Tra giacche militari, accessori punk e gonne di petali di fiori, scopriamo gli outifit sfoggiati dall'attrice nel nuovo fiilm Disney live action che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri, e alla moda, del mondo del cinema
Tutto si può dire di Crudelia De Mon fuorché che non abbia sempre avuto un grandissimo senso dello stile. La sua è una di quelle apparizioni che lasciano il segno. Dall’animaziodel 1961 disegnata da Mark Davis partendo dalle illustrazioni del romanzo realizzate da Dodie Smith, all’incarnazione in Glenn Close, che nel film del 1996 era a capo di una casa di moda, Crudelia è sempre stato tanto efferata quanto elegante.
Elegante da morire, si potrebbe dire. Intendendo con questo che a rischiare la vita potevano essere come sappiamo, dei tenerissimi cuccioli di Dalmata, sacrificabili per ottenere l’ultimate statement piece: una pelliccia a pois.
Del nuovo film, Crudelia, che esce il 26 maggio, protagonista Emma Stone, possiamo dire che ha portato il concetto dell’amare lo stille al prossimo livello. Per la nostra protagonista, nata Ella, con la famosa capigliatura bicolor mascherata poi da una tintura carminio, la moda è un’arma. Non solo per esprimere un enorme talento ma anche per sfidare l’establishment, rappresentato dalla potente e gelida baronessa Von Helmann: Emma Thompson.
Siamo negli anni 70 a Londra: è l’era della nascita della contro cultura punk e la giovane Crudelia trova le sue dirompenti ispirazioni tra il quartiere ancora non ripulito di Notting Hill e i negozi vintage. La Baronessa invece è un monumento ad un’epoca oramai passè, quella della haute couture anni ’60, molto influenzata da Dior, con forti reminiscenze old Hollywood alla Joan Crawford e Elizabeth Taylor
Su questi due mondi la costumista due volte premio Oscar Jenny Beavan (per Camera con Vista nel 1985 e trentenni dopo, nel 2015, a 70 anni per Mad Max Fury Road, premio che ha ritirato in jeans e giacca da motociclista ) ha costruito innumerevoli look, 47 solo per Emma Stone\Crudelia.
La palette di Crudelia è composta di neri, bianchi e grigi. Con un tocco di rosso in un momento cruciale . Il suo look evolve con la sua personalità e mentre inizialmente ha linee più morbide e decostruite, con il progredire del film acquisirà linee inesorabilmente più dure e sartoriali
Le ispirazioni per i look di Crudelia vengono dagli stilisti Vivienne Westwood e Alexander McQueen, dalla cantante tedesca Nina Hagen e dall’etichetta Bodymap.
La palette della baronessa è principalmente color oro, marrone e verde con qualche eccezione, come, in foto, un outfit completamente bianco\nero per un Black & White ball. Il suo marchio di fabbrica è l’asimmetria.
Total punk biker look con un elemento ricorrente dell’estetica del film: i graffiti. In questo caso il make up degli occhi che appunto sotto forma di graffito dichiara FUTURE.
Seppure malvagia la baronessa ha stile da vendere, solo un po’ obsoleto. Nei suoi look e nelle sue acconciature è ancora presente l’estetica anni ’50 e anni ’60 .
Una delle scene chiave del film è l’arrivo di Crudelia ad un ballo in bianco e nero dato dalla baronessa. Sotto questa cappa bianca nasconde un abito rosso fiammante. E,come vediamo dal trailer, a proposito di fiamme, per svelare il suo abito, Crudelia darà fuoco alla cappa. “Benchè esistano materiali che potevano essere dati alle fiamme senza uccidere la persona che li indossa, abbiamo preferito affidarci alla computer grafica per questa scena.“ Ha detto la Beavan.
L’abito rosso indossato al ballo, in linea con lo spirito punk del riciclo della sovversiva Crudelia, viene da lei creato da un abito della baronessa che trova in un boutique vintage. Quindi la costumista ha prima disegnato questo abito, assicurandosi che ci fosse abbastanza stoffa per poterne poi garantire una trasformazione e ricostruzione nello splendido pezzo indossato alla festa. L’ispirazione è l’iconico Tree dress di Charles James .
Un altro look assolutamente magnifico sfrutta la oramai classica combinazione punk di una giacca militare e di una gonna ricchissima con un paio di Doc Martens. In questo caso sulle spalle c’è un mondo. Non solo mostrine militare, ma, in pieno stile anarchico : cavalli, carrozze e chi più ne ha più ne metta
La gonna di questo look doveva essere abbastanza ricca da avviluppare tutta l’auto della baronessa. Quindi doveva essere enorme, abbastanza leggera per potere essere indossata; ma anche abbastanza pesante per potere essere avvolgente. Una sfida vinta dalla sarta Kirsten Fletcher assieme ai tanti studenti che hanno cucito a mano i petali sulla gonna. Un totale di 5060 petali!