Morte Pelé, un anno fa l'addio al fuoriclasse brasiliano simbolo del calcio
A suon di gol, giocate magiche e successi conquistati nella sua lunga carriera tra Santos e Nazionale, è diventato un mito del calcio e dello sport in generale. Nato nel 1940, Edson Arantes Do Nascimento è l’unico giocatore ad aver vinto per tre volte la Coppa del Mondo e il primo ad aver segnato in quattro diverse edizioni. Alla fine del 2022 è arrivata la notizia del suo decesso dopo una lunga battaglia contro il cancro
- Un anno fa, il 29 dicembre 2022, all'età di 82 anni è morto Edson Arantes Do Nascimento, conosciuto in tutto il mondo semplicemente come Pelé. La leggenda del calcio brasiliano e mondiale è scomparsa dopo una lunga battaglia contro il cancro
- Il fuoriclasse era nato a Tres Coracoes, nello Stato del Minas Gerais, il 23 ottobre 1940. A cinque anni si era trasferito a Bauru, nello Stato di San Paolo. La sua è stata un'infanzia povera, trascorsa a giocare a calcio con palloni improvvisati. La prima squadra in cui ha giocato è il club dilettantistico locale. Dopo pochi anni viene notato da Waldemar de Brito, ex nazionale brasiliano degli anni ‘30 e ‘40, che all'età di 15 anni lo convince a fare un provino per il Santos
- Proprio il Santos diventerà la sua squadra per una vita, dal debutto nel 1956 fino al 1974. Con quella maglia realizzerà 571 gol in 586 presenze, vincendo 10 campionati brasiliani, 2 coppe Libertadores e due coppe Intercontinentali
- Pelé viene convocato per la prima volta in nazionale nel 1957, tre mesi prima del suo 17esimo compleanno, e l'anno dopo in occasione dei Mondiali del 1958 in Svezia, diventando il più giovane calciatore ad aver mai giocato una partita della Coppa del Mondo. Nella finale tra Brasile e Svezia ha realizzato una doppietta trascinando i suoi nel 5-2 che sancisce il trionfo della Seleção
- Dopo un'edizione dei Mondiali da dimenticare, quella del 1966, con il Brasile che esce di scena al primo turno, il 1970 è invece un anno indimenticabile. In Messico i verdeoro battono l'Italia 4-1 con O Rei che segna la prima rete dei brasiliani. In quell’edizione Pelé diventa l’unico giocatore a vincere per tre volte la Coppa del Mondo e il primo ad aver segnato in quattro diverse edizioni
- Nel 1974, dopo 19 stagioni con la maglia del Santos, Pelé si è ritirato dal calcio ma dopo un anno di inattività è tornato a giocare accettando un ricco contratto con la squadra statunitense dei New York Cosmos. Dopo aver vinto il campionato, nel 1977 ha concluso definitivamente la carriera disputando un'amichevole tra Cosmos e Santos, le sue due uniche squadre. In quell'occasione O Rei ha giocato il primo tempo con i Cosmos e il secondo con il Santos
- Dopo aver lasciato il calcio giocato Pelé ha svolto numerosi incarichi istituzionali, per l’Onu, per la Fifa e per il Brasile, ricoprendo anche il ruolo di ministro straordinario per lo sport nel suo Paese. Si è dilettato anche con il cinema: nel 1981, ha recitato nel celebre "Fuga per la vittoria", film sul tentativo di fuga di alcuni detenuti in un campo di concentramento nazista durante la seconda guerra mondiale
- Nel 2021 Pelé viene operato per un tumore al colon che nei mesi successivi lo ha costretto a recarsi più volte in ospedale. Il cancro si sposta e colpisce poi anche il fegato e i polmoni. All’inizio di dicembre 2022, la stampa brasiliana scrive che O Rei non risponde più alla chemioterapia ed è quindi stato trasferito al reparto cure palliative dell'ospedale di San Paolo dove è stato ricoverato. Le figlie smentiscono gravi complicazioni ma il 29 dicembre arriva la notizia della morte
- Nei primi giorni di gennaio il Brasile ha salutato per l'ultima volta il suo grande campione. Oltre 230mila persone hanno partecipato alla processione in onore di Pelé che si è conclusa davanti al cimitero Memoriale della necropoli ecumenica di Santos, dove è avvenuta la sepoltura dell'ex calciatore in forma privata. Prima della processione, durata oltre tre ore, file lunghissime si erano formate fuori da Vila Belmiro: al centro dello stadio, adagiata sul terreno di gioco, si trovava la bara del tre volte campione del mondo
- "Se il calcio non si fosse chiamato così, avrebbe dovuto essere denominato Pelé", aveva sentenziato in passato lo scrittore Jorge Amado, esprimendo un pensiero condiviso da milioni di persone in patria e in tutto il mondo. Un mito rimasto tale a un anno dalla scomparsa del grande fuoriclasse brasiliano