Franz Beckenbauer, la storia e i trionfi del “Kaiser” che reinventò il ruolo del difensore
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Considerato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio, vincitore di due Palloni d’Oro, Beckenbauer è morto il 7 gennaio all’età di 78 anni. Una vita dedicata al Bayern Monaco prima da calciatore, poi da allenatore e infine da dirigente, nel 1990 da ct trionfò al Mondiale battendo in finale l'Argentina di Maradona. Storica la partita contro l’Italia nella Coppa del Mondo del 1970 durante la quale rimase in campo con un braccio fasciato a causa di una spalla lussata
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- Il mondo dello sport dice addio a Franz Beckenbauer, considerato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio e da alcuni il miglior difensore di tutti i tempi. Il “Kaiser” è morto il 7 gennaio all’età di 78 anni. "È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer è morto serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia", ha annunciato la famiglia
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- Giocatore estremamente elegante e intelligente, Beckenbauer è stato capace di rivoluzionare il ruolo del difensore, in un'epoca in cui molti dei suoi colleghi si limitavano a contrastare gli attaccanti avversari
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- Nato l’11 settembre 1945 tra le rovine della Germania del dopoguerra, figlio di un direttore dell'ufficio postale, Beckenbauer arrivò al Bayern nel 1964, quando non aveva ancora 19 anni, e vi trascorse gran parte della sua carriera nel ruolo di libero dietro alla difesa
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- Una vita dedicata al Bayern Monaco prima da calciatore, poi da allenatore e infine da dirigente, Beckenbauer ha vestito la maglia della squadra della città in cui era nato dal 1964 al 1977 vincendo quattro Coppe nazionali (1965-1966, 1966-1967, 1968-1969, 1970-1971), quattro campionati (1968-1969, 1971-1972, 1972-1973, 1973-1974) una Coppa delle Coppe (1966-1967), tre Coppe dei Campioni (1973-1974, 1974-1975, 1975-1976) e una Coppa Intercontinentale (1976)
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- Nel 1977, ormai trentaduenne, passò ai N.Y. Cosmos, dove rimase per tre stagioni vincendo tre campionati nordamericani (1977-1978, 1978-1979, 1979-1980) e diventando uno dei pionieri del trasferimento oltreoceano. Rientrato in Germania nel 1980 giocò ancora due anni con l'Amburgo, con il quale conquistò un campionato (1981-1982), per poi concludere la carriera nuovamente con i Cosmos nel 1983
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- Con la nazionale della Germania Ovest Beckenbauer ha partecipato a tre Mondiali (1966, 1970, 1974) e due Europei (1972, 1976), vincendo da protagonista l'Europeo 1972 e il Mondiale 1974. Storica la partita contro l’Italia nella Coppa del Mondo del 1970 durante la quale il “Kaiser” rimase con un braccio fasciato a causa di una spalla lussata giocando i rimanenti 25 minuti dei tempi regolamentari e tutti i supplementari
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- Negli anni Ottanta Beckenbauer intraprese la carriera di allenatore e nel 1984 diventò commissario tecnico della Nazionale della Germania Ovest. Nel 1990 vinse il Mondiale, svoltosi in Italia, battendo in finale l'Argentina di Maradona. Insieme a Mário Zagallo e Didier Deschamps è una delle sole tre personalità del mondo del calcio che hanno vinto il Mondiale sia da giocatori sia da allenatori
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- Dopo la vittoria a Italia ’90, il “Kaiser” si dimise da ct della Nazionale e andò ad allenare l'Olympique Marsiglia dove tuttavia rimase solo tre mesi. Tornò al Bayern Monaco nel 1993, stavolta sulla panchina, dove rimase fino al 1994 per poi tornare nel 1996 anno in cui vinse la Coppa Uefa
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- Vincitore di due Palloni d'Oro (nel 1972 e nel 1976), nel suo palmares rientrano anche, tra i tanti trofei, gli Europei del 1972 in Belgio, il Mondiale del 1974 (nella foto), tre Coppe dei Campioni e una Coppa delle Coppe da giocatore con il Bayern Monaco, sei campionati tedeschi (cinque da giocatore e uno da allenatore) e la Coppa Uefa come allenatore del Bayern nel 1996
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- Dopo esserne stato vicepresidente nel 1991 e presidente nel 1994, nel 2002 Beckenbauer divenne il nuovo direttore amministrativo del Bayern Monaco. Dal 1998 fu vicepresidente della Federazione calcistica della Germania e nel 2006 fu presidente del comitato organizzatore dei Mondiali. Dal 2007 al 2011 fu inoltre vicepresidente della Fifa. Il 27 novembre 2009 lasciò la carica presidenziale e la direzione amministrativa del Bayern Monaco e divenne presidente onorario del club bavarese
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- Nel 2015, nel pieno dello scandalo Fifa, Beckenbauer venne messo sotto indagine per essersi rifiutato di collaborare con il comitato etico nell'indagine sull'assegnazione del Mondiale 2018 alla Russia e di quello 2022 al Qatar. Già nel 2014 si era rifiutato di collaborare ed era stato sospeso per 90 giorni, sanzione poi revocata. Secondo il magazine Der Spiegel, l’allora presidente del comitato organizzatore del Mondiale 2006 avrebbe comprato 4 voti decisivi della Fifa per assicurare alla Germania l'organizzazione della competizione
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- Già nel 2023 si era parlato delle fragili condizioni di salute di Beckenbauer, che non era potuto andare in Brasile a dare l'ultimo saluto a un'altra leggenda del calcio, Pelé: "Mi piacerebbe farlo, ma purtroppo la mia salute non mi permette un volo così lungo. Accompagnerò con il cuore il mio amico nel suo ultimo viaggio", aveva detto il “Kaiser”
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- Poi il 9 luglio 2023 i campioni del mondo tedeschi delle Notti Magiche del '90 si erano riuniti in Baviera per celebrare i 33 anni della loro impresa. Ma anche in questa occasione Beckenbauer non era riuscito a esserci