizzazioni della pandemia, che purtroppo invece è stata trasformata in questi anni paradossalmente in uno strumento di lotta politica", ha concluso Fedriga. Long-Covid, disturbi psichiatrici crescerebbero del 20% a un anno dal contagio
Fauci fa il booster in diretta Tv: "Vaccinatevi anche voi"
"Sei preoccupato per il booster? Sei preoccupato che il chip del 5G che ti inserirà possa interferire con il 3G dell'ultimo?". "No", sorride il super scienziato Usa Anthony Fauci, rispondendo con una battuta al conduttore Tv Stephen Colbert, mentre insieme escono dagli studi del 'The Late Show'. La puntata, in realtà, più che un'intervista si è trasformata in uno sketch itinerante per promuovere l'ultimo booster di vaccino anti-Covid. Sì, perché Fauci e Colbert si incamminano per le strade di New York, diretti nella farmacia più vicina. Motivo? Lo scienziato ha fatto il secondo richiamo in diretta Tv. Fra scherzi e battute irriverenti (lo showman chiede all'immunologo se è abituato agli aghi e poi aggiunge: "Hai mai fatto il botox? A 81 anni hai un aspetto fantastico"), i due si prendono un minuto per fare un giro nel negozio. Passano dalla sezione dedicata ad Halloween e il pensiero di Fauci va ai mille ragazzini che andranno a bussare alla sua porta, "respirandomi addosso", aggiunge. Ma poi si torna seri per pochi secondi e Colbert annuncia: "So che vuoi convincere le persone a fare il booster. Cosa può esserci di più convincente che fare il vaccino con indosso queste orecchie da gattina sexy?". Fauci le indossa e guarda dritto in camera: "Non dimenticate di fare il richiamo", è il suo appello che finisce fra le risate. Covid, ipotesi ritorno obbligo mascherina al chiuso? Ecco cosa sappiamo
Sardegna, 650 nuovi casi e un decesso
''In Sardegna si registrano oggi 650 ulteriori casi confermati di positività al Covid (di cui 618 diagnosticati con tampone antigenico). Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 2415 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 6 ( + 3 ). I pazienti ricoverati in area medica sono 65 ( + 3 ). 5527 sono i casi di isolamento domiciliare ( + 282 ). Si registra il decesso di un uomo di 76 anni, residente nella provincia di Sassari''. Lo comunica la Regione Sardegna. Covid, separarsi dai nipoti ha peggiorato la salute mentale dei nonni. Lo studio
In Abruzzo 1.053 nuovi casi, nessun decesso
Sono 1.053 i casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo, che portano il totale dall'inizio dell'emergenza a 56.7179. Il bilancio dei pazienti deceduti non registra nuovi casi e resta fermo a 3.677. Lo comunica l'Assessorato regionale alla Sanità. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 530.031 dimessi/guariti (+541 rispetto a ieri). Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 33.471 (+511 rispetto a ieri). Di questi, 159 pazienti (+12 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 0 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 994 tamponi molecolari (2.492.247 in totale dall'inizio dell'emergenza) e 4.583 test antigenici (4.386.662). Covid, Gimbe: balzo contagi, si inverte curva intensive
Nel Lazio 49.355 positivi, 30 in terapia intensiva
Sono 49.355 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 486 ricoverate, 30 in terapia intensiva e 48.839 in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono 2.033.304, i morti 12.114, su un totale di 2.094.773 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio. Covid, Iss: nuovo balzo Rt, sale occupazione intensive e reparti
In Puglia 2 morti e 1.339 casi, il 13% dei test
Oggi in Puglia si registrano 1.339 nuovi casi di positività al Covid su 10.198 test giornalieri per una incidenza del 13%. Due le persone decedute. I casi sono così distribuiti per provincia: 455 a Bari, 85 nella Bat, 146 a Brindisi, 162 a Foggia, 327 a Lecce, 151 a Taranto. Sono residenti fuori regione altre 12 persone risultate positive in Puglia. Delle 13.586 persone attualmente positive 134 sono ricoverate in area non critica e 7 in terapia intensiva. Covid, gli esperti su Omicron BQ.1.1: “È troppo presto per prevedere una nuova ondata”
Anestesisti: "In corso ondata che durerà fino a dopo Natale"
"La stratificazione degli effetti della campagna vaccinale anti-Covid in qualche modo ha coperto fino ad oggi i più deboli e i più fragili, ma ora stiamo vedendo gli effetti di un'apertura tout court. Salgono i casi, ma è anche fortunatamente cambiata l'espressione patologica del virus proprio grazie ai vaccini. Pur avendo capito che si conviverà con Sars-CoV-2, sarebbero necessari atteggiamenti prudenziali. Questo trend positivo di crescita lo vedremo fino a dopo Natale, con in più la sovrapposizione con un'influenza che negli ultimi due anni era crollata, grazie all'uso diffuso delle mascherine, e che oggi è temibile". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), commenta i dati del monitoraggio della Cabina di regia Iss-ministero della Salute, che registrano ancora un aumento dell'incidenza e dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva. Covid, la pandemia avrebbe portato a un aumento di peso nei bambini. Lo studio
Il virus in Italia: dati, infografiche e mappe
La diffusione di Covid-19 nel nostro Paese sulla base dei dati del ministero della Salute. Insieme ai tamponi molecolari, vengono conteggiati anche i test rapidi antigenici.
Effetti anche sulla pelle: macchie, dermatiti ed eruzioni cutanee
Anche un forte prurito può essere la manifestazione del contagio da coronavirus: dermatiti, eczemi e rash cutanei sono sintomi dell’infezione per un quarto dei contagiati, in particolare le donne, e possono manifestarsi anche dopo la guarigione: cosa fare per gestirli al meglio. LO STUDIO.
I soggetti infetti non vaccinati dopo un anno non avrebbero più anticorpi
Il dato è rilevato in particolar modo nei fumatori e negli over 60. A contribuire al livello di protezione anche l’età e la presenza di malattie mentali. LO STUDIO.
Anestesisti, 'in nuovo Governo prevalga scienza e non ideologia anti-Speranza'
"Saremo molto attenti alle prime mosse e alle dichiarazione del nuovo Governo sulla gestione Covid e sulla necessaria prevenzione da mettere in atto in caso di risalita importante dei casi. A noi piacerebbe che in materia di strategie anti-Covid non si facesse l'opposto rispetto al Governo uscente. Auspichiamo che non ci sia un atteggiamento ideologico rispetto alle misure varate dal ministro della Salute Roberto Speranza. Chiediamo che si ascolti la scienza e che ogni decisione, come fatto nei due esecutivi precedenti, venga presa in base alle evidenze scientifiche. Anzi, la speranza è che vengano implementate le risorse proprio in questo senso". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani.
Covid e Long Covid, come sport e nutrizione possono migliorarne la gestione
Mentre la ricerca scientifica sulle conseguenze del coronavirus prosegue, diversi studi hanno dimostrato come praticare attività fisica regolarmente e nutrirsi in maniera corretta possa aiutare a mitigare gli effetti dell’infezione, anche a lungo termine. L'ARTICOLO COMPLETO
Fedriga: "Gente stanca dei vaccini? E' comprensibile"
Stanchezza della gente ad andare a vaccinarsi? "I numeri ci dicono questo ed e' anche comprensibile, tanti richiami, tanti vaccini". Lo ammette il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga a margine di un incontro al Porto Vecchio di Trieste. "Noi stiamo cercando di spiegare che particolarmente per le persone anziane ed i fragili i richiami sono importanti. Abbiamo uno strumento straordinario che e' il vaccino, e' vero che e' stato ripetuto in tempi piu' stretti di quanto previsto, ma e' altrettanto vero che il vaccino ha dimostrato la sua efficacia sul campo e abbiamo visto che contro la malattia grave ha una grande efficacia" ha precisato Fedriga. "Proprio ieri vedevo i dati sulla mortalita' tra chi si e' sottoposto al vaccino e chi no, c'e' una differenza enorme. Purtroppo chi non si sottopone al
vaccino tra la popolazione fragile e' quello che subisce ancora i danni maggiori del Covid".
vaccino tra la popolazione fragile e' quello che subisce ancora i danni maggiori del Covid".
Covid, primario intensiva Perugia: "Più positivi ma ricoverati per altro"
Aumentano i casi Covid nelle terapie intensive in Umbria, ma "in realtà, come già osservato in primavera, stiamo iniziando a vedere sporadici casi di pazienti che entrano positivi nelle unità di cure intensive, ma sono affetti da altre patologie che richiedono il ricovero in rianimazione". A dirlo all'Adnkronos Salute è Edoardo De Robertis, primario di anestesia e rianimazione all'Ospedale di Perugia, commentando i dati Covid.
"Ovviamente, se il numero dei positivi nella popolazione aumenta, come sta aumentando, vedremo anche casi nei nostri reparti, ma non direttamente causati (salvo pochissimi) da Covid", sottolinea De Robertis. Secondo lo specialista il vero problema "è che la popolazione, soprattutto i fragili, sono scoperti e andrebbe molto rafforzata l'informazione sull'importanza della quarta dose. E forse una maggiore attenzione alle mascherine non farebbe male". Covid, Iss: nuovo balzo Rt, sale occupazione intensive e reparti
"Ovviamente, se il numero dei positivi nella popolazione aumenta, come sta aumentando, vedremo anche casi nei nostri reparti, ma non direttamente causati (salvo pochissimi) da Covid", sottolinea De Robertis. Secondo lo specialista il vero problema "è che la popolazione, soprattutto i fragili, sono scoperti e andrebbe molto rafforzata l'informazione sull'importanza della quarta dose. E forse una maggiore attenzione alle mascherine non farebbe male". Covid, Iss: nuovo balzo Rt, sale occupazione intensive e reparti
Covid, Fedriga: contagi in aumento ma non vedo pericoli
"Oggi non vedo pericoli". Così Massimiliano Fedriga, residente del Friuli Venezia Giulia, alla domanda se c'è una nuova emergenza covid con l'aumento dei contagi. "Anche i numeri che vediamo oggi sono di persone non ricoverate principalmente a causa del Covid, ma di persone ricoverate per altri motivi e con il Covid. Il Covid - afferma Fedriga - non comporta l'ospedalizzazione. E questo anche perché siamo in gran parte di fronte ad una popolazione coperta dal vaccino. Ci auguriamo che continui in questo modo. Come abbiamo fatto fin dall'inizio dobbiamo affrontare la pandemia con grande pragmatismo". I soggetti infetti non vaccinati dopo un anno non avrebbero più anticorpi