Alain Delon nasceva 90 anni fa. Da Il Gattopardo a Zorro, i ruoli più significativi
Il divo del cinema, dal fascino glaciale e senza tempo, nasceva l'8 novembre 1935. Si è spento il 18 agosto 2024. Da "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti a tutto il filone del polar francese, da "Borsalino" insieme all'amico-rivale di sempre Jean-Paul Belmondo a "Nouvelle Vague" di Godard, ecco i personaggi chiave della sua carriera
Politicamente scorretto e controverso. Eroe ambiguo, figura segnata anche da accuse di violenza coniugale e di essere troppo maschilista. Ma al tempo stesso è il volto considerato il più fotogenico del cinema europeo, simbolo di un’eleganza malinconica, ammaliante e senza tempo. Se fosse ancora vivo, oggi, 8 novembre 2025, Alain Delon - nato nel 1935 a Sceaux, Francia - compirebbe 90 anni. Non c’è arrivato per un soffio: se n’è andato il 18 agosto 2024. Ecco i ruoli e i personaggi più significativi della sua carriera
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Delitto in pieno sole/1 – Il primo grande successo da attore protagonista di Delon arriva nel 1960, a tre anni dall’esordio in Godot di Allégret. René Clément lo sceglie per Plein Soleil (Delitto in pieno sole, dal romanzo Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith). Interpreta Tom Ripley, giovane americano tanto scaltro e affascinante quanto manipolatore. Dovrebbe riportare in Italia dal padre Philippe Greenleaf, l’amico playboy giramondo. Le cose andranno diversamente
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Delitto in pieno sole/2 – Ripley decide infatti di uccidere Greenleaf, verso cui aveva iniziato a covare rancore e verso cui provava una forte gelosia. Commesso l’omicidio, ne assume l’identità. E questo apre le porte a tutta una serie di inconvenienti e difficoltà
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Rocco e i suoi fratelli/1 – Spartiacque nella carriera di Delon fu l’incontro con Luchino Visconti, che lo vuole per il capolavoro Rocco e i suoi fratelli, sempre del 1960. È un ruolo lontano dalle parti che negli anni a venire lo identificheranno. Veste i panni di Rocco Parondi, secondogenito (su cinque) di una famiglia lucana che approda a Milano in cerca di fortuna
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Rocco e i suoi fratelli/2 – Impersonificazione fisica dei concetti di perdono e compassione, Rocco Parondi si trova al centro di una tragedia familiare, quando finisce in un triangolo amoroso tra lui, la prostituta Nadia (Annie Girardot) e il fratello Simone (Renato Salvatori). Rocco è gentile e premuroso, Simone violento e manesco. Finirà per uccidere Nadia
Il Gattopardo/1 – La collaborazione con Visconti proseguì nel 1963 con Il Gattopardo, dal testo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Delon deve calarsi in uno dei ruoli più complicati, quello di Tancredi Falconieri, nipote del principe Salina, in un cast stellare: insieme a lui Burt Lancaster e Claudia Cardinale
Il Gattopardo/2 – “Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi”, dice in una scena Tancredi. Siamo nel primo periodo dell’unità d’Italia e Delon interpreta il collegamento umano tra la vecchia guardia dell’aristocrazia siciliana e una nuova generazione, che per forza di cose deve fare i conti con i moti garibaldini e con gli enormi cambiamenti che la Storia riserva al nuovo Paese
Frank Costello faccia d’angelo/1 – Ormai un fenomeno in Italia, Delon dopo Il Gattopardo punta sulla conquista del cinema francese. In patria riparte con Colpo grosso al casinò (1963). Il grande successo arriva con Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï, 1967) di Jean-Pierre Melville, dove è lo spietato killer a pagamento Jef Costello (trasformato in Frank nella versione italiana)
Frank Costello faccia d’angelo/2 – Muovendosi tra ambientazioni distopiche, tra nebbia e insegne al neon, Jef Costello deve riuscire a proteggersi prima dalla polizia, poi dai suoi stessi mandanti. Fino a quando l’unica via è il sacrificio finale. Delon inizia a diventare l’attore di punta per il genere polar, tra noir e poliziesco
Il clan dei siciliani – Nel 1969 è ne Il clan dei siciliani di Henri Verneuil. Qui è Rogert Sartet, sicario e rapinatore evaso dal carcere grazie all’aiuto di Vittorio Malanese (Jean Gabin). I due fanno anche affari insieme: decidono di mettere a segno un colpo senza precedenti, impadronendosi di miliardi di dollari di gioielli, rubati a una mostra itinerante di passaggio a New York. Il loro rapporto si deteriorerà rapidamente quando Malanese scopre che Sartet ha intrecciato una relazione con Jeanne (Irina Demick), la moglie di suo figlio Aldo
La piscina/1 – Delon è al centro di un triangolo amoroso per La piscina di Jacques Deray (1969), dove è Jean-Paul, uno scrittore fallito che sta passando le vacanze a Saint Tropez insieme alla compagna Marianne (Romy Schneider). A interrompere la loro luna di miele ci penserà Harry (Maurice Ronet), vecchia fiamma di Marianne che torna prepotentemente nella sua vita. Al tempo stesso si crea un po’ di tensione sensuale anche tra Jean-Paul e la figlia di Harry (Jane Birkin)
La piscina/2 - Finirà con un omicidio. La parte della protagonista femminile sarebbe dovuta essere di Monica Vitti (sua partner nel 1962 ne L'eclisse di Antonioni), ma Delon spinse per Schneider, con cui aveva già avuto una relazione
Borsalino – Jacques Deray riesce anche ad accaparrarsi sia Delon che l’altro attore francese più popolare del tempo, l'amico-rivale Jean-Paul Belmondo, e firma il film con gli incassi più alti in tutta la Francia del 1970, Borsalino. Delon è Roch Siffredi, un gangster della Marsiglia degli anni ’30, da poco uscito dal carcere. Stringe un sodalizio criminale di successo con François Capella (Belmondo): i due scalano i ranghi della malavita marsigliese. Poi però inizia la rivalità. È il primo film prodotto da Delon
La prima notte di quiete – Nel 1972 per Delon arriva uno dei ruoli più complessi della sua carriera, quello di Daniele Dominici in La prima notte di quiete di Valerio Zurlini. Nuovo supplente in un liceo classico di Rimini, Dominici – incline ad alcool e droghe - si invaghisce di una sua alunna, Vanina Abati (Sonia Petrova), pur avendo già una relazione con Monica (Lea Massari). È considerata una delle parti meglio riuscite di Delon, tra le più intimistiche del suo repertorio
Zorro - Nel 1975 Delon è il giustiere mascherato nello Zorro di Duccio Tessari. Diventa un campione di incassi
Mr. Klein/1 – Dopo averlo diretto ne L’assassinio di Trotsky, Joseph Losey richiama Delon per Mr. Klein (1976). Non sarà un gran successo al botteghino, ma diventerà molto apprezzato dalla critica. È la storia di Robert Klein, mercante d’arte parigino che, durante l’occupazione nazista in Francia, cerca di comprare opere dagli ebrei a basso prezzo per poi rivenderle. Andrà avanti così fino a quando un giorno non legge su un giornale di un suo omonimo, molto probabilmente ebreo, che cerca di scappare dalle persecuzioni razziali
Mr. Klein/2 – Klein inizia a preoccuparsi e cerca di spiegare il malinteso alla polizia, che però non sembra del tutto convinta della sua storia. Allora decide di portare le prove della purezza della sua razza ariana. Non sarà però così facile. Il film termina con un viaggio verso i campi di sterminio nazisti
Un amore di Swann – Nel 1984 arriva Un amore di Swann di Volker Schlöndorff, basato sul testo di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. È il barone de Charlus, aristocratico omosessuale represso che mal si inserisce nel mondo che lo circonda. Si apre una nuova stagione della sua carriera: meno polizieschi e più storie di vinti. Nel cast anche Jeremy Irons (in foto, con Delon) e Ornella Muti
Notre histoire – Un anno dopo Delon esce nei cinema con l’unica parte che gli varrà mai un premio César. In Notre histoire di Bertrand Blier è Robert Avanche, ex meccanico alcolizzato e disilluso dalla vita che si riaccende quando all’improvviso incontra Dona (Nathalie Baye). Non riuscirà però a distinguere il vero dal falso, il sogno dalla realtà. È uno dei ruoli più fragili di Delon
Nouvelle Vague – Terminata ormai l’epoca d’oro di Delon, dalla fine degli anni ’80 iniziano ad arrivare un po’ di flop e sempre meno ruoli significativi. Non si può dire così di Nouvelle Vague di Jean-Luc Godard (1990), una sorta di esperienza meta-cinematografica che ruota intorno all’amore e che decostruisce l’immagine stessa di Delon
Uno dei due – Nel 1998 Delon torna a recitare con Jean-Paul Belmondo in Uno dei due di Patrice Leconte: i due miti del cinema francese si rincontrano, ormai anziani, in una chiave più ironica di prima. La trama ruota attorno ad Alice (Vanessa Paradis), che non ha mai conosciuto l’identità del padre. Sul punto di morire, la madre le rivela che è uno di due uomini che ha frequentato a lungo, Julien Vignal (Delon) o Léo Brassac (Belmondo)
Asterix alle Olimpiadi – L’ultimo grande ruolo di Delon arriverà nel 2008, quando è Giulio Cesare in Asterix alle Olimpiadi di Frédéric Forestier e Thomas Langmann, in una sorta di parodia autoironica di se stesso
La vita e la carriera di Alain Delon. FOTOSTORIA