
Da Joaquin Phoenix a Kate Winslet, 20 attori “fuori di testa” per un film
Il mestiere dell'attore è forse uno dei più belli che ci siano. Delle volte, però, interpretare un ruolo può essere estenuante oltre che per il fisico anche per la mente tanto che molte star del grande schermo sono dovute ricorrere ad uno specialista. Molti di questi lo hanno raccontato, rivelando anche che dopo alcuni film non sono mai stati più gli stessi di prima. Eccone una selezione

Adrien Brody ha raccontato che per interpretare Wladyslaw Szpilman nel film Il pianista ha rinunciato al suo appartamento, venduto la sua auto, scollegato i telefoni e trasferito in Europa. Ma è stato l'effetto emotivo della fame la parte più complessa. "Non conoscevo la disperazione che deriva dalla fame", ha detto. Ci sono stati momenti in cui non ero sicuro che sarei riuscito da quella esperienza mentalmente a posto. Ci è voluto un anno e mezzo per riabituarsi alle cose"
Le attrici, gli attori e i loro sosia, da Scarlett Johansson a Brad Pitt
Per interpretare la leggenda del rock, Jim Morrison nel film di Oliver Stone The Doors del 1991, Val Kilmer ha iniziato con la musica, imparando a cantare 50 delle canzoni della band. Sul set, il cast e la troupe si sono riferiti a lui come Jim, e molti hanno affermato che alla fine delle riprese non erano in grado di distinguere tra la voce di Morrison e quella di Kilmer. Quando le riprese sono terminate, Kilmer ha affermato che è dovuto andare in terapia per far uscire Jim Morrison dalla sua psiche
E’ tutto vero, 20 scene di film in cui quello che si vede è reale
Bob Hoskins ha avuto una carriera incredibile, ma per il pubblico mainstream, sarà sempre ricordato e amato per il suo ruolo in Chi ha incastrato Roger Rabbit. Per il film, l’attore ha dovuto passare moltissime ore a parlare e recitare al fianco di personaggi immaginari che non erano realmente presenti. Quando le riprese sono finalmente terminate, si è trovato a parlare costantemente da solo e persino ad avere allucinazioni sul fatto che Roger fosse seduto nella stessa stanza, spingendo il suo medico a consigliargli di prendersi una pausa dalla recitazione
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Anche per Bill Skarsgård, il malefico clown Pennywise di It, non è stato facile liberarsi del suo personaggio una volta che si sono spente le luci del set. In un’intervista l’attore ha rivelato di essere stato perseguitato dal suo personaggio nei sogni che man mano si trasformati in veri e propri incubi durati per mesi
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Per Dakota Johnson, il remake di Suspiria del 2018 diretto da Luca Guadagnino è stato un’impresa psicologicamente complicata tanto da portarla a richiedere, dopo la fine del film, un aiuto professionale. "Nessuna bugia, Suspiria, mi ha fottuto così tanto che sono dovuta andare in terapia", ha rivelato l'attrice dopo l’uscita del film
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Janet Leigh non è mai stata più la stessa dopo aver interpretato Marion Crane in Psycho di Alfred Hitchcock. Traumatizzata dopo aver visto sé stessa nella famosa scena della doccia, Leigh ha avuto troppa paura per fare la doccia e da quel momento in poi ha fatto solo il bagno
Star famose, ognuno ha il suo sosia
Un'altra attrice traumatizzata dopo aver recitato in un film di Hitchcock è stata Tippi Hedren, che ha recitato nel film Uccelli. Nella scena finale, il suo personaggio doveva essere attaccato da un gruppo di uccelli mentre urlava. Hitchcock voleva che la scena sembrasse il più reale possibile e quindi l'attrice è stata davvero attaccata da uccelli veri e anche le urla erano reali. Tutto questo l’ha talmente terrorizzata da provocargli un proprio e vero trauma
Quando l'attore si trasforma: da Colin Farrell a Charlize Theron
Qualsiasi appassionato di horror sa che la scena della metropolitana in Possession di Andrzej Zulawski del 1981 è uno dei momenti più scioccanti della pellicola. Per Isabelle Adjani, protagonista femminile del film, lo sforzo fisico ed emotivo è stato enorme tanto da rendere estremamente difficile il suo recupero dopo la fine del film. L’attrice francese in seguito raccontò che ci vollero "anni di terapia per far uscire il suo personaggio dal suo inconscio e che non avrebbe mai più tentato un altro ruolo simile”.
20 attori fianco a fianco con i loro personaggi più famosi
Per Anne Hathaway, interprete del personaggio drammatico di Fantine in Les Misérables, recitare in questo film non è stato facile. Oltre a doversi tagliare i capelli e perdere molto peso mangiando soltanto lattuga e pasta d’avena, è stato il suo il lato emotivo quello che ne è uscito provato. "Ero in un tale stato di privazione, fisica ed emotiva – ha raccontato l’attrice - che quando sono tornata a casa, non potevo reagire al caos del mondo senza essere sopraffatta. Mi ci sono volute settimane prima che mi sentissi di nuovo me stessa". Le è valso un Oscar però.
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Per il ruolo di Arthur Fleck nel film Joker, Joaquin Phoenix ha dovuto perdere quasi 25 chili per esigenze di copione. Il raggiungimento di questo obiettivo, come ha raccontato lo stesso premio Oscar, gli ha fatto sviluppare molti pensieri strani. "Una volta raggiunto il peso target, tutto cambia. Il difficile è svegliarsi ogni giorno ed essere ossessionati da solo 150 grammi". Perdere così tanto peso "influenza la tua psicologia. Inizi ad impazzire"
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Kyle Richards aveva solo nove anni quando fu scelta per il ruolo di Lindsey Wallace in Halloween di John Carpenter. Per la piccola attrice non ci fu nessun problema sul set. Problemi che invece arrivarono dopo la premiere del film a cui lei naturalmente assistette. "Non avevo idea di cosa mi aspettassi. Vederlo per la prima volta tutto messo insieme è stato molto, molto diverso", ha raccontato qualche tempo dopo. "È stato davvero spaventoso, e ho dormito davvero con mia madre fino a quando non ho compiuto 15 anni. Ero terrorizzata".
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Linda Blair ha sperimentato su di sé cosa vuol dire recitare in film di grande impatto emotivo come L’Esorcista. All’epoca aveva soltanto 13 anni e per lei era soltanto una parte da interpretare. Il trauma si è verificato dopo il successo mondiale del film. “Per me era soltanto un'opera di finzione", ha detto in seguito l’attrice. Allora non mi rendevo conto e quindi quando la stampa continuava a domandarmi sul diavolo, sulla possessione, sulla fede o sul cattolicesimo non ero preparata alle risposte. Era una cosa terribile da affrontare per un’adolescente"
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Fare un horror può essere traumatizzante. Lo è stato per l’attrice Shelley Duvall che è uscita dal set di Shining di Stanley Kubrick distrutta psicologicamente per via dei continui rimproveri da parte del regista. Secondo quanto riferito, era così agitata durante le riprese che ha dovuto tenere bottiglie d'acqua nelle vicinanze per rimanere idratata per via dei continui pianti. Ha persino regalato al regista ciuffi dei suoi capelli per mostrare quanto stesse male
Shining, il mistero della foto finale datata 4 luglio 1921
Per prepararsi al meglio per il ruolo di Killmonger in Black Panther, Michael B. Jordan ha deciso di isolarsi completamente. In seguito, ha scoperto di quanto sia difficile tornare alla vita normale. Ha deciso quindi di andare in terapia. "Tutti hanno bisogno di disfare i bagagli e parlare"
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Kate Winslet nei panni di Hannah in The Reader è uscita dalla lavorazione di questo film alquanto provata dal punto di vista psicologico. Subito dopo dichiarò che, dopo la fine della lavorazione della pellicola, si sentiva come una vittima di un incidente d'auto che apparentemente non aveva ferite esterne ma con la netta sensazione di avere un blocco emotivo che gli impediva di parlarne. Era in una specie di trance
Sapevi che questi attori hanno fatto coming out? LE FOTO
Per la parte di Nina nel film Il cigno nero, Natalie Portman ha raccontato di essersi fisicamente ed emotivamente prosciugata. "È stata la prima volta che ho capito cosa significasse essere coinvolti in un ruolo che poteva in qualche modo abbatterti". L’attrice ha anche rivelato che: "C'erano alcune notti in cui ho pensato che stavo letteralmente per morire". Tempo dopo, ha ammesso anche che "probabilmente avrebbe dovuto andare in riabilitazione”
Che fine hanno fatto le star della tv anni 80 e 90?
L'intero cast del film di Qualcuno volò sul nido del cuculo è rimasto in un vero manicomio per prepararsi al film. Danny DeVito arrivò al punto di inventare un amico immaginario, che credeva fosse reale
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Geena Davis voleva così tanto la parte in Thelma & Louise di Ridley Scott che ha chiesto al suo agente di chiamare il regista ogni settimana per un anno intero. Alla fine, quella persistenza ha pagato. Il film si sarebbe rivelato un punto di svolta nella carriera dell'attrice. "Quando è uscito il film e ho visto la reazione che hanno avuto moltissime donne, ho capito che era successo qualcosa di diverso rispetto al passato. Sono rimasta colpita e questo ha cambiato tutto per me"
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Il regime di esercizi di Hilary Swank per il dramma Million Dollar Baby è stato così intenso che l'ha quasi uccisa. Ha trascorso così tanto tempo in palestra (sei giorni alla settimana per tre mesi) che un medico le ha detto che un'infezione da stafilococco, causata da una vescica scoppiata sul piede, era a poche ore dal raggiungere il suo cuore
Da Madonna a Mickey Rourke, come sarebbero le star senza "ritocchino". FOTO
La performance di Heath Ledger per il film Il Cavaliere Oscuro è da tutti considerata incredibile tanto che gli è valso un Oscar postumo. Si racconta che una delle cause della sua morte, avvenuta per overdose potrebbe essere legata al film. Prima dell'inizio delle riprese, Ledger si era messo in stretto isolamento, tenendo un diario di immagini inquietanti per immedesimarsi meglio con il personaggio di Joker. "Probabilmente ho dormito 2 ore a notte", aveva raccontato lo stesso Ledger. L’uso smodato di antidolorifici e sedativi alla fine ha messo fine alla sua vita
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