
Vaccino Covid, Iss: efficace anche dopo 4 mesi con -95% di mortalità
Secondo quanto rilevato nel secondo report di analisi congiunta dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i sieri anti Covid attualmente in uso riescono a prevenire i contagi, i ricoveri e i decessi anche oltre i 130 giorni. Lo studio si riferisce a circa 14 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una somministrazione

I vaccini anti Covid-19 sono efficaci anche oltre 130 giorni dopo le somministrazioni, ossia durano più di 4 mesi. Questo è quanto riporta il secondo report di analisi congiunta dei dati dell'anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità insieme al ministero della Salute
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I dati confermano l’efficacia dei sieri nel prevenire contagi, ricoveri e decessi. L’analisi fa riferimento a circa 14 milioni di persone vaccinate con almeno una dose, ovvero quasi un quarto della popolazione italiana
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La valutazione del rischio di Covid-19 arriva ad oltre 130 giorni dalla somministrazione della prima dose e, rispetto al precedente report, la popolazione oggetto di studio si caratterizza per l'aumento di soggetti vaccinati nella classe di età da 40 anni in su
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Nell’analisi si è inoltre riscontrato un aumento delle vaccinazioni con Comirnaty, il vaccino di Pfizer/BioNTech, e Vaxzevria, il vaccino di AstraZeneca, e l'inizio delle somministrazioni del vaccino Janssen di Johnson&Johnson

Il report ha confermato come i rischi di infezione da SARS-CoV-2 (ricovero, ammissione in terapia intensiva e decesso) diminuiscano rapidamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose

Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione di questa riduzione che è di circa l'80% per il rischio di diagnosi, il 90% per il rischio di ricovero e di ammissione in terapia intensiva e il 95% per il rischio di decesso

Effetti simili sono stati riscontrati sia negli uomini sia nelle donne e in persone di diverse fasce di età e sono state osservate riduzioni dei ricoveri anche per gli operatori sanitari e per gli ospiti delle RSA

A partire dai 105-112 giorni dalla vaccinazione, si legge nel report, si osserva una ulteriore riduzione del rischio di diagnosi, con un effetto simile negli uomini, nelle donne e in persone di diverse fasce di età

“Al momento - sottolinea l'Iss - non vengono rilevati aumenti nel rischio di diagnosi nei periodi di osservazione più lunghi dopo la vaccinazione, questo suggerisce una protezione protratta nel tempo”

Il 6 giugno in Italia sono state somministrate oltre 37 milioni di dosi con quasi 13 milioni di cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale. Sono state uste oltre 28 milioni di dosi Pfizer/BioNTech, quasi 9 milioni di AstraZeneca, più di 3milioni e 750mila di Moderna e oltre un milione e mezzo di Johnson&Johnson