Olimpiadi di Parigi 2024, Angela Carini abbandona l'incontro di boxe contro Imane Khelif

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Pochi secondi di incontro, poi il ritiro in lacrime. L'azzurra ha scelto di ritirarsi dal match contro la pugile algerina già esclusa dai mondiali del 2023 perché le erano stati rilevati del sangue livelli di testosterone troppo alti. Il coach Renzini: "Nessuna premeditazione"

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Pochi secondi di incontro. Poi il ritiro. In lacrime. Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile "iper-androgina" algerina Imane Khelif. Dopo qualche istante dall'esordio nella categoria 66 chili dei pesi welter, l'azzurra si è fermata per un problema al caschetto. Poi la decisione di abbandonare. Dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, la 25enne napoletana si è inginocchiata sul ring e ha pianto. "Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta". Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile iper-androgina algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. "Esco a testa alta", ha aggiunto l'azzurra. 

Carini e Khelif - ©Ansa

Le parole del presidente CIO Thomas Bach

Sulla vicenda si esprime anche il presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Thomas Bach, dopo l'incontro con la premier Meloni. che ha dichiarato all'Ansa che l'incontro con Meloni. "È stato un incontro positivo, abbiamo parlato anche del caso Carini. Siamo rimasti d'accordo di restare in contatto per  'dare il benvenuto' allo stesso background scientifico e rendere la situazione più comprensibile perché lei (la pugile algerina iperandrogina Imane Khelif, ndr) è una donna e ha fatto competizioni per sei anni al livello internazionale". 

 

Le parole del tecnico Renzini

 "Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma Angela era motivata e voleva farlo. Certo al sorteggio, quando ha conosciuto l'avversaria, mi ha detto 'non è giusto'. Ma qui oggi non c'è stata premeditazione". Il tecnico del pugilato azzurro, Emanuele Renzini, racconta il match della discordia. Carini ha abbandonato dopo "aver preso un pugno, mi ha detto che non se la sentiva che non voleva combattere. Ho provato a dirle di arrivare almeno alla fine della prima ripresa così ci saremmo confrontati, ma niente". 

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Il caso Khelif

 

Khelif è arrivata alle Olimpiadi dopo essere stata squalificata ai mondiali di Nuova Delhi del 2023, dove da un test medico era emerso un tasso di testosterone troppo alto per partecipare a una competizione femminile. L'atleta aveva parlato di "complotto", sostenendo di essere una "donna che con le donne deve boxare". Il presidente dell’Iba però la pensava diversamente: "Abbiamo trovato cromosomi XY nel suo sangue", facendo intendere quindi che fosse nata uomo. Ma il Comitato olimpico algerino aveva confermato che si trattava di una "donna che deve gareggiare con le donne", e aveva detto subito che l’avrebbe iscritta ai Giochi olimpici. Il Comitato internazionale olimpico ha autorizzato la sua partecipazione. "Sono donne nel loro sport e abbiamo stabilito che si tratta di donne", ha detto il portavoce Mark Adams, dopo che sono state effettuate le analisi sul livello del testosterone: la soglia di secrezioni ormonali in circolo che deve essere inferiore alle 10nmol/L nei 12 mesi precedenti ai Giochi e per tutta la durata stessa dell'edizione a Cinque Cerchi.

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