A comunicarlo, in una notta ufficiale, sono stati gli esperti dell'istituto di ricerca Gamaleya, che hanno rilevato i dati che riguardano il vaccino, spiegando quanto emerso dal secondo giro di analisi ad interim della sperimentazione, attualmente in corso
“La seconda analisi ad interim dei dati riguardanti gli studi clinici ha mostrato un'efficacia del 91,4% per il vaccino Sputnik V il 28esimo giorno dopo la somministrazione della prima dose; l'efficacia del vaccino è superiore al 95%, 42 giorni dopo la somministrazione della prima dose”. E’ questo il comunicato, apparso anche su Twitter, diffuso dall'istituto di ricerca Gamaleya, uno dei principali istituti di ricerca al mondo, fondato nel 1891 come laboratorio privato e che, dal 1949, porta il nome di Nikolai Gamaleya, un pioniere negli studi di microbiologia in Russia. Il centro, dunque, ha diffuso i dati che riguardano il vaccino, analizzando quanto emerso dal secondo giro di analisi ad interim della sperimentazione in corso. "I dati provvisori della ricerca saranno pubblicati in una delle principali riviste mediche internazionali peer-reviewed. Dopo il completamento degli studi clinici di fase 3 del vaccino Sputnik V, il Gamaleya fornirà l'accesso al rapporto completo degli studi clinici", si legge sul sito dedicato allo Sputnik V.
I numeri della sperimentazione
In base a quanto emerso nel comunicato pubblicato dall’istituto Gamaleya, i ricercatori hanno spiegato che "attualmente 40.000 volontari stanno partecipando allo studio clinico post-registrazione doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, di Fase 3 del vaccino Sputnik V in Russia”. Di questi partecipanti, “più di 22.000 volontari sono stati vaccinati con la prima dose e più di 19.000 volontari con la prima e la seconda dose”, hanno segnalato ancora. “Non ci sono stati eventi avversi imprevisti durante gli studi. Il monitoraggio dei partecipanti è in corso", si legge ancora.
Le caratteristiche del vaccino russo
Ma come funziona il vaccino russo? A spiegarlo sono gli stessi ricercatori. "Il vaccino Sputnik V si basa su una piattaforma vettoriale adenovirale umana ben studiata che si è dimostrata sicura ed efficace, senza effetti collaterali a lungo termine, in più di 250 studi clinici condotti a livello globale negli ultimi due decenni” hanno sottolineato gli esperti, considerando che “la storia dell'uso degli adenovirus umani nello sviluppo dei vaccini è iniziata nel 1953” e che “più di 100.000 persone hanno ricevuto farmaci approvati e registrati basati su vettori adenovirali umani". Rispetto agli altri vaccini contro il coronavirus, concludono ancora gli esperti, "l'unicità del vaccino russo risiede nell'uso di due diversi vettori adenovirali umani che permettono una risposta immunitaria più forte e a più lungo termine rispetto ai vaccini che utilizzano uno stesso vettore per due dosi".