Car-T, al via primo studio in Italia su neoplasie del sistema nervoso centrale
Salute e BenessereLa ricerca rientra nel progetto di Alleanza Contro il Cancro (Acc) sulle cellule Car-T, finanziato dal Parlamento con 10 milioni di euro, e coordinato dal professor Franco Locatelli
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Presto prenderà il via il primo studio in Italia sul trattamento con Car-T, un approccio innovativo, ma estremamente complesso, nella lotta contro il cancro, su pazienti affetti da neoplasie del sistema nervoso centrale. La ricerca rientra nel progetto di Alleanza Contro il Cancro (Acc) sulle cellule Car-T, finanziato dal Parlamento con 10 milioni di euro, e coordinato dal professor Franco Locatelli. A darne l'annuncio è stato lo stesso Locatelli nella lectio sulle nuove frontiere nel trattamento con Car-T dei tumori solidi ed ematologici in occasione del settimo meeting annuale di Acc, in corso alla Fondazione Policlinico Irccs Gemelli di Roma, associata alla rete.
Il progetto nel dettaglio
Il progetto di ricerca preclinico Car-T Italia offre un'occasione di confronto alla comunità scientifica coinvolta in questo settore, ed è nato con l'intento di unire le loro competenze e conoscenze. "È stato completato l'arruolamento dei bambini affetti da neuroblastoma, la neoplasia solida extracranica più frequente nell'età pediatrica ancor oggi gravata da una prognosi che non soddisfa gli standard pediatrici, addirittura del tutto deludente nei pazienti che ricadono o mostrano refrattarietà alla terapia", ha riferito Locatelli.
Possibili ostacoli
Nell'analisi interinale, "lo studio ha dimostrato una probabilità di sopravvivenza due anni superiore al 40% quando l'attesa di questi bambini non va oltre il 10%. Un risultato che apre un po' la via, diciamo così, per considerare l'utilizzo delle Car-T anche in altre neoplasie solide", ha aggiunto. "Non bisogna tuttavia nascondere che esistono ostacoli maggiori rispetto a quelli osservati nelle neoplasie ematologiche principalmente riferibili al problema di penetrare dentro una massa solida ma anche perché il microambiente tumorale tende a depotenziare l'efficacia delle cellule Car-T", ha concluso.