Ringraziamenti da Oscar, i migliori discorsi degli anni passati

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Ringraziamenti speciali, tanto amore e un accento sulle questioni sociali: ecco i migliori discorsi di chi ha vinto un premio Oscar®

          
La notte degli Oscar®
porta sempre con sé grandi emozioni, non solo per le assegnazioni delle ambite statuette. A scaldare i cuori sono in genere i discorsi di ringraziamento, spesso toccanti e sempre molto profondi. 

Ma quali sono i migliori discorsi di ringraziamento che negli anni passati sono stati fatti?

Sandra Bullock

Nel 2010, Sandra Bullock vince l’Oscar® come miglior attrice protagonista per il film “The Blind Side”. E fa un ringraziamento speciale alla mamma.

«Voglio ringraziare mia madre per non avermi permesso di salire in macchina con un ragazzo fino a 18 anni, perché aveva ragione. Grazie per avermi fatta esercitare ogni giorno con il pianoforte, la danza e qualsiasi cosa volessi fare. Grazie per aver insegnato a noi figlie che non c’è razza, religione, ceto sociale, colore o orientamento sessuale che rende una persona migliore delle altre. Meritiamo tutti di essere amati».

Colin Firth

Oscar® come Miglior attore protagonista per “Il discorso del re” nel 2011, Colin Firth ha ringraziato la moglie (ora ex) Livia.

«Grazie Livia per aver sopportato le mie fugaci delusioni della regalità, e per tutto quanto di bello mi è successo da quando ti ho conosciuta».

Meryl Streep

Oscar® nel 2012 per “The Iron Lady”, Meryl Streep ha reagito alla nomination con l’ironia che la contraddistingue.

«Quando hanno pronunciato il mio nome, ho potuto sentire mezza America dire: “Oh mamma, ancora lei?”. Ma sapete che c’è? Non mi importa. Prima di tutto voglio ringraziare te, Don, perché quando ringrazi tuo marito alla fine del discorso fanno partire la musica: io, invece, voglio dirti grazie ora perché tutto quanto conta nella vita me l’hai donato tu».

Daniel Day-Lewis

L’Oscar®, Daniel Day-Lewis l’ha vinto nel 2013 con “Lincoln”. Nel suo discorso di ringraziamento, l’attore ha voluto rendere omaggio ai “compagni di nomination”.

«Miei compagni nominati, miei pari, miei migliori, sono così orgoglioso di essere stato incluso tra voi. Voglio ringraziare Steven Spielberg, ma anche la mente e lo spirito meraviglioso di Abramo Lincoln. E poi voglio ringraziare mia madre».

Cate Blanchett

Oscar® nel 2014 per “Blue Jasmine”, Cate Blanchett ha ringraziato tutti con un discorso femminista.

«Grazie alla Sony Classics, grazie a Michael e Tom per il vostro straordinario supporto. Grazie per aver così coraggiosamente e intelligentemente distribuito il film, e grazie al pubblico che è andato a vederlo. Dedico questo premio agli addetti ai lavori che pensano ancora, scioccamente, che i film con donne al centro siano di nicchia. Non lo sono. Il pubblico vuole vederli, e fanno guadagnare soldi. Il mondo è rotondo, gente».

Eddie Redmayne

Oscar® nel 2015 per “La teoria del tutto”, Eddie Redmayne ha dedicato il premio a chi nel mondo combatte la SLA.

«Questo Oscar® appartiene a tutte quelle persone che lottano contro la SLA. Io sarò il suo custode, e vi prometto che mi prenderò cura di lui».

Leonardo DiCaprio 

Oscar® nel 2016 per “The Revenant”, Leonardo DiCaprio ha portato sul palco degli Academy la questione ambientale.

«Il cambiamento climatico è reale, sta succedendo proprio ora. È la minaccia più urgente per tutta la nostra specie, dobbiamo lavorare collettivamente e smettere di procrastinare».

Emma Stone

Quando ha vinto l’Oscar® per “La La Land”, nel 2017, Emma Stone ha deciso di ringraziare il compagno di set Ryan Gosling. 

«Grazie per avermi fatto ridere, per aver alzato sempre l’asticella, e per essere stato il miglior partner in questa folle avventura».

Gary Oldman

Oscar® nel 2018 per “L’ora più buia”, Gary Oldman ha regalato al pubblico un discorso ricco d’ironia.

«Voglio ringraziare mia madre, che è più vecchia degli Oscar®: ha 99 anni e sta guardando la cerimonia dal suo divano. Grazie per il tuo amore e per il tuo sostegno. Metti su il bollitore, sto portando Oscar® a casa».

 

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RAMI MALEK

Nel 2019, Rami Malek ha tenuto un commovente discorso. Tra le sue mani, l’Oscar® per “Bohemian Rhapsody”.

«Sono figlio di immigrati egiziani. Sono un americano di seconda generazione, e parte della mia storia è stata scritta qui e ora. Questo momento lo ricorderò per il resto della mia vita. Ma voglio ringraziare anche Lucy (Boynton, sua partner nel film e nella vita ndr.): sei l’anima di questo film, sei immensamente talentuosa e mi hai rubato il cuore».

 

JOAQUIN PHOENIX

Nel 2020, l' attore premiato per la sua straordinaria interpretazione del Joker, ha invitato tutti ad abbandonare una visione egocentrica del mondo_ 

"Penso che ci siamo disconnessi dal mondo naturale. Molti di noi sono figli di una visione egocentrica del mondo, per questo crediamo di essere il centro dell’universo. Andiamo nella natura e deprediamo le sue risorse. Ci sentiamo autorizzati a inseminare artificialmente una mucca e a rubare il suo piccolo non appena lo dà alla luce, nonostante i suoi inequivocabili pianti di disperazione. Poi prendiamo il suo latte che sarebbe destinato al cucciolo e lo mettiamo nel caffè o nei cereali. Credo che abbiamo paura dell’idea del cambiamento personale perché pensiamo di dover sacrificare qualcosa, o rinunciare a qualcosa. Ma gli esseri umani al loro meglio sono creativi e ingegnosi. Quando usiamo l’amore e la compassione come princìpi guida, possiamo creare, sviluppare e implementare sistemi di cambiamento che fanno bene a tutti gli esseri senzienti e all’ambiente."

 

THOMAS VINTERBERG

Premiato con l'Oscar per  Un altro giro, il regista danese ha commosso il mondo ricordando la figlia scomparsa all'inizio delle riprese del film:

 

«Volevamo fare un film che celebrasse la vita. Quattro giorni dopo l’inizio delle riprese è successo l’impossibile. Un incidente in autostrada si è portato via mia figlia: qualcuno che stava guardando il cellulare, ci manca, la amo e… Scusate. Due mesi prima che girassimo il film, due mesi prima che morisse, era in Africa. Mi ha mandato una lettera, aveva appena letto la sceneggiatura e l’ha adorata. Si è rivista nel film. E avrebbe dovuto farne parte. Se qualcuno dovesse pensare che lei sia qui con noi ora, la vedreste applaudire e gioire con noi. Abbiamo fatto questo film per lei, come suo monumento. Quindi: Ida questo è un miracolo ed è appena successo. Tu sei parte di questo miracolo, forse hai tirato qualche filo, non lo so, ma questo è per te».

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