Olimpiadi 2024, chi è la pugile algerina Imane Khelif e perché per il Cio ha i requisiti
L'atleta 25enne, protagonista del match contro l'italiana Angela Carini (che si è ritirata), era stata esclusa dai Mondiali 2023 per un livello eccessivo di testosterone che secondo gli organizzatori causava un "vantaggio competitivo". Ecco la storia della pugile iper-androgina
- È durato una manciata di secondi l'incontro olimpico di box di giovedì 1° agosto tra l'algerina Imane Khelif e l'italiana Angela Carini. Pochi secondi sul ring nella categoria 66 kg welter, poi l'atleta azzurra ha annunciato, in lacrime, la decisione di ritirarsi contro la rivale iper-androgina. "Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e ho detto basta", ha spiegato Carini. La scelta ha riacceso il dibattitito sul grado di inclusività nelle competizioni agonistiche ad alto livello
- Nata a Tiaret, Algeria, il 2 maggio 1999 la pugile Imane Khelif, dopo aver visto le Olimpiadi di Rio del 2016, intraprende la carriera nonostante il parere opposto della famiglia. Khelif inizia ad allenarsi in una palestra a 10 chilometri da casa, e per pagarsi l'autobus e le lezioni arriva a vendere metallo raccolto nei rifiuti
- Anni di sacrifici, poi arriva il debutto ai Mondiali 2018 dove si classifica 17esima. La crescita è graduale ma inarrestabile e nel 2021 Imane Khelif partecipa alla sua prima Olimpiade. Ai Giochi di Tokyo 2021 la pugile prende parte alla categoria 60kg ma non centra il podio. L'anno seguente Khelif viene premiata come migliore atleta algerina
- Ai mondiali del marzo 2023 di Nuova Delhi, Imane Khleif viene squalificata dalla competizione, organizzata dalla International Boxing Association. Secondo l'Iba, ente sportivo non riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale, i test condotti sulla pugile avrebbero evidenziato "un livello eccessivo di testosterone e la presenza di cromosomi maschili nel Dna". Per lo stesso motivo, insieme a Khelif anche la pugile taiwanese Lin Yu-ting viene esclusa per un presunto "vantaggio competitivo" sulle rivali
- Da quel momento, Imane Khelif finisce sotto i riflettori per la sua identità di genere. Erroneamente la pugile algerina è stata spesso definita trans ma, sulla base delle informazioni disponibili, Khelif è una persona intersex. Come ricorda l'Istituto Superiore di Sanità la definizione racchiude "tutte le varianti innate nelle caratteristiche del sesso e possono riguardare i cromosomi sessuali, gli ormoni sessuali, i genitali esterni o le componenti interne dell'apparato riproduttivo"
- Nel gennaio 2024 l'Unicef la nomina ambasciatrice nazionale. "Ho iniziato con nulla, ora ho tutto. E ora entrambi i miei genitori mi sostengono, sono i miei più grandi tifosi", ha raccontato la pugile al Fondo Onu per l'infanzia
- Nonostante l'esclusione dai mondiali 2023, il Cio non ha riscontrato incompatibilità sulla partecipazione della pugile ai Giochi di Parigi. Senza scendere nei dettagli, il Comitato si è limitato a ribadire che "tutte le atlete iscritte alle competizioni rispettano i requisiti"
- Dal canto suo Imane Khelif si è sempre identificata come donna e ha basato tutta la sua carriera agonistica partecipando a competizioni femminili. Dal ring ha inviato un messaggio alle ragazze: "Non lasciate che gli ostacoli vi fermino". E da Parigi la pugile, appena proclamata vincitrice del match contro Carini, ha ringraziato il popolo alegrino: "È la prima vittoria, ora punto all'oro"
- L'esito dell'incontro Khelif-Carini ha riacceso il dibattito tra chi difende la pugile algerina e chi, al contrario, evidenzia l'esistenza di un "vantaggio competitivo" sulle altre atlete. Da Casa Italia a Parigi la premier Giorgia Meloni ha affermato: "Io penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non per discriminare qualcuno ma per tutelare il diritto delle atlete a competere ad armi pari"
- C'è chi al contrario evoca il diritto della pugile algerina a gareggiare al pari delle altre atlete. "Tutte queste polemiche le danno la forza per andare avanti", ha detto il suo allenatore Mohamed Chaoua. "Sostegno totale alla nostra campionessa Imane Khelif che sta subendo un'ondata di odio ingiustificato", così Ismael Bennacer, calciatore del Milan e della nazionale algerina