Notte degli Oscar, i momenti indimenticabili entrati nella storia

Cinema

Federica Pirchio

La cerimonia di premiazione più attesa dell’anno dagli amanti del cinema, nata nel 1929, ha da sempre regalato al pubblico: sorprese, tanto glamour, molte gaffe e più di un grattacapo all’Academy… 

Emozioni, scivoloni e salti sulle poltrone

Impossibile non iniziare da quell’esclamazione: “Robertoooo”, indimenticabile Sophia Loren che dal palco del Kodak  di Los Angeles annuncia la vittoria di “La vita è bella” come miglior film in lingua straniera, Benigni risponde dalla platea, balzando in piedi sulla poltrona e saltellando in una sorta di passeggiata “più o meno” in testa agli illustri colleghi seduti nel parterre. Immagini, era il 1999, che hanno fatto storia, una storia importante che ha visto il nostro cinema trionfare con tre statuette dorate quell’anno.

GLI ANNI 2000

Nel 2003 tutti sorpresi da Adrien Brody che al momento della vittoria nella categoria miglior attore protagonista per “Il pianista”, consegnato da Halle Berry (la prima attrice nera a vincere l'Oscar come miglior protagonista con il drammatico Monster's Ball), ruba un bacio appassionato alla collega. Cinque anni dopo, grande commozione per la vittoria postuma di Heath Ledger nei panni di Joker, la famiglia ritira per conto della figlia Matilda, aveva 3 anni, l'Oscar come miglior attore non protagonista. Tra discorsi di stampo politico e monologhi pungenti, indelebile nella memoria rimane la caduta di Jennifer Lawrence chiamata sul palco come miglior attrice protagonista per “il lato positivo”, lo scivolone molto divertente è datato 2013. Un anno dopo ci pensa Ellen De Generes, in veste di presentatrice a rubare la scena a tutti, come? Beh con un selfie, foto con i volti più noti di Hollywood da 37 milioni di click, tanto da mandare in tilt la piattaforma social…

Anche se per l’Italia il motivo per ricordare quell’ottima annata è stata la vittoria di “La grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, suo il miglior film straniero. Nel 2016, il mondo dello showbiz tira un sospiro di sollievo (passateci un po' di facile ironia): Leonardo Di Caprio vince, e finalmente finisce il tormentone polemico Oscar sì/Oscar no, per uno degli attori più amati del grande schermo.  Quell'anno è Ennio Morricone ad emozionare tutta la platea, il grande compositore dopo 5 nomination e un Oscar alla carriera, viene premiato dall' Academy per la colonna sonora di "The Hateful eight" diretto da Quentin Tarantino, per lui non solo la statuetta dorata ma anche una lunga standing ovation, applausi e qualche lacrima, una pagina che rimane impressa nella storia del cinema.

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La gaffe più divertente e la vittoria da sogno

 

La nostra medaglia d’oro va, per aver regalato al pubblico il momento più esilarante e imbarazzante (chiedete all’Accademy) a Faye Dunaway e Warren Beatty, che nel 2017, ricevono la busta sbagliata e annunciano La La Land come vincitore dell'Oscar come miglior film invece di Moonlight. Il 2018 lo vogliamo dedicare al campione NBA Kobe Bryant (mai dimenticato), che vince la statuetta dorata per aver scritto un documentario. Kobe durante i ringraziamenti si rivolge in italiano a sua moglie e alle sue figlie: «Ti amo con tutto il mio cuore». La 91ª edizione della cerimonia entra di diritto nella storia per non aver avuto alcun presentatore ufficiale, dopo che Kevin Hart rinuncia alla conduzione perché travolto dalle polemiche, in seguito a delle frasi omofobe postate su twitter anni prima. La notte degli Oscar 2020 è stata quella di “Parasite”, il trionfo del film del sudcoreano Bong Joon-Ho è il segno che la magia del cinema trasforma i sogni in realtà… anche se si è fatto un gran parlare della cena vegana servita dall’Academy ai suoi ospiti stellari, ma anche questa è Hollywood!

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Oscar 2021, i momenti più iconici

Al netto delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, la  93ª edizione dedizione degli Academy Award verrà ricordata soprattutto per la vittoria di Chloé Zhao, prima donna cinese a vincere il premio Oscar per la regia e per il miglior film, grazie a Nomadland. E' entrato nell'immaginario collettivo anche  l'ululato di Frances McDormand, un omaggio a Michael Wolf Snyder, il sound mixer di Nomadland, scomparso a soli 35 anni. Notevole anche la performance di Glenn Close, che nel corso della cerimonia,  ha sfoggiato le sue conoscenze musicali e le sue abilità da ballerina.  Ha commosso, invece, il discorso di ringraziamento del regista Tomas Vitenberg (Premio Oscar per Un altro giro) che ha dedicato la vittoria alla figlia scomparsa. “Abbiamo finito per realizzare questo film per lei, in sua memoria. Quindi, Ida, questo è un miracolo che è appena accaduto e tu sei parte di questo miracolo, magari anche tirando dei fili da qualche parte. Ma questo è per te."

Ma tra le più grandi sorprese di questa edizione dell'Academy Awards c’è stata la vittoria di Anthony Hopkins al posto dello scomparso Chadwick Boseman. L'interprete di "The Father – Nulla è come sembra" non è andato a ritirare la statuetta, accrescendo lo stupore del pubblico.  Successivamente Hopkins ha pubblicato un video ringraziamento sulla sua pagina Instagram , spiegando che non si aspettava di vincere e ha reso omaggio a Boseman con queste parole: "Ci è stato tolto troppo presto."

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