Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, nel corso di “Timeline”. “In questo momento abbiamo una vaccinazione che sta andando molto bene, un virus che è vero che ha numeri in salita, ma che credo si stabilizzeranno come accaduto nel Regno Unito, grazie alla vaccinazione e grazie al fatto che ogni ondata ha una durata abbastanza fissa di 50-60 giorni”.
"In questo momento abbiamo una vaccinazione che sta andando molto bene, un virus che è vero che ha numeri in salita, ma che credo si stabilizzeranno come accaduto nel Regno Unito, grazie alla vaccinazione e grazie al fatto che ogni ondata ha una durata abbastanza fissa di 50-60 giorni”. Sono le parole, pronunciate a “Timeline” in onda su Sky TG24, del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a proposito della situazione legata all’emergenza sanitaria in Italia. “Le cose stanno andando bene, se poi avessimo una variante che elude il vaccino o dei buchi per cui dovessimo avere dei cluster nel Paese è chiaro che qualcosa dovrà essere adattato, al momento credo che per un bel po’ quello che è stato fatto fino ad oggi sia sufficiente e infatti i risultati si stanno vedendo”, ha poi aggiunto.
Sileri: “Il Green pass è una sicurezza per il Paese”
“Il Green pass è un mezzo di apertura, uno stimolo alla vaccinazione e anche un mezzo indiretto di diagnostica, perché chi non vuole vaccinarsi fa il tampone e mediante tamponi fatti fuori dall’ambito del contact tracing vengono scovati altri positivi, magari asintomatici”, ha aggiunto il sottosegretario, sempre in riferimento al certificato vaccinale. Si tratta, ha ribadito di “un notevole passo avanti verso la ripresa di tutte le attività ed è una sicurezza per il Paese”.
Da controllare anche l’identità
Un aspetto importante, sottolineato poi da Sileri, è quello dei controlli. Con il Green pass, ha detto, “il documento deve essere controllato, perché qualcuno può prendere il QR code di qualcun altro e usarlo, però immagino che saranno francamente delle eccezioni. Deve essere ovviamente controllato che ci sia corrispondenza tra il nome sul Green pass e quello sul documento”, ha sottolineato. “La stragrande maggioranza delle persone si presenta con Green pass e documento vicino. Credo che il problema sarà più dibattuto che reale, anche se ci sarà sempre qualche furbetto”, ha ipotizzato. “Starei invece più attento alle eventuali sanzioni che colpiscono sia il gestore sia l’avventore privo di Green pass o con un pass che non gli appartiene. Da una anno a questa parte si cerca sempre l’eccezione, chi sfugge alle regole, ma la verità è che la gran parte degli italiani segue le regole. Ci saranno casi particolari, ma sono eccezioni”, ha spiegato.
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Il Green pass sul lavoro, un’ipotesi nel cassetto
Il “certificato verde” sui luoghi di lavoro non è qualcosa a cui “si deve arrivare. Esiste la possibilità, è un’ipotesi che viene tenuta nel cassetto, non può essere presa unilateralmente ma deve essere discussa”, ha poi aggiunto Sileri, proseguendo sul tema. “Tutto dipenderà dalla circolazione del virus e dall’adesione alla vaccinazione. Quando sarà raggiunto il target dell’80% della popolazione tutti questi discorsi tenderanno a non servire più”, ha detto.
“No Vax? Persone fortunate, non hanno avuto lutti”
Infine, ecco un commento su chi non crede nelle potenzialità dei vaccini. “Credo che i no vax siano persone molto fortunate, con 130mila morti sono state così fortunate da non aver avuto nessun parente, amico, vicino, morto o in terapia intensiva”, ha concluso Sileri.
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