Green pass obbligatorio in azienda: le posizioni di sindacati e datori di lavoro
Si continua a discutere sull'eventualità di richiedere il certificato verde anche per l'accesso in azienda. Ieri l'incontro tra il premier Draghi e i sindacati. Landini (Cgil): "Non contrari in linea di principio, ma non diventi strumento di discriminazione". Bombardieri (Uil): "Se lo ritiene, il governo si assuma le responsabilità". Negli scorsi giorni si era attribuita la proposta di rendere obbligatorio il certificato al presidente di Confindustria Bonomi. La smentita: "Mai detto"
Venerdì 6 agosto il Green pass diventerà obbligatorio per poter accedere in alcuni locali e partecipare ad attività reputate a rischio Covid dal governo: sedersi ai tavoli di bar e ristoranti al chiuso, entrare in cinema, teatri, palestre, piscine, centri termali, eventi sportivi, spettacoli anche all’aperto, fiere e congressi. Nel frattempo continua il dibattito sulla possibilità o meno di estendere l’obbligo anche per l’accesso ai luoghi di lavoro
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Il tema è stato al centro dell’incontro che si è tenuto ieri, lunedì 2 agosto, tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i rappresentanti delle sigle sindacali
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Il segretario della Cgil Maurizio Landini, al termine dell’incontro, non ha chiuso all’estensione del Green pass in linea di principio, specificando però che “non può diventare uno strumento da usare per licenziare e discriminare”
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In un’intervista al Corriere della Sera, Landini ha sottolineato che, a decidere sul tema dell’obbligo, deve comunque essere “il governo, con un atto di legge. Se si valuta necessario, si può varare una norma. È già successo nella sanità. La responsabilità non può essere scaricata su un accordo fra le parti sociali”
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Come linea generale, Landini ha spiegato che la Cgil è favorevole alle vaccinazioni contro il Covid-19 e sta raccomandando ai lavoratori di ricevere il farmaco
Green pass in azienda: il dibattito. VIDEO
Al termine dell’incontro con il premier Draghi, anche il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri (in foto) ha espresso la posizione del suo sindacato. "Per quanto ci riguarda, sulla obbligatorietà dei vaccini e sul Green pass c'è un accordo sulla sicurezza sottoscritto dalle parti sociali e recepito da un decreto. Qualsiasi tentativo di modificare quell'accordo ha bisogno di una legge. Se lo ritengono, Parlamento e governo si assumano la responsabilità di intervenire", ha detto Bombardieri
"Abbiamo ricordato che, facendo un giro per il mondo, l'unico paese nel quale è prevista l'obbligatorietà dei vaccini è l'Arabia Saudita. E non mi pare un punto di riferimento per il nuovo rinascimento. È un argomento sul quale abbiamo necessità di confrontarci", ha spiegato ancora Bombardieri
Secondo il segretario della Cisl Luigi Sbarra (in foto), il punto non sarebbe tanto l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori, ma per la cittadinanza in generale. "Se il governo sulla base di dati scientifici e sanitari ritiene ci sia una fondata preoccupazione sulla ripartenza del Covid, nella sua autonomia può adottare una norma legislativa che valga non solo per i lavoratori ma per l'insieme delle persone e dei cittadini", ha detto
"Il Covid - ha aggiunto Sbarra - si contrasta con una grande campagna di vaccinazione: siamo impegnati a sostenere la necessità di vaccinarsi nel rapporto con i lavoratori". Il segretario Cisl si è poi detto disponibile ad aprire un confronto con le associazioni datoriali “per migliorare i contenuti dell'accordo"
Anche i rappresentanti dei datori di lavoro hanno detto la loro sull’eventuale obbligo di vaccinazione nelle imprese. Secondo Giuseppe Bono, ad di Fincantieri, “Dobbiamo parlare del vaccino, non del Green pass, che non è altro che la certificazione del vaccino fatto. Fare una legge per i vaccini mi sembra troppo, ognuno deve avere la coscienza per fare le cose", ha concluso
Negli scorsi giorni si era attribuita al presidente di Confindustria Carlo Bonomi la proposta di introdurre l’obbligo di vaccinazione per entrare nei luoghi di lavoro. In un’intervista al Corriere della Sera, Bonomi ha detto: “Non ho mai chiesto di rendere il vaccino obbligatorio. E mai parlato di applicazione unilaterale. C’è stata una strumentalizzazione da parte di chi vuole rimettere in discussione i vaccini o rivedere lo sblocco dei licenziamenti”
Il numero uno di Confindustria ha sottolineato che sarà il premier Draghi a “sentire le parti, e credo che ci sarà una convergenza. Le soluzioni sono tante ma devono essere chiare. Non ci si può far trovare ancora una volta impreparati e vorrei vedere quali sindacati sono contrari alla salute dei lavoratori. Di certo una nuova ondata non deve fermare il lavoro e le imprese, il Paese non se lo può permettere”