
Covid, la percezione del "tempo lento" durante la pandemia è reale: lo studio
Lo studio è stato portato avanti dall'Università di Manitoba, in Canada, e vi hanno preso parte 439 persone che hanno risposto alle domande e hanno svolto compiti comportamentali. "Più i partecipanti si sentivano isolati - ha spiegato l'autore della ricerca Fuat Balci - più il tempo passato e gli eventi futuri sembravano essere lontani"

Lo hanno definito "Covid Time" ed è quel processo per il quale durante il picco della pandemia e a metà del lockdown, molte persone hanno riferito di aver sentito che le loro giornate si trascinavano, inducendo affaticamento e rendendo alcuni compiti quasi insopportabili
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Si tratta di qualcosa di reale, e che non è positivo. Ad approfondire il fenomeno è uno studio dell'Università di Manitoba, in Canada, pubblicato su Nature Human Behaviour
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I ricercatori hanno chiesto ai volontari di rispondere a un questionario ed eseguire 15 compiti comportamentali, come stimare da quanto tempo erano stati collegati al sito Web dello studio
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È stato anche chiesto loro di indovinare se un intervallo di tempo dichiarato fosse più breve o più lungo di quello sperimentato per testare in che modo la pandemia ha influenzato la consapevolezza temporale. In totale sono state 439 le persone che hanno risposto a tutte le domande

"Abbiamo scoperto - rileva Fuat Balci, autore principale della ricerca - che più i partecipanti si sentivano isolati durante la pandemia, più il tempo sembrava passare lentamente, probabilmente mediato dalla noia e da una maggiore attenzione al tempo. Inoltre, più i partecipanti si sentivano isolati, più il tempo passato e gli eventi futuri sembravano essere lontani"

"Il rallentamento del senso del tempo - conclude Balci - non fa sentire bene. Sarebbe bello se gli eventi piacevoli si sentissero più a lungo, ma aspettare nel proprio appartamento che il lockdown finisca per poter godere di nuovo di ciò che una vita normale una volta offriva certamente non è una di quelle attività. Quando si aggiunge l'incertezza e l'ansia il quadro di certo peggiora ulteriormente"
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