Dengue, in Brasile oltre due milioni di casi. Allerta anche in Italia: “Più sorveglianza”
Il Paese sudamericano non aveva registrato un numero così elevato di casi in un solo anno da più di un ventennio. In Italia nuova circolare del Ministero della Salute alle Regioni: “Potenziare sorveglianza e bonifiche, formare il personale e informare i cittadini". Previsti controlli anche nelle donazioni di sangue
- Il Brasile ha superato la soglia dei 2 milioni di casi di dengue nel 2024, un record storico, secondo un rapporto pubblicato dal Ministero della Salute. Il Paese ha registrato 2.010.896 casi, compresi quelli confermati e quelli sotto indagine, con un coefficiente di incidenza di 990,3 casi per 100.000 abitanti. I decessi confermati sono 682 e altri 1042 sono in fase di indagine. Secondo le autorità, il Brasile non aveva registrato un numero così elevato di casi in un solo anno da più di un ventennio
- La malattia infettiva tropicale è causata dal Dengue virus. È trasmessa dalle zanzare del genere Aedes e si manifesta con febbre, dolori muscolari, mal di testa e un esantema simile a quello del morbillo. In alcuni casi si sviluppa una febbre emorragica molto pericolosa. Ogni anni si stima che si infettino 50-100 milioni di persone nel mondo
- Anche il nostro Paese vuole mantenere alta l’attenzione per prevenire il diffondersi della dengue. È stata pubblicata una nuova circolare del Ministero della Salute che indica come serva potenziare la sorveglianza, implementare le bonifiche e formare il personale sanitario, fornendo indicazioni anche ai cittadini
- La circolare ministeriale, la terza sul tema, spiega che si dovrà provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori; individuare tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive; provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico. Previsti controlli anche nelle donazioni di sangue
- Le nuove indicazioni sono fornite alle Regioni alla luce dell'aumento dei casi al momento particolarmente grave dall’altra parte dell’oceano Atlantico, in vista dell'avvicinarsi della stagione di maggiore maggiore circolazione della zanzara tigre. La circolare, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia, invita le Regioni a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione (PNA)
- Si chiede tempestività nel sensibilizzare gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi. Per il Ministero è necessario implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste, mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare (come la rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta)
- Importante poi “individuare, come da linee guida riportate nel Pna 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi"
- Ma il ministero indica anche la necessità di "provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico (scuole, aree urbane, luoghi ricreativo-sportivi) e tra gli operatori sanitari e che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità
- Nell'atto si fa riferimento anche ai controlli che dovranno essere fatti per la donazione di sangue e donazioni di sangue/emocomponenti (compreso il sangue cordonale) e di organi, tessuti e cellule comprese le cellule staminali del sangue periferico e midollare
- Anche gli esperti mettono in guardia sulla dengue. Il virologo Roberto Burioni avverte: "C'è il rischio che dal Brasile arrivi qui. È trasmessa solo da zanzare, per cui per evitare una epidemia dobbiamo fare di tutto per diminuire il numero di zanzare, e la lotta contro questo insetto si inizia nel mese di marzo”
- L'epidemiologo Massimo Ciccozzi afferma che "se le Regioni hanno un loro sistema di sorveglianza Dengue è il momento di attivarlo e di muoversi anche in anticipo rispetto alla disinfestazione delle aree verdi dove le zanzare possono riprodursi"