Superlega, dall'annuncio allo scontro con la Uefa. La storia del progetto
Il 19 aprile 2021, 12 club europei - tra cui Inter, Milan e Juve - annunciano la nascita di un nuovo campionato: è un terremoto nel calcio. Dopo 48 ore, l'avventura sembra naufragata. Uefa e Fifa minacciano ritorsioni. Nove club si sfilano subito, la Juve se ne va nel luglio 2023. Il caso arriva davanti ai giudici della Corte di Giustizia Ue. Il 21 dicembre 2023 la sentenza: "Le regole di Uefa e Fifa violano il diritto della concorrenza". Viene annunciata una nuova Superlega a 64 squadre. Ma le polemiche restano
- Aprile 2021. Dodici club europei lanciano un nuovo progetto: è un nuovo campionato, si chiamerà Superlega. È un terremoto nel mondo del calcio; nessuno, a parte le 12 squadre, lo approva. Naufraga in 48 ore, sotto le minacce di Fifa e Uefa (penalizzazioni, esclusione dei giocatori dalle Nazionali). Poi sembra rinascere. "Le norme di Fifa e Uefa sull'autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto Ue", stabilisce il 21/12/2023 la Corte di Giustizia Ue
- È da poco passata la mezzanotte del 19 aprile 2021 quando 12 squadre rompono gli indugi e confermano le voci: sta per nascere una nuova competizione – sovrapposta alla Champions League – che si giocherà infrasettimanalmente. I club sono Juventus, Inter, Milan, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Tottenham, Arsenal, Real e Atletico Madrid e Barcellona. JP Morgan finanzierà il progetto, con Andrea Agnelli vicepresidente (che dà le dimissioni dalla Uefa e dalla presidenza Eca) e Florentino Perez del Real Madrid come presidente
- La neonata Superlega prevedeva 20 squadre, 15 partecipanti di diritto e 5 determinate ogni stagione da un meccanismo di qualificazione. I 20 club avrebbero dovuto dividersi in due gironi da 10 squadre, che nella prima fase si sarebbero scontrate in andata e ritorno. Al termine dei due gironi, le prime tre di ciascuno sarebbero andate direttamente alla fase a eliminazione diretta, con uno spareggio per le quarte e quinte. Quarti di finale per le 8 rimaste
- Le polemiche sono immediate. Anzi, la Uefa – supportata dalle Federazioni nazionali – già prima dell’ufficialità aveva parlato di un progetto “cinico”. La minaccia era quella di far fuori dagli altri campionati le squadre coinvolte e di non convocare più in Nazionale i calciatori che avrebbero corso per la Superlega. Non solo: la Uefa pensa all’immediata esclusione dalle semifinali di Champions ed Europa League delle squadre della Superlega in corsa (Chelsea, Real Madrid, Manchester City e Arsenal e Manchester United
- Arriva anche il secco no della Fifa, che parla di una “lega separatista europea chiusa” e contraria ai principi di “solidarietà, inclusività, integrità ed equa ridistribuzione finanziaria”
- Inizia a serpeggiare un po’ di preoccupazione, tanto che i 12 della Superlega si trovano costretti a dover precisare di voler giocare il nuovo torneo in aggiunta alle “attuali competizioni nazionali di campionato e coppa”, senza sostituire Champions League ed Europa League
- È ancora il 19 aprile quando la Uefa annuncia una nuova Champions a 36 squadre per il 2024 e il 2025. Nel pomeriggio Bruno Fernandes del Manchester United (in foto) si scaglia contro la Superlega. Ma nonostante le minacce e le polemiche, anche quelle dei tifosi e della politica, i 12 sembrano intenzionati a tirare dritti: il 20 aprile 2021 il segretario generale Anas Laghari fissa a “cinque mesi” la possibile data di partenza
- Oltre alle big che non sono mai entrate nel progetto – Bayern, Psg, Borussia su tutti – anche chi dovrebbe giocare inizia a manifestare la propria contrarietà. Lo fa Piqué dal Barcellona, lo fa Henderson dal Liverpool. Nella serata del 20 aprile si sfila il primo club. È il Manchester City (in foto, l'allenatore Pep Guardiola)
- Sembra essere tutto il Regno Unito a non poterne già più. Al Man City seguono a stretto giro Manchester United, Liverpool, Tottenham, Arsenal e Chelsea. E la Superlega non può che riconoscere che va ripensata. Agnelli è chiaro: se restano solo sei squadre, il torneo non s’ha da fare
- 21 aprile: escono anche Inter, Altetico e Milan. Due giorni dopo anche JP Morgan – che aveva confermato il suo contributo iniziale di 3,5 miliardi di euro - sembra voler dire addio per sempre al progetto. Il 26 aprile la Figc vara una norma anti-Superlega: i club che decideranno di partecipare alla nuova competizione, se vedrà la luce, dovranno dire addio alla Serie A
- Il 7 maggio la Uefa annuncia di aver trovato un accordo con nove dei dodici club fondatori della Superlega per il loro reintegro. Tra i termini accettati dalle squadre, una trattenuta del 5% dei ricavi che avrebbero ricevuto dalle competizioni Uefa per club per una stagione, una multa da 100 milioni se cercheranno di giocare in una "competizione non autorizzata" e 15 milioni da donare complessivamente per calcio giovanile e di base
- Il 12 maggio 2021 la Uefa annuncia di aver nominato un ispettore che dovrà "condurre un'indagine disciplinare sulla potenziale violazione della struttura legale della Uefa da parte di Real Madrid, Barcellona e Juventus in relazione al progetto Superlega". Le tre squadre si ribellano e annunciano che non accetteranno “nessun tipo di coercizione o di intollerabile pressione”
- I due club spagnoli nel maggio 2021 - associati in una Società di Superlega Europea (ESLC) - portano il caso davanti al tribunale Mercantile di Madrid, che a sua volta lo porta alla Corte di Giustizia Ue: si chiede di capire se Uefa e Fifa violino la libera concorrenza, abusando della loro posizione dominante nel calcio europeo
- Le 6 squadre inglesi inizialmente coinvolte nella Superlega pagano una multa di 22 milioni di sterline alla Premier League. Intanto, viene sospeso il procedimento Uefa a carico dei 3 team rimanenti. A settembre 2021 viene chiusa anche l'indagine disciplinare sempre contro di loro - considerata mai aperta - dopo che i giudici di Madrid avevano chiesto alla Uefa di ritirare le sanzioni
- Nella primavera 2022, i giudici della capitale spagnola revocano il divieto di comminare sanzioni ai tre club fondatori, per la gioia della Uefa. Poi il caso inizia a essere discusso alla Corte di Giustizia Ue in Lussemburgo. Nel dicembre di quell'anno l'Avvocatura generale giudica compatibili con il diritto Ue le regole di Uefa e Fifa secondo cui le nuove competizioni sono soggette ad approvazione. Ma la sentenza è rimandata al 2023
- Intanto arriva Bernd Reichart come amministratore delegato di A22 Sports Management, agenzia di marketing dietro i club della Superlega. Lui spinge contro Uefa e Fifa davanti alla Corte Ue
- Nel luglio 2023 anche la Juventus annuncia di "aver iniziato la procedura di uscita" dalla Superlega. Si ricorda però che il recesso, per essere efficace, deve avere il consenso anche del Real e del Barcellona
- Il 21 dicembre 2023 è il giorno della sentenza dei giudici Ue del Lussemburgo: le regole Uefa e Fifa violano il "diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi". I poteri delle due federazioni, viene spiegato, non sono soggetti a un quadro normativo "trasparente, oggettivo, non discriminatorio e proporzionato". Reichart: "Il monopolio UEFA è finito. Il calcio è libero"
- Subito dopo la pronuncia, A22 Sports Management ha annunciato il nuovo progetto della Superlega: un torneo da 64 squadre, divise in tre leghe, con meccanismo di promozione e retrocessione tra le divisioni. Nel primo anno della competizione, i club saranno selezionati in base a un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni. Prevista anche una piattaforma streaming per la visione gratuita di tutte le partite. In foto: Bernd Reichart
- La proposta prevede due primi livelli, la Star League e la Gold League, di 16 club ciascuno. Il terzo, la Blue League, è costituito da 32 club. La partecipazione sarà basata sul merito sportivo, senza membri permanenti e ci sarà un meccanismo di promozione e retrocessione annuale tra le leghe, sulla base dei risultati ottenuti nel campionato nazionale
- "Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita", ha detto il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin (in foto): "Spero che inizino presto questa competizione con due club". Dalla Figc ai team italiani (così come negli altri Paesi), resta una netta chiusura al progetto