
Superlega, in 48 ore dall’annuncio alla sospensione del progetto: le tappe
Il progetto concepito da 12 club per rivoluzionare il calcio europeo si è sfaldato dopo appena due giorni con l'addio delle squadre inglesi. Ecco la parabola della competizione alternativa alla Champions League che secondo le intenzioni dei fondatori avrebbe consentito al sistema calcio di "evolversi generando risorse e stabilità", anche alla luce delle difficoltà finanziare causate dalla pandemia

Tutto in 48 ore o poco più. Il progetto della Superlega europea di calcio si è già sfaldato nella mattina del 21 aprile 2021, dopo essere stato annunciato soltanto due giorni prima, con l'annuncio della sospensione e di una "riconsiderazione". Ecco le tappe di questa “falsa partenza” del progetto ideato per riunire le migliori squadre europee in una competizione privata a numero chiuso e alternativa alla Champions League
SUPERLEGA, RIVOLUZIONE FALLITA IN 48 ORE
Dopo alcune voci insistenti, l’annuncio ufficiale arriva poco dopo la mezzanotte del 19 aprile: "Dodici club europei di calcio hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori", si legge nella nota
Agnelli: “Andiamo avanti, progetto avrà successo”
I club fondatori sono Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Milan, Real Madrid e Tottenham. Le squadre "riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d'investimento in infrastrutture e per bilanciare l'impatto della pandemia Covid-19”, si legge nell’annuncio
Superlega, come funziona il progetto
Il grande regista del progetto è il presidente del Real Madrid, Florentino Perez. Vicepresidente della Superlega è invece Andrea Agnelli, presidente della Juventus
Superlega, quanti soldi vale in confronto alla Champions League
A finanziare il progetto nella sua fase iniziale la banca americana JPMorgan. Nel comunicato di annuncio si parla di un contributo una tantum per partire di 3,5 miliardi. Per gli anni successivi, nei comunicati c'è solo una stima: 10 miliardi di euro "durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club", ma non si specifica di quanti anni si parli
Nasce la Superlega: da Draghi a Boris Johnson, ecco tutte le reazioni
Secondo i club fondatori, "la nostra proposta mira a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l'intera piramide del calcio, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall'intera comunità calcistica a causa della pandemia. Fornirebbe anche pagamenti di solidarietà a tutte le parti interessate del calcio"
Superlega, ecco il documento che spiega le ragioni delle 12 squadre
La Superlega prevederebbe 20 squadre, delle quali 15 partecipanti di diritto e altre 5 determinate ogni stagione da un meccanismo di qualificazione. Secondo le regole annunciate i 20 club sarebbero divisi in due gironi da 10 squadre, che nella prima fase si affronteranno in partite di andata e ritorno. Al termine dei due gironi, le prime tre di ciascuno andranno direttamente alla fase a eliminazione diretta, mentre quarte e quinte faranno uno spareggio. Le 8 squadre rimaste si sfideranno in quarti di finale, con partite di andata e ritorno, e fino alla finale
Superlega: il mea culpa del patron del Liverpool
I club fondatori hanno annunciato anche saranno destinati 10 miliardi di euro in 23 anni per la mutualità, da versare al movimento del calcio al di fuori dalla Superlega. La stima è di 434 milioni l'anno per i prossimi 23 anni, 160 in più dell'attuale solidarietà Uefa. Destinazione: calcio giovanile, di base e femminile

Immediata la dura reazione della Uefa, che insieme alle Federazioni nazionali minaccia l’espulsione dei club coinvolti da tutte le proprie competizioni e dai campionati nazionali. E la federazione europea avverte: “Ai loro giocatori sarà negata la possibilità di rappresentare la squadra nazionale". L'Uefa aveva già risposto duramente alle indiscrezioni definendo la Superlega un “cinico progetto”

La Uefa minaccia anche di escludere immediatamente dalle semifinali di Champions ed Europa League le squadre della Superlega rimaste in corsa (Chelsea, Real Madrid, Manchester City e Arsenal e Manchester United

Anche la Fifa boccia subito l'idea: "La Fifa non può che esprimere la sua disapprovazione per una ‘lega separatista europea chiusa’ al di fuori delle strutture calcistiche internazionali e che non rispetti i nostri principi, a favore della solidarietà nel calcio e di un modello di ridistribuzione equa”

Nelle ore successive all’annuncio si registra anche la rabbia delle federazioni nazionali. Per il presidente della Figc Gravina, "l'unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta Uefa sulla Champions, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo, l'adesione a questo progetto pone gli stessi club fuori dal contesto riconosciuto dalla Fifa”

Non mancano anche le reazioni della politica. Contrario anche il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, il quale spiega che il governo sostiene "con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali”

Tra i più accaniti contro la Superlega, di cui fanno parte ben sei club inglesi, c’è il premier britannico Boris Johnson per il quale “il piano danneggerà lo sport”

Contrario anche il presidente francese Emmanuel Macron che condanna il progetto affermando che "minaccia il principio europeo del merito sportivo”

Bocciatura anche del vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas: "Dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, sulla diversità e l'inclusione. Non c'è spazio per riservarlo ai pochi club ricchi e potenti”

Intanto Florentino Perez, numero 1 della Superlega, difende il progetto: "Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio. Questo sport è in un momento critico, quello che stiamo facendo è solo per il bene del pallone. Se noi generiamo profitti, ne beneficiano tutti, anche quelli che stanno più in basso"

Travolta dalla polemiche, la Superlega comincia a perdere pezzi nella serata del 20 aprile. Il primo a fare retromarcia è il Manchester City, seguito, uno ad uno, dagli altri club inglesi coinvolti

Annunciano l’addio anche Manchester United, Chelsea, Liverpool, Tottenham e Arsenal, con quest’ultima che addirittura chiede scusa ai tifosi: “Abbiamo commesso un errore e ce ne scusiamo"

Nella notte del 20 aprile si tiene una riunione d’urgenza dei 12 club fondatori della Superlega, dalla quale ne risulta un comunicato che sancisce in sostanza il tramonto del progetto originario: “Valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto". E si precisa: “La situazione attuale nel calcio europeo ha bisogno di un cambiamento e la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi”

In una nota ufficiale, il presidente della Uefa Ceferin commenta con soddisfazione: "Ammettere di aver sbagliato è ammirabile, la cosa importante adesso è andare avanti insieme e ricostruire l'unità di cui godeva prima questo sport"

Andrea Agnelli getta la spugna nella mattinata del 21 aprile: "Non penso che il progetto possa continuare con 5 o 6 squadre - ha spiegato il vicepresidente della Superlega. Ma - afferma - "resto convinto del valore che si sarebbe sviluppato per la piramide del calcio, della creazione della più bella competizione al mondo"

Il 26 aprile la Figc vara una norma anti-Superlega: i club che decideranno di partecipare alla nuova competizione, se vedrà la luce, dovranno dire addio alla Serie A. La nuova regola prevede la decadenza dall’affiliazione per chi prende parte a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da Fifa, Uefa e Figc

Il 7 maggio la Uefa annuncia di aver trovato un accordo con nove dei dodici club fondatori della Superlega per il loro reintegro. Tra i termini accettati dalle squadre, una trattenuta del 5% dei ricavi che avrebbero ricevuto dalle competizioni Uefa per club per una stagione, una multa da 100 milioni se cercheranno di giocare in una "competizione non autorizzata" e 15 milioni da donare complessivamente per calcio giovanile e di base

Per quanto riguarda la situazione degli altri tre club fondatori - Juventus, Real Madrid e Barcellona - la loro posizione viene deferita agli organi competenti della Uefa