House of the Dragon, il re che non voleva esserlo. Trama e recensione dell'episodio 9
In una Fortezza Rossa scossa dal lutto per la dipartita di Viserys, un equivoco porta Aegon sul Trono di Spade, e apre la strada a quella che sarà la Danza dei Draghi. Il nuovo episodio in lingua originale sottotitolata è andato in onda lunedì 10 ottobre, alle 3 del mattino, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, in contemporanea con gli Stati Uniti. L'episodio andrà in replica il 3 ottobre alle 22:15 ed è disponibile on demand
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Lunedì 17 ottobre, alle 3 del mattino, in contemporanea con gli Stati Uniti, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, è andato in onda il nono episodio di House of the Dragon (LO SPECIALE), la serie HBO spin-off de Il Trono di Spade – Game of Thrones. Ecco cosa è successo nell’episodio.
House of the Dragon, episodio 9: la trama
Viserys è morto, Alicent ne viene informata e lo riferisce a Otto. E gli parla anche delle ultime parole del re, di quella profezia che lei non conosceva e ha equivocato, del volere di Viserys che Aegon gli sia successore. Viene convocato un Concilio Ristretto nel quale Otto informa i Lord delle volontà del re. Solo qui Alicent viene a scoprire che c’era già un piano segreto, un complotto per sostituire Rhaenyra con Aegon, e non gradisce. Lord Lyman Beesbury si oppone, non fidandosi delle parole di Alicent, e viene ucciso da Ser Criston Cole che poi si scontra con il Lord Comandante. Otto spiega che Rhaenyra e Daemon saranno imprigionati e mandati a morte a meno che non accettino Aegon come re, il Lord Comandante si rifiuta però di eseguire gli ordini e lascia la cappa bianca sul tavolo.
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Intanto Aegon è scomparso, Otto chiede a Ser Erryk di cercarlo e portarlo solo a lui. Alicent lo viene a sapere tramite Ser Criston Cole e a lui chiede di cercare il figlio e trovarlo prima di Erryk. Aemond si offre di andare con lui. Otto, invece, convoca i rappresentanti delle varie Casate perché cambino il giuramento prestato a Rhaenyra sostenendo Aegon come legittimo erede al trono. Alcuni di loro si rifiutano e vengono portati via dalle guardie. Intanto le ricerche di Aegon proseguono nei bassifondi di Approdo del Re. Da una parte Criston e Aemond sembrano brancolare nel buio, mentre Erryk, aiutato dal fratello gemello Arryk, sembra avvicinarsi al principe e scoprire i suoi segreti. Aegon frequenta un luogo dove dei bambini vengono fatti combattere tra loro e ha diversi figli illegittimi abbandonati. Arryk vorrebbe impedirne l’ascesa al trono ma Erryk intende restare fedele al suo giuramento. I due vengono avvicinati da una donna che promette loro informazioni sul principe, ma a patto che la sua padrona possa parlare direttamente col Primo Cavaliere.
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Alicent si reca negli alloggi di Rhaenys e le chiede supporto ma Rhaneys sembra intenzionata a non concederglielo, soprattutto dopo essere stata imprigionata nella sua stanza ed essere stata privata del suo drago. Le due hanno un confronto di opinioni acceso. Otto incontra la Larva Bianca, che altri non è se non Mysaria, l’ex amante di Daemon. In cambio delle informazioni su Aegon, la donna chiede che venga interrotto lo sfruttamento dei bambini nel Fondo delle Pulci. Erryk e Arryk trovano Aegon, ma fuori, ad attenderli, ci sono Criston e Aemond. Criston ed Erryk ingaggiano un duello mentre Aemond sventa il tentativo di fuga di Aegon, che ribadisce di non avere alcuna intenzione di regnare.
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La resa dei conti tra Alicent e Otto si consuma in privato. I due hanno un confronto acceso nel quale Alicent rinfaccia al padre di averla usata come pedina, si affranca da lui e prende in mano la situazione imponendo il suo volere: Aegon sarà incoronato all’alba, avrà i vessilli del Conquistatore, ma Rhaenyra e Daemon non saranno uccisi. Larys si presenta da Alicent e le rivela che dentro la Fortezza Rossa è attiva una rete di spie che ha permesso al padre di trovare Aegon prima di lei. Per ogni informazione, però, Larys ottiene che la regina scopra una parte del proprio corpo, masturbandosi di fronte a lei. Erryk prova a far fuggire Rhaenys ma i due finiscono nella calca che si sta recando all’incoronazione di Aegon. Durante la cerimonia, Rhaenys riesce a raggiungere la Fossa del Drago, libera Meleys e con lei fa il suo ingresso nel tempio, provocando il panico. Davanti ad Alicent ed Aegon, il drago emette un sonoro ruggito, ma non sputa fuoco, risparmiando loro la vita.
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HOUSE OF THE DRAGON, EPISODIO 9: LA RECENSIONE
Un’atmosfera lugubre sovrasta il Trono di Spade vuoto. La sala del Concilio è vuota e buia. Una musica funerea ci mostra la Fortezza Rossa così come non l’abbiamo mai vista: ferma, disabitata, fredda. Viserys è morto e il lutto avvolge il Palazzo ancora prima che la sua dipartita venga annunciata a una Alicent affranta. Il re buono non c’è più, e la sua morte è uno choc persino per Otto, il Primo Cavaliare, uomo privo di scrupoli, totalmente dedito alle ambizioni proprie e della sua casata, eppure capace di provare un sentimento di amicizia sincera per Viserys.
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Ma il futuro dei Sette Regni non può che ruotare attorno all’equivoco sollevato dalle ultime parole che Viserys ha pronunciato davanti alla moglie. Una profezia che Alicent non conosce e non può comprendere, il nome di Aegon interpretato come quello del figlio e il segnale della volontà di Viserys che sia lui a succedergli sul trono di spade. Alicent diventa così inconsapevole pedina del destino, partecipe di un complotto di cui non avrebbe mai voluto far parte, eppure capace, nonostante tutto, di liberarsi di ogni controllo e prendere in mano tutto il potere che ha.
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Molla di questo cambio di direzione è il dialogo con Rhaenys. Alicent si reca da lei per chiederle sostegno ma in cambio riceve una dura lezione di emancipazione femminile. “Noi non governiamo ma guidiamo gli uomini che lo fanno”, dice la regina. E Rhaenys le rivolge parole nette e chiare, le chiede se ha mai immaginato di potersi sedere lei su quel trono, se non è stanca di continuare a lavorare per gli uomini: il marito, il padre, i figlio.
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Alicent non ha intenzione di essere regina, non è mossa dall’ambizione ma solo dall’amore per Viserys. Anche da morto, lui continua a essere il suo faro: si batte perché quelle che lei ritiene essere state le sue ultime volontà vengano rispettate ma anche per salvare Rhaenyra, la figlia tanto amata dal re. Ed è su questo punto che si consuma la rottura con il padre che colpisce con una frase che segna tutta la distanza tra i due: “La riluttanza all’omicidio non è una debolezza”.
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Non importa se Aegon sarà un buon re, non importa nemmeno se voglia esserlo. Tutti sanno che non è adatto, lui stesso ne è consapevole e lo dice. Vorrebbe sfuggire al suo destino ma a Westeros il libero arbitrio non esiste. Così anche Aegon finisce per accettare il suo ruolo, finisce quasi per farselo piacere, un attimo prima che Rhaenys, a cavallo di Meleys, gli si pari davanti. La regina che non fu contro il re che non voleva esserlo, un attimo di assoluta tensione in un finale di episodio spettacolare, coi draghi che si riaffacciano per prendersi finalmente il loro ruolo. La danza può avere inizio.