
Vaccino AstraZeneca, come viene somministrato negli altri Paesi e il parere dell'Ema
Ecco cosa hanno deciso le autorità sanitarie in Europa e nel mondo sull’utilizzo del preparato anglo-svedese. L'Ema ha ribadito che "i benefici superano i rischi di effetti collateralI", ma dopo le nuove sospensioni precauzionali in Olanda e Germania fornirà un aggiornamento tra il 6 e il 9 aprile

Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha ricevuto l’autorizzazione in oltre 80 Paesi, ma in alcuni di questi l'utilizzo è limitato ad alcune fasce di età. Germania e Olanda, per esempio, hanno nuovamente sospeso in via precauzionale il siero per gli under 60 per i rari casi di trombosi segnalati. L’Ema ribadisce che "i benefici superano i rischi di effetti collaterali” ma fornirà un aggiornamento tra il 6 e il 9 aprile. Ecco come funziona il vaccino anglo-svedese e come viene utilizzato nel mondo
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Il vaccino AstraZeneca è basato sul vettore virale, ovvero utilizza un virus (dello scimpanzé), innocuo per l’uomo, che funge da navicella per trasportare nelle cellule umane il codice genetico delle proteine del virus contro le quali si vuole innescare la produzione di anticorpi. L’obiettivo è la proteina Spike
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Il vaccino di AstraZeneca, secondo gli ultimi dati resi noti giovedì 25 marzo, ha un’efficacia del 76% sulla popolazione in generale. Negli adulti di età pari o superiore a 65 anni, l’efficacia è dell’85%. Il farmaco ha mostrato una capacità di prevenire malattie gravi, ospedalizzazione e decessi del 100%.
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L’Ema a fine gennaio ha approvato AstraZeneca dai 18 anni in su, ma in un primo momento alcuni Paesi (tra cui Germania e Italia) avevano scelto di destinarlo a persone sotto i 55 anni perché mancavano dati sull’efficacia nella popolazione anziana. Successivamente dati favorevoli, hanno convinto l'Aifa all’uso per ogni fascia di età dai 18 anni in su. Ultimamente però la raccomandazione in alcuni Paesi si è scelto di limitarne l’uso solo ai soggetti più anziani
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Germania, Francia, Olanda, Svezia, Islanda, Finlandia e Canada hanno deciso di limitare l’uso del vaccino solo alle persone generalmente sopra i 60 anni. I Paesi Bassi ne hanno sospeso, al momento, l’uso totalmente per "evitare sprechi". Thailandia e Indonesia ne hanno temporaneamente sospeso l’uso. La Repubblica Democratica del Congo e il Camerun hanno deciso, temporaneamente, di non utilizzarlo
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In Germania, inoltre, la Commissione vaccinale permanente tedesca (Stiko) ha consigliato alle persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di farsi inoculare per la seconda dose un vaccino diverso. La Stiko ha consigliato che per la seconda dose sia utilizzato un vaccino con mRNA. Al momento in Germania gli unici altri vaccini disponibili che usano la tecnologia RNA messaggero sono Biontech-Pfizer e Moderna. La proposta al momento è in discussione
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L'Ema, che tiene costantemente sotto osservazione tutti i vaccini anti-Covid approvati, è tornata a ribadire che “è possibile" ma "non è dimostrata” la correlazione fra il siero e i rari casi di trombosi. Come già comunicato il 18 marzo, dopo la sospensione temporanea in vari Paesi tra cui l’Italia, l'Ema ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali

Secondo l’Ema non c'è nessun rischio specifico legato all'età per il vaccino AstraZeneca. Non controindichiamo il vaccino AstraZeneca per le donne incinte, ma consigliamo loro di vedere il medico prima di prendere qualsiasi vaccino”, ha inoltre aggiunto la direttrice dell'Ema, Emer Cooke, durante una conferenza stampa il 31 marzo. “Se sarà stabilita una relazione" tra gli eventi rari di trombosi ed il vaccino di AstraZeneca "daremo nuove avvertenze e istruzioni per i medici”, ha spiegato ancora Cooke

In una nota inoltre l’Ema ha riferito che "continua a collaborare con le autorità nazionali degli Stati membri Ue per garantire che vengano segnalati casi sospetti di coaguli di sangue insoliti. Questi casi vengono analizzati nella valutazione in corso del Comitato della sicurezza dell'Ema (Prac). Sulla base di tutti i dati attualmente disponibili, il Prac dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata durante la sua riunione plenaria di aprile (6-9 aprile)”

Per quanto riguarda i numeri di casi di trombosi del seno venoso cerebrale rilevati sono "44 su 9,2 milioni di dosi AstraZeneca somministrate nello spazio economico europeo" al 22 marzo. Lo ha fatto sapere il capo della farmacovigilanza dell'Ema Peter Arlett. “Se guardiamo solo alla popolazione sotto i 60 anni, abbiamo rilevato casi in una proporzione di 1 a 100mila”, ha aggiunto la direttrice Emer Cooke. “Si tratta - ha specificato Arlett - di eventi associabili al vaccino solo per una questione temporale ma per i quali non c'è nessun nesso causale comprovato”

Riguardo al fatto che le rare trombosi colpiscano soprattutto donne giovani, Cooke ha sottolineato che il dato si conferma nella popolazione in generale, a prescindere dal vaccino. "Se guardiamo alla popolazione generale - ha detto Cooke - il rapporto di casi di trombosi del seno venoso cerebrale tra donne e uomini è di 10 a 1, in particolare nella classe di età 30-45 anni, quindi c'è una incidenza più forte nelle donne giovani in ogni caso"

Di recente, il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha cambiato il nome, in "Vaxzevria". Il cambio di denominazione è stato all'approvato dall'Ema il 25 marzo a seguito di una richiesta da parte del gruppo farmaceutico anglo-svedese, si legge nel sito dell'agenzia europea del farmaco, in cui è stato pubblicato anche il nuovo bugiardino del farmaco. Tra gli effetti collaterali, vengono aggiunti i rarissimi casi di trombosi

Sempre per ciò che riguarda i numeri legati ad AstraZeneca, nel Regno Unito, sono sette le persone morte a causa di coaguli di sangue dopo essere state vaccinate. Il dato è stato reso noto il 3 aprile dall’agenzia regolatrice dei farmaci britannica, la Mhra. Precedentemente la stessa Mhra aveva fatto sapere di avere identificato 30 casi di eventi avversi riguardanti la coagulazione del sangue su oltre 18 milioni di somministrazioni dello stesso vaccino

In Italia, intanto proseguono le vaccinazioni con AstraZeneca. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, in un’intervista al Corriere, ha detto: "Gli inglesi hanno dimostrato che i benefici sono nettamente superiori ai rischi. Però gli eventi avversi rari di trombosi che hanno indotto altri Paesi a interrompere le vaccinazioni sotto i 55-60 anni non vanno sottovalutati. Dipende dall'agenzia europea Ema. Se dovesse pronunciarsi in modo diverso, Aifa ne prenderebbe atto"

"I vaccini sono sicuri. Per quanto riguarda AstraZeneca si parla di numeri estremamente bassi legati ad eventi di trombosi e le segnalazioni di tutta Europa consentono di monitorare: vedremo se l'Ema deciderà di pronunciarsi su particolari categorie o sottocategorie cui prestare maggiore attenzione, ma è un vaccino sicuro poichè, ripeto, parliamo di numeri estremamente bassi di eventi avversi”, ha affermato in una diretta Facebook il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri