Covid, vaccino Pfizer: il piano di somministrazione di Arcuri. Prima ad ospedali ed Rsa
Il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus ha inviato ai presidenti delle Regioni e ai ministri della Salute e degli Affari Regionali, un piano per le vaccinazioni, con l’obiettivo di raccogliere informazioni per la fattibilità. Nella prima fase sarà somministrato in loco e con unità mobili, poi su larga scala in drive-in. Entro il 23 novembre gli enti devono fornire l’elenco delle strutture
Il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha inviato ai presidenti delle Regioni e per conoscenza ai ministri della Salute e degli Affari Regionali, un “Piano per i vaccini anti-Covid”. Lo scopo della comunicazione (datata 17 novembre) è una “raccolta di informazioni per il piano di fattibilità della prima fase di somministrazione del vaccino”, in particolare di quello Pfizer
Vaccino Pfizer efficace al 95%La missiva inizia spiegando che l’Italia “ha aderito all'iniziativa dell'Unione Europea per l'acquisto del più ampio portafoglio possibile di vaccini mediante l'APA - Advanced Purchase Agreement. In tale contesto, sono in corso di validazione alcuni candidati vaccini, i primi dei quali potrebbero essere disponibili già a partire dai primi mesi del prossimo anno”
Ipsos: 1 italiano su 6 rifiuterà di vaccinarsi"In particolare il vaccino Pfizer, il cui iter di validazione sembra essere, ad oggi, il più avanzato, permetterebbe all'Italia di disporre già da fine gennaio 2021 di circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone”, spiega Arcuri. “È necessario, pertanto, scegliere il target di cittadini a cui somministrare le prime dosi disponibili”
Moderna e Ue, pre-accordo per 160 milioni di dosiSecondo Arcuri, in questa prospettiva, “appare prioritario salvaguardare quei luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus, quali a titolo esemplificativo gli ospedali e i presìdi residenziali per anziani”
Le differenze tra i vaccini Moderna e Pfizer“A tal fine si potrebbe prevedere in questa prima fase di somministrare il vaccino direttamente nelle strutture ospedaliere e, tramite unità mobili, nei presidi residenziali per anziani”, è la proposta di Arcuri
A che punto sono i vaccini nel mondo"Per gli altri vaccini in arrivo, destinati invece a tutte le altre categorie di cittadini, saranno previste modalità differenti di somministrazione, in linea con l'ordinaria gestione vaccinale attraverso una campagna su larga scala" grazie "ai drive-through, a partire da persone con un elevato livello di fragilità”, si legge nel Piano per i vaccini anti-Covid
“Le caratteristiche di consegna di questo primo vaccino prevedono, per garantire la sua integrità, che questo sia esclusivamente consegnato dal fornitore direttamente ad ogni punto di somministrazione (in apposite borse di conservazione contenenti, al massimo, 5 scatole da 975 dosi ciascuna)
Sempre nella comunicazione di Arcuri si legge che “le caratteristiche di conservazione di queste prime dosi di vaccino prevedono che lo stesso possa essere mantenuto per 15 giorni dalla consegna nelle borse di conservazione del fornitore e per sei mesi, qualora si disponga di celle frigorifere a temperatura di -75 °C +-15 °C”
Arcuri, al fine di definire il piano di fattibilità della prima fase di somministrazione, ha chiesto alle Regioni di individuare in ogni provincia “idonee strutture capaci di rispettare i vincoli sopraesposti quanto alle caratteristiche di consegna, conservazione e somministrazione”
Nel dettaglio, Arcuri chiede di comunicare entro venerdì 23 novembre “per ogni provincia, il numero e la denominazione dei presidi ospedalieri all'interno dei quali si ritiene utile che il vaccino venga consegnato e somministrato
I presidi ospedalieri scelti per la somministrazione delle dosi "dovranno essere in condizione di vaccinare almeno 2.000 persone (o più persone ma con multipli di 1.000) in 15 giorni". Le strutture dovranno avere anche disponibilità al loro interno di congelatori, con specifiche caratteristiche che permettono temperature fino a -75 gradi, ed il relativo volume di spazio disponibile
Per ogni presidio ospedaliero individuato serve indicare “il numero del personale operante all’interno e il numero di personale sanitario e sociosanitario operante nel territorio che potrà raggiungere il presidio ospedaliero in non più di 30-60 minuti”. Inoltre va indicata anche la disponibilità al loro interno di congelatori con le caratteristiche evidenziate e il relativo volume di spazio disponibile”
Inoltre va indicata “per ogni provincia, il numero e la denominazione dei diversi presidi residenziali per anziani" (ovvero residenze per anziani autosufficienti, residenze sociosanitarie per anziani e RSA esistenti)
Per ogni presidio residenziale per anziani così individuato si indica “il numero di personale e ospiti presenti al suo interno, nonché la possibilità che lo stesso sia raggiunto tramite unità mobili in non più di 30-60 minuti da uno dei presidi ospedalieri più vicini, del quale si deve fornire la denominazione”