
Covid, le differenze tra il vaccino di Moderna e quello di Pfizer
I farmaci delle due aziende americane sono quelli più vicini alla fase di approvazione, ma differiscono tra loro per alcuni elementi, a partire dalla temperatura di conservazione. In dirittura d'arrivo anche il vaccino di AstraZeneca-Università di Oxford

Il vaccino contro il coronavirus di Moderna e quello di Pfizer sono i più vicini alla fase di approvazione. Intanto Astra Zeneca ha avviato in anticipo la produzione a Melbourne di milioni di dosi del suo vaccino, anche questo agli stadi finali. La terapia di Astrazeneca-Università di Oxford deve essere ancora approvata dalla Therapeutic Goods Administration per il suo uso in Australia. In ogni caso,tra i tre farmaci, ci sono alcune differenze
Covid, a che punto sono i vaccini nel mondo
L'efficacia del vaccino di Pfizer-Biontech è stata la prima a essere annunciata. Durante la fase tre della sperimentazione ha dato risultati positivi al 90%
Covid, come funziona il vaccino Pfizer-Biontech
Circa una settimana dopo è arrivata la notizia che anche il vaccino di Moderna ha una efficacia del 94,5%
Come funziona il vaccino di Moderna
Entrambi i farmaci, di Pfizer e Moderna, come si legge sui siti delle due aziende, usano il metodo dell'Rna messaggero, ossia viene iniettato nell'organismo un gene sintetico che ordina alle cellule di produrre la proteina Spike di Coronavirus che stimola la reazione del sistema immunitario
La produzione del vaccino AstraZeneca parte in Australia
Il vaccino di Pfizer, però, deve essere trasportato a una temperatura di -80 gradi
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
Pfizer-Biontech prevede di produrre entro la fine dell'anno una quantità di dosi del suo vaccino anti Covid-19 sufficienti a immunizzare dai 15 ai 20 milioni di persone

Il vaccino di AstraZeneca-Università di Oxford può essere conservato in frigorifero a una temperatura tra i -4° e i -8°C

I risultati delle sperimentazioni cliniche della fase tre del farmaco di AstraZeneca sono attesi per la fine dell'anno e, se saranno positivi, le prime dosi potrebbero essere disponibili nella prima metà dal nuovo anno