Diabete, il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale: in Italia 4 mln di pazienti

Salute e Benessere

Secondo gli esperti, il numero complessivo dei pazienti con diabete potrebbe essere ben più alto di quello stimato dato che buona parte delle persone con diabete di tipo 2 (circa il 30%)  non è consapevole di avere la malattia

Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete, istituita nel 1991 dall'International Diabetes Federation (IDF) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con l’obiettivo di sensibilizzare e informare l'opinione pubblica sulla patologia cronica, sulla sua prevenzione e gestione. ll diabete è un disturbo cronico che provoca elevati livelli di zucchero nel sangue a causa di una disfunzione nella produzione di insulina, l'ormone prodotto dal pancreas che stimola l'assunzione del glucosio nelle cellule muscolari e adipose. Esistono diverse tipologie della malattia: il diabete di tipo 1, la forma più grave, nel quale il corpo non produce insulina, il diabete di tipo 2, in cui, invece, non ne produce in quantità sufficienti a controllare i livelli di glucosio nell'organismo e, infine, il diabete gestazionale, che colpisce le donne incinta.

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I numeri in Italia

In Italia sono almeno 4 milioni i pazienti diabetici: il diabete di tipo 1, detto anche insulino-dipendente o autoimmune, colpisce nel nostro Paese 500mila persone, il diabete di tipo 2, invece, più di 3 milioni e mezzo. Ma esiste anche una buona parte di persone con diabete di tipo 2 (circa il 30%) che non è consapevole di avere la malattia, per cui il numero complessivo di pazienti diabetici italiani potrebbe anche superare in tutto i 5 milioni. A dirlo, sono i dati pubblicati proprio in occasione della Giornata mondiale del diabete, in un incontro organizzato da Diabete Italia Onlus insieme a Motore Sanità, con il sostegno di Sanofi, Novo Nordisk, AstraZeneca e MSD. Proprio Diabete Italia, che gestisce le iniziative legate a questa ricorrenza per l’Italia, segnala sul proprio portale che, vista l'impossibilità di organizzare eventi di presenza, quest'anno la Giornata verrà celebrata online. “Oltre ad una campagna di informazione dedicata alla sensibilizzazione di chi non conosce il diabete, abbiamo organizzato alcuni eventi che ci permetteranno di approfondire molte tematiche ancora aperte, cercando di esplorare possibili soluzioni coinvolgendo tutti: istituzioni, medici, infermieri, pazienti e care giver”.

Una diffusione in aumento   

Considerando i numeri della malattia, gli esperti spiegano che la diffusione della stessa è in aumento. In base al Rapporto 2020 di “Health Search” dell’Istituto di Ricerca Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), i pazienti diabetici, con la prevalenza del diabete mellito di tipo 2, sono passati dal 7% della popolazione nel 2009 all'8% del 2018, con più pazienti maschi (8,6%) rispetto alle donne (7%), come confermato anche da Claudio Cricelli, presidente di Simg. Un altro dato emerso, hanno detto gli specialisti, è che ancora tanti pazienti sfuggono alla diagnosi. Un punto fondamentale è legato proprio alla difficoltà diagnostica che, nel caso del diabete giovanile, può ancora fare vittime in Italia: "Più o meno ogni anno purtroppo, si presentano casi di minori ai quali non era stata diagnosticata la malattia diabetica e che sono deceduti", ha riferito Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia.

Lo slogan dell’edizione 2020

Per il 2020, la Giornata mondiale, si celebra attraverso lo slogan “The nurse makes a difference”, dedicata dunque, in particolar modo, al ruolo chiave dell'infermiere nella gestione del diabete, a partire dalla diagnosi. E, nel caso del diabete 1, è importante riconoscere i segnali della malattia, che sono sete e minzione eccessive, ha segnalato ancora Nervo. Come detto, una delle criticità maggiori riguarda le troppe le persone, bambini e adulti, che non sono a conoscenza di essere diabetici. E, come consigliano gli esperti, il modo migliore per combatterla è quella di rivolgersi ad un team multidisciplinare completo, dal diabetologo al medico di base, dallo psicologo al podologo, con la figura dell'infermiere necessaria per fare da collante nel percorso di cura. L'infermiere, anche in virtù dell’attuale pandemia di Covid-19, deve essere per gli specialisti una figura “indispensabile e determinante”, oltre che nella gestione delle cure, anche nella prevenzione e nell'informazione.

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