Oms, le nuove regole per la gestione del Covid nei prossimi anni
Nel passaggio da una fase di emergenza ad una risposta di lungo periodo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha varato un nuovo Piano strategico globale di preparazione, prontezza e risposta al Covid-19 per il biennio 2023-2025, basato su cinque punti fondamentali. Ecco quali
Un “ritorno alla normalità nella maggioranza dei Paesi” ma, allo stesso tempo, il persistere di “alcune criticità in merito all'evoluzione del virus che rendono difficile poter prevedere le dinamiche future di trasmissione del virus o la sua stagionalità". Questo l’ultimo rilevamento da parte del direttore generale dell'Oms, Tedros Ghebreyesus, sullo stato della diffusione del Covid nel mondo
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Intanto, proprio in attesa che il Comitato dell’Organizzazione decida se inoltrare parere positivo alla fine dello stato di emergenza sanitaria internazionale, decretato il 30 gennaio del 2020, la stessa Oms ha pianificato una strategia basata su cinque direttive che tutti i Paesi dovranno seguire per gestire il Covid-19 nei prossimi anni, passando da una fase di emergenza ad una risposta di lungo periodo
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In particolare, la gestione è stata codificata attraverso il nuovo Piano strategico globale di preparazione, prontezza e risposta al Covid-19 per il biennio 2023-2025, da poco varato
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Si tratta, nello specifico, del quarto piano strategico per la gestione della pandemia, una sorta di guida su come gestire il virus ora che la situazione si va normalizzando. Il piano si basa su cinque “pilastri”, ovvero "sorveglianza collaborativa, protezione della comunità, cure sicure e flessibili, accesso alle contromisure e coordinamento in caso di emergenza"
Secondo gli esperti dell’Oms, non va dimenticato, tra le contromisure attuabili, quella legata ai vaccini. "In questo momento di speranza e incertezza”, ha sottolineato Ghebreyesus nel documento relativo, “l'Oms ha aggiornato il Piano di preparazione strategica globale. Il piano precedente, pubblicato nel 2022, delineava due obiettivi strategici: ridurre la circolazione di Sars-CoV-2 e diagnosticare e trattare Covid-19 per ridurre la mortalità"
La strategia ha l’intenzione di "mantenere questi due obiettivi e aggiunge un terzo: sostenere i Paesi durante la transizione da una risposta di emergenza ad una fase di controllo, gestione e prevenzione del Covid-19 sul lungo termine”, ha spiegato ancora il numero uno dell’Oms. Sottolineando che si tratta di “un passaggio fondamentale"
Il piano, tra l’altro, si focalizza anche sulla cura delle persone che hanno contratto quello che è stato ampiamente definito come Long Covid, che "sembra verificarsi nel 6% dei casi sintomatici"
L’esortazione a tutti i Paesi del mondo, ha concluso Ghebreyesus, è quella di “mantenere sufficienti capacità, prontezza operativa e flessibilità durante le ondate di Covid-19, pur mantenendo altri servizi sanitari essenziali e la preparazione per la comparsa di nuove varianti con maggiore gravità"
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