
Vaccini anti-Covid, quali sono quelli in uso e quali quelli in esame: le differenze
Da Pfizer-BioNTech a Novavax, passando per Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson, Sputnik e CureVac ecco quali sono i prodotti già sul mercato o prossimi ad esserlo per la lotta contro il coronavirus e quali sono le diverse caratteristiche

Dal 27 dicembre in Italia, così come nel resto d’Europa, è partita la campagna vaccinale anti-Covid. Da Pfizer-BioNTech ad AstraZeneca, passando per Moderna ecco quali sono i prodotti già approvati dall’agenzia europea Ema e in uso. Altri vaccini potrebbero arrivare a breve sul mercato. Ecco quali sono le principali caratteristiche degli antidoti per la lotta contro il coronavirus
Vaccini anti-Covid, da dosi a emergenza: il parere degli esperti
PFIZER-BIONTECH - E’ stato il primo vaccino arrivato in Italia, a dicembre, ed è attualmente quello più utilizzato. Un prodotto destinato in via prioritaria agli operatori sanitari e agli over 80. Viene somministrato in due dosi con un intervallo di oltre tre settimane ed ha un’efficacia di oltre il 90%. Deve essere conservato a -70 gradi ed è indicato per persone dai 16 anni in su

PFIZER-BIONTECH, COME FUNZIONA - Il vaccino prodotto dall’americana Pfizer coi tedeschi di BioNTech si basa sulla tecnica dell’Rna messaggero. Utilizza le informazioni contenute nel nucleo del Sars-Cov2 alla proteina Spike di cui il virus si serve per agganciare le cellule umane e penetrarle. Il vaccino, una volta iniettato, dovrebbe riuscire a stimolare la produzione di anticorpi, proprio contro questa proteina
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MODERNA - Il vaccino americano di Moderna è arrivato a inizio gennaio, ma l’Italia ne sta ricevendo quantitativi ridotti perché la maggior parte delle dosi sono destinate agli Stati Uniti. Viene somministrato in due dosi con intervallo di 4 settimane e ha un’efficacia del 95%. Deve essere conservato a -20 gradi ed è registrato per persone con oltre 18 anni

MODERNA, COME FUNZIONA - Il vaccino Moderna è molto simile a quello Pfizer, come sottolinea anche la stessa Aifa: "Sostanzialmente sovrapponibili" per efficacia e sicurezza, spiega l'Agenzia del farmaco. Anche la concezione è molto simile: entrambi sfruttano la tecnologia dell'Rna messaggero
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ASTRAZENECA - Il vaccino AstraZeneca è stato realizzato dallo Jenner Institute di Oxford e dall’Irbm di Pomezia. L’approvazione dell’Ema e dell’Aifa è arrivata a fine gennaio. Viene somministrato in due dosi. L’efficacia è del 62%, ma col passare dei giorni dopo la prima dose aumenta fino a raggiungere l’80% entro la 12ma settimana, quando viene somministrato il richiamo. Deve essere conservato a temperature tra i 2 e gli 8 gradi. L’Italia ha posto il limite di utilizzo su persone fino a 65 anni

ASTRAZENECA, COME FUNZIONA - Il vaccino AstraZeneca è basato sul vettore virale, ovvero utilizza un virus (dello scimpanzé), innocuo per l’uomo, che funge da navicella per trasportare nelle cellule umane il codice genetico delle proteine del virus contro le quali si vuole innescare la produzione di anticorpi. L’obiettivo è la proteina Spike

JOHNSON&JOHNSON - Altro prodotto americano, è stato appena autorizzato dalla Fda negli Stati Uniti. Potrebbe presto arrivare anche in Europa, si prevede l’approvazione entro il mese di marzo. Una parte della produzione avverrà in Italia, nello stabilimento di Anagni della Catalent, in provincia di Frosinone Si tratta al momento dell’unico vaccino monodose. Deve essere conservato tra i 2 e gli 8 gradi e ha un’efficacia compresa tra il72% e l’86%

JOHNSON&JOHNSON, COME FUNZIONA - Il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica statunitense è basato su vettori derivati da adenovirus di serotipo 26 (Ad26). Quando si riceve la dose, gli adenovirus inducono la produzione di una proteina che viene poi riconosciuta come una minaccia dal sistema immunitario. Viene così a svilupparsi una difesa contro la proteina del coronavirus, senza dover entrare in contatto con il coronavirus vero e proprio

SPUTNIK - Finora è stato approvato dalle autorità russe e in totale in 38 Paesi del mondo, ma manca ancora l'autorizzazione dell'Ema per farlo entrare tra quelli acquistabili da Bruxelles. Viene somministrato in due dosi con un intervallo di 21 giorni. Ha un’efficacia del 92% e viene prodotto con formulazione congelata (conservazione a -18 gradi) e liofilizzata (conservazione tra i 2 e gli 8 gradi)
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SPUTNIK, COME FUNZIONA - Il prodotto russo utilizza due diversi adenovirus che trasportano la proteina Spike. Il meccanismo di funzionamento è tipico dei vaccini vettoriali: indurre la protezione di Spike nelle cellule dell’ospite per stimolare la risposta immunitaria

CUREVAC - Si tratta di un vaccino tedesco realizzato in partnership con la casa farmaceutica Bayer. L’Ema ha appena avviato il processo per l’autorizzazione provvisoria, che secondo l’ad di CureVac è attesta tra fine maggio e giugno. Non ci sono ancora informazioni ufficiali sull’efficacia

CUREVAC, COME FUNZIONA - Come altri vaccini, si legge in un comunicato diffuso sul sito dell’Ema, “si prevede che CVnCoV (questo il nome scientifico del vaccino, ndr) prepari il corpo a difendersi dall'infezione da Covid-19”. Il virus, ricordano gli esperti, utilizza proteine presenti sulla sua superficie esterna, chiamate “proteine spike”, per entrare nelle cellule del corpo e innescare la malattia del Covid-19. Anche CVnCoV utilizza l’mRNA

NOVAVAX - Anche per il Novavax, così come per Curevac e J&J, l’Ema a febbraio ha comunicato di aver iniziato l'esame di “revisione continua” o “rolling review” sul vaccino. La procedura rientra nei piani di valutazione accelerata su farmaci che vengono considerati promettenti. La decisione si basa su risultati preliminari degli studi di laboratorio (dati non clinici) e dei primi studi clinici sugli adulti. L'azienda americana sta attualmente conducendo studi sulle persone per valutarne la sicurezza, l'immunogenicità e la sua efficacia contro il Covid-19

NOVAVAX, COME FUNZIONA - Il preparato, come si legge su Focus.it, “consiste in piccole particelle lipidiche che fanno da "puntaspillo" a copie ottenute in laboratorio della proteina spike, la chiave che il coronavirus SARS-CoV-2 usa per accedere ai recettori ACE2 delle nostre cellule. Alla molecola lipidica con i suoi cloni di spike è aggiunto un composto di origine vegetale, la saponina, che ha una funziona immunostimolante: incoraggia cioè la risposta immunitaria dell'organismo, che inizia a produrre anticorpi contro la proteina più riconoscibile del SARS-CoV-2”