Disturbi neurologici post Covid, 40 milioni di nuovi casi nel mondo. Lo studio

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Ansia, emicrania, depressione e anomalie dell’udito. A dirlo i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis

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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine, condotto da esperti della Washington University School of Medicine a St. Louis, chi contrae il Covid rischia diverse complicanze neurologiche a un anno dall’infezione. Tra queste ritroviamo ictus, problemi cognitivi e di memoria, depressione, ansia, emicrania e disturbi del movimento. Vediamo nei dettagli la ricerca.

Gli effetti del covid 

 

Si stimano 40 milioni di nuovi casi di disturbi neurologici post-Covid nel mondo. A dirlo i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, che tra le principali complicazioni emerse a un anno dall’infezione hanno rilevato anche tremori e contrazioni muscolari involontarie, crisi epilettiche, anomalie dell'udito e della vista, difficoltà di equilibrio e coordinazione e altri sintomi simili a quelli del morbo di Parkinson. "Il nostro studio fornisce una valutazione completa delle conseguenze neurologiche a lungo termine del Covid-19. Gli studi precedenti hanno esaminato un insieme più ristretto di esiti neurologici, per lo più in pazienti ospedalizzati. Noi abbiamo valutato 44 disturbi cerebrali e altri disturbi neurologici sia tra i pazienti non ricoverati, sia tra quelli ricoverati, compresi quelli in terapia intensiva. I risultati mostrano gli effetti devastanti a lungo termine del Covid-19. Il virus non è sempre così benigno come alcuni pensano”, ha dichiarato l'autore senior Ziyad Al-Aly.

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Cosa dice la ricerca

 

"Stiamo riscontrando problemi cerebrali in individui precedentemente sani e anche tra coloro che hanno avuto infezioni lievi. Non importa se si è giovani o anziani, donne o uomini, né se si fuma o meno, o se si hanno altre abitudini o condizioni non salutari”, ha continuato Al-Aly. Per arrivare a questa valutazione, i ricercatori hanno analizzato circa 14 milioni di cartelle cliniche e creato un set di dati controllato di 154mila persone risultate positive dall’inizio della pandemia (1 marzo 2020), fino al 15 gennaio 2021, confrontando inoltre i dati di 11 milioni di individui non infettati dal virus divisi in due gruppi di controllo, con gli esiti neurologici dei guariti dal Covid. Esaminando la salute dl cervello del campione infetto per più di un anno, è emerso che le condizioni neurologiche hanno riguardato un 7% in più il campione guarito rispetto ai non infetti. Coloro che avevano contratto il virus presentavano un rischio maggiore del 77% di sviluppare problemi di memoria, un 50% in più di soffrire di ictus ischemico, l'80% in più di soffrire di crisi epilettiche, il 43% in più di sviluppare disturbi mentali come ansia o depressione, il 35% in più di soffrire di mal di testa da lievi a gravi, il 42% in più di presentare disturbi del movimento, il 30% di probabilità in più di sviluppare problemi agli occhi, come visione offuscata, secchezza e infiammazione della retina, e il 22% in più di sviluppare anomalie dell'udito, come acufeni o ronzii nelle orecchie e, inoltre, un aumento del rischio di sviluppare l’Alzheimer. "Il nostro studio fornisce un resoconto completo delle conseguenze neurologiche del COVID-19 un anno dopo l'infezione", ha concluso Al-Aly.

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