G8, Strasburgo: inammissibili ricorsi poliziotti condannati per irruzione in scuola Diaz
CronacaLa Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, con sentenza non appellabile, ha giudicato "irricevibili" i ricorsi presentati da alcuni uomini delle forze dell'ordine presenti nell'istituto genovese all'epoca dei fatti. Tra questi, quelli dell'agente Nucera - che dichiarò di aver ricevuto una coltellata durante l'irruzione nella scuola - e quello dell'ex ispettore capo Panzieri, che siglò il verbale in cui venivano riportate le dichiarazioni di Nucera. Secondo i giudici non ci fu nessun accoltellamento
La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da alcuni poliziotti che erano stati condannati per l'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001 (LO SPECIALE - IL LONGFORM). I ricorsi in esame sono, tra gli altri, quelli degli agenti Nucera, che dichiarò di aver ricevuto una coltellata durante l'irruzione nell'istituto genovese, e quelli dell'ex ispettore Panzieri, che siglò il verbale in cui si mettevano agli atti le dichiarazioni di Nucera. I giudici ritennero che l'accoltellamento non fosse in realtà mai avvenuto. La decisione della Corte è definitiva e non potrà essere oggetto di ulteriori ricorsi (IL RACCONTO DI QUEL G8 - NO GLOBAL- LA METAMORFOSI DI UN MOVIMENTO).
I ricorsi di Nucera e Panzieri
Nei ricorsi presentati dai legali si sottolinea che "l'esame condotto dalla Cassazione non è stato effettivo ed equo, poiché la stessa non ha realmente preso in considerazione, confutandole, le ragioni di doglianza esposte dai ricorrenti". Si legge inoltre che "la Corte di Appello ha modificato fino a stravolgere completamente" le dichiarazioni rese in interrogatorio da Nucera sulla dinamica dei fatti, "per poi giungere alla conclusione che tale dinamica, così come falsamente ricostruita dalla Corte ed attribuita allo stesso imputato, non apparirebbe credibile". Inoltre, i legali dichiarano che la Corte d’Appello avrebbe affermato "che la simulazione dell'aggressione ben poteva essere avvenuta ponendo giubbotto e corpetto su un tavolo, senza necessità che fossero indossati, quando la perizia esclude categoricamente tale evenienza, sostituendo il proprio immotivato e arbitrario giudizio a quello opposto espresso in termini di certezza dal perito" (IL GIUDICE SETTEMBRE: VERITÀ PROCESSUALE MONCA).
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Accuse "manifestamente infondate"
Per i giudici di Strasburgo le accuse mosse dai ricorrenti "sono manifestamente infondate" e il ricorso è "irricevibile". La decisione della Corte fa riferimento ai ricorsi presentati da Massimo Nucera (nel 2001 agente scelto del Nucleo speciale del settimo Reparto Mobile di Roma) e Maurizio Panzieri (ispettore capo aggregato allo stesso Nucleo speciale), entrambi condannati a tre anni e cinque mesi, di cui tre condonati, nonché da Angelo Cenni e altri due colleghi, capisquadra del settimo Nucleo primo Reparto Mobile di Roma. "Alla luce di tutte le prove di cui dispone - si legge nella sentenza - la Corte ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi Protocolli" (IL RACCONTO FOTOGRAFICO DI QUEL G8).
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I provvedimenti
Nel provvedimento relativo ai primi due agenti, Nucera e Panzieri, la Corte di Strasburgo "ritiene che il ricorrente ha potuto presentare le sue ragioni in tribunale alle quali è stata data risposta con decisioni che non sembrano essere arbitrarie o manifestamente irragionevoli, e non ci sono prove che suggeriscano il fatto che il procedimento è stato ingiusto". Lo stesso giudizio è stato espresso anche per il ricorso presentato da Angelo Cenni e da altri colleghi.