
Giorgio Parisi, chi è lo scienziato italiano Premio Nobel per la Fisica 2021
Docente universitario emerito a La Sapienza dal 1992, con i suoi studi ha portato contributi rivoluzionari "per la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazione nei sistemi fisici". Simbolo della fisica in Italia, ha collaborato con istituti di tutto il mondo. Per la prima prova scritta della Maturità 2022 agli studenti è stato chiesto di elaborare i concetti esposti dal fisico durante un suo intervento sul cambiamento climatico alla Camera dei Deputati

Giorgio Parisi, assieme al meteorologo e climatologo giapponese Syukuro Manabe e all’oceanografo e modellatore climatico tedesco Klaus Hasselmann, è stato il vincitore del premio Nobel per la Fisica 2021
Il racconto della premiazione
Parisi è diventato anche uno spunto per una delle tracce della prova scritta alla Maturità nel 2022: agli studenti è stato chiesto di elaborare i concetti sul cambiamento climatico esposti dal fisico durante un intervento alla Camera dei Deputati. L'umanità dovrà fare "scelte essenziali", aveva detto, sottolineando la necessità di urgenti interventi politici
Maturità, le tracce della prima prova: ci sono Pascoli, Segre, Parisi e Verga
Le ricerche di Parisi che gli sono valse il Nobel hanno riguardato "la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria". Quelle di Manabe e di Hasselmann hanno contribuito a definire "la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale"
Tutti i vincitori italiani del premio Nobel
Nato a Roma nel 1948, Parisi si laurea in Fisica all’Università La Sapienza di Roma nel 1970. Inizia la sua carriera da ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e poi ai Laboratori nazionali di Frascati dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Collabora con la Columbia University, con l’Institut des hautes Études Scientifiques e con l’Ecole Normale Superieure de Paris. Professore emerito a La Sapienza dal 1992, è stato anche presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei dal 2018 al 2021
il presidente Mattarella ha ricevuto la laurea ad honorem all'Università di Parma
“Sono felice. Non me lo aspettavo davvero”, ha ammesso il professore in collegamento con Stoccolma, “ma sapevo di avere qualche possibilità e quindi ho tenuto il telefono vicino a me”. Il premio Nobel si aggiunge a una lunga lista di riconoscimenti del suo lavoro. Nel 1992 ha ricevuto la medaglia Boltzmann, nel 1999 la medaglia Dirac, sette anni dopo il premio Galileo, poi la medaglia Max Planck e il premio Wolf per la fisica
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Il fisico ha dedicato il Nobel a Nicola Cabibbo: "È stato il mio maestro. Mi ha trasmesso la conoscenza, ma anche l'amore per la scienza". Cabibbo è conosciuto soprattutto per aver introdotto nella fisica delle particelle un parametro - poi ribattezzato appunto angolo di Cabibbo - che consente di capire come un insieme di particelle possa diventare un'unica entità

Nei mesi più bui dell’emergenza Covid Parisi è più volte intervenuto nel dibattito scientifico per favorire un corretto utilizzo dei dati della pandemia. Nell’ottobre 2020 scrisse una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme ad altri 100 scienziati di tutto il mondo chiedendo misure di sicurezza più incisive per prevenire i contagi
Torna la notte dei ricercatori
Durante una lectio magistralis tenuta in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Sapienza di Roma, Parisi ha messo in guardia da "forti tendenze antiscientifiche" che caratterizzano la "società attuale"

"Abbiamo il dovere di promuovere una cultura basata sui fatti e impedire che si diffonda una pseudoscienza: non basta capire, trovare la strada, ma bisogna anche a riuscire a comunicare" per "poter essere convincenti in maniera duratura”, ha detto Parisi

Tra i motivi alla base della sfiducia popolare nella scienza, ha detto Parisi, oltre a "cattivi divulgatori", ci sarebbe "una certa arroganza degli scienziati che presentano la scienza come sapienza assoluta, rispetto agli altri saperi opinabili, anche quando in realtà non lo è affatto". Arroganza che chiede "un assenso incondizionato basato sulla fiducia negli esperti"