Si tratta di un regime alimentare ricco di fibre che può essere intrapreso, sempre su consulto medico, per combattere i diverticoli, piccole ernie della mucosa intestinale, che possono manifestarsi soprattutto negli over 60
I diverticoli sono piccole ernie della mucosa intestinale che si presentano sotto forma di prominenze arrotondate. Le loro dimensioni possono variare da molto piccole a medie, come quelle di una nocciola, interessando tutto il colon. Possono essere singoli ma più spesso multipli e raramente colpiscono prima dei 40 anni, mentre sono più comuni sopra i 60 anni, sia tra gli uomini sia tra le donne. Molto spesso la scoperta dei diverticoli è casuale, avviene cioè attraverso un esame diagnostico eseguito per altre motivazioni. Gli specialisti li chiamano anche "appendicite sinistra": può essere asintomatica o manifestarsi con spasmi e dolori addominali, anticipati o seguiti da gonfiore. Si tratta di un disagio che può essere prevenuto o meglio controllato, con una attenzione allo stile di vita e soprattutto a tavola, così come spiega anche il dottor Vito Annese, gastroenterologo, in un approfondito articolo presente sul sito della Fondazione Veronesi.
Quattro consigli importanti
I diverticoli si sviluppano per lo più a causa di “un’alterazione della motilità intestinale, con un aumento locale della pressione, che determina una fuoriuscita della mucosa nei punti più deboli”, spiega l’esperto. Possono contribuire anche abitudini alimentari non idonee, in cui è eccessivo il consumo di alimenti raffinati (carni, grassi, cibi conservati) e un basso consumo di alimenti ricchi di fibre (come frutta, verdura e legumi, cereali integrali). Sono quattro i consigli principali nell’intraprendere, sempre su consulto medico, una dieta per combattere i diverticoli. Per prima cosa consumare una quantità di fibre pari a circa 30-40 grammi giornalieri. Per rispettare questa dose, spiega l’esperto, è possibile ricorrere a delle bustine di crusca e di altre fibre, disponibili in commercio che possono essere assunte da sole, con acqua o latte. Occorre poi idratare l’organismo, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, quindi eliminare oppure ridurre i grassi, soprattutto di origine animale, ma anche bevande e alimenti che contengono zuccheri. Infine, cercare di cucinare senza l’aggiunta di grassi, privilegiando le cotture al vapore, al microonde, alla griglia o alla piastra, con la pentola a pressione o in padella antiaderente. Bandite, invece, la frittura e i bolliti di carne.
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Gli alimenti consentiti
Gli alimenti assolutamente indicati dagli specialisti per questo tipo di dieta sono i prodotti integrali, la verdura e la frutta, con l’obiettivo di apportare più fibra all’organismo. Ok allora ad agretti, asparagi, cavolfiore, carciofi, funghi, broccoli, melanzane, cicoria, patate. Via libera anche a lattuga, radicchio, sedano e carote, zucchine e cipolle. Un’ottima soluzione poi è rappresentata anche dai centrifugati di verdure. L’ideale, in quest’ottica, è il consumo di almeno una porzione di verdura a pranzo o cena, cruda o cotta, ma anche di minestroni e passati di verdure, meglio se messi in tavola la sera. Passando alla frutta, la scelta può ricadere su prugne, mele, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche e frutta secca. È preferibile consumarla cruda, con la buccia, ben lavata, ma anche cotta o sotto forma di centrifuga filtrata. Infine, passando ai cereali, il consiglio degli esperti è quello di alternare quelli raffinati come pane, pasta e riso, con quelli integrali.
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Gli alimenti che sarebbe meglio evitare
Esistono poi una serie di alimenti che sarebbe meglio non consumare, all’interna di una dieta per i diverticoli. Non sono esclusi totalmente dagli esperti, ma sarebbe preferibile consumarli davvero in ridotte. Si tratta delle frutta con semini, come fragole, kiwi, frutti di bosco, fichi d’india, ma anche di pomodori e verdure con fibre molto dure e filamentose, come finocchi, carciofi e fagiolini. Con moderazione vanno assunte le spezie piccanti come pepe e peperoncino, poi ancora curry e cacao. I legumi andrebbero consumati prevalentemente passati o centrifugati per eliminare le bucce, così come molto raramente andrebbero assunti gli insaccati. Fra le bevande, è preferibile limitare latte, bibite ricche di fruttosio o gassate, gli alcolici e superalcoolici, tè e caffè, a cui andrebbero preferite bevande deteinato o decaffeinate.
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Si all’attività fisica, no al fumo
Gli esperti, in abbinamento a questo tipo di dieta, consigliano poi di introdurre stili di vita legati ad una regolare attività fisica, per cui sono sufficienti 20 o 30 minuti al giorno che aiutano a mantenere tonici i muscoli della parete addominale e a migliorare la motilità intestinale, oltre a ridurre il ristagno di feci nei diverticoli. Andrebbe eliminato del tutto il fumo, grande nemico dei diverticoli, e ridotta il più possibile l’assunzione di farmaci anti-infiammatori e aspirina (se non prescritti dal medico) perché aumentano il rischio di infiammazione dei diverticoli stessi.