In vista del voto del 23 e 24 novembre, i candidati delle coalizioni di centrosinistra e centrodestra hanno dialogato affrontando temi che hanno spaziato dalla Sanità al fine vita, dalla sicurezza all'immigrazione, dai dazi all'overtourism, fino alla violenza di genere e all'importanza dell'educazione sessuo affettiva nelle scuole
Sanità, sicurezza, immigrazione, lavoro, dazi, overtourism, educazione sessuo affettiva nelle scuole. Sono questi alcuni dei temi su cui si sono confrontati Giovanni Manildo e Alberto Stefani - candidati alle elezioni regionali in Veneto del 23 e 24 novembre - nel corso de "Il Confronto", il format che negli anni ha contribuito a rendere Sky TG24 un punto di riferimento per il racconto della politica italiana.
La Sanità
Il Veneto è un esempio di eccellenza anche se permangono delle criticità. È possibile mantenere questo livello con i soldi stanziati dalla Manovra? Per Manildo "la Sanità in Veneto non è quell’eccellenza che si racconta. Nella quotidianità mancano molti servizi, ci sono liste d’attesa lunghe e pochi medici. Con la barra dritta della Sanità pubblica serve investire nelle reti territoriali, garantire cure di prossimità e lavorare molto sulla prevenzione". Secondo Stefani "sono soldi che contribuiscono a garantire un processo di una Sanità sempre più territoriale, abbiamo posto al centro del nostro programma di governo una Sanità che non abbia paura della sfida della tecnologia per ridurre le liste d’attesa degli accessi improri al pronto soccorso. Serve poi un piano assunzionale per potenziare medici e infermieri". Replica di Manildo: "Con il governo Zaia è aumentata la spesa out of pocket, i cittadini per eliminare le liste d’attesa devono pagare di tasca propria. Dobbiamo sapere con chiarezza qual è la Sanità che vuole il Veneto, se una di diritto universale o una privata".
Fine vita a livello regionale
Per Stefani "la competenza in merito al fine vita è nazionale, il Parlamento deve assolutamente intervenire facendo in modo che ci siano regole confermate dall’organo parlamentare. Anche la Chiesa si sta interrogando sui confini di questa categoria, penso che quindi sia un dibattito che possa essere discusso con serenità nelle Aule parlamentari per trovare una legge sintesi delle diverse posizioni politiche che possa dare una risposta chiara alle Regioni". Manildo poi risponde: "Veniamo da una storia in cui per la riforma sono mancati dei voti dalla mia coalizione. Riteniamo sia una questione di civiltà, pensiamo che la regione debba regolamentare e assistere persone e familiari che vivono questo dramma. Sarà una delle cose che faremo una volta arrivati al governo della Regione".
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L’Autonomia
Se sarete eletti presidenti intendete chiedere subito l’Autonomia prevista dalla riforma Calderoli per le materie su cui non si devono fissare i Lep? "Penso che unire potere e responsabilità sia fondamentale - ha risposto Manildo - Delle 23 materie che possono essere oggetto dell’Autonomia differenziata è però necessario capire quali ci possono far fare un salto di qualità perché su alcune c’è una potestà concorrente più forte da parte dell’Europa. Capito questo, è importante che la Regione Veneto - insieme alle altre Regioni - riesca a fare un salto in avanti sul tema dell’Autonomia". "Io sono stato il relatore del disegno di legge quadro dell’Autonomia - ha ricordato Stefani - che è fondamentale per il percorso istituzionale della nostra regione. È importante avvicinare il decisore pubblico ai territori perché maggiore sarà la qualità delle politiche attive. La grande sfida dell’Autonomia è questa: essere maggiormente responsabile nei confronti dei propri cittadini".
La sicurezza
Sulla sicurezza "c’è bisogno di maggiori risorse e soprattutto di garantire una forte attenzione ai territori - ha detto Stefani - La sicurezza è un tema che va affrontato con coraggio e a multilivello, a livello locale ma anche nazionale. Serve attenzione alle capacità di alcune realtà territoriali di favorire l’integrazione, che si fa solo tramite il lavoro. Un’immigrazione incontrollata per anni e senza regole non può produrre benefici". "Si assiste a troppi slogan e cose che non hanno efficacia concreta - ha replicato Manildo - Va affrontata in modo serio con certezza della pena, repressione e una politica carceraria idonea. Accanto a questo ci deve essere un maggior controllo del territorio. È anche fondamentale avere i processi di inclusione sociale. Io penso che per parlare di sicurezza sia necessario unire un forte controllo del territorio ma anche processi inclusivi". "Credo che la sicurezza si difenda anche con i voti in Parlamento sulle leggi che contano, tra queste quella sulla legittima difesa, mi spiace che il Pd non l’abbia votata", ha replicato Stefani. Poi la controreplica di Manildo: "La sicurezza deve essere garantita dal governo e una riforma della legittima difesa può essere qualcosa che aiuta, ma non abbiamo città più sicure se si devono difendere soltanto i cittadini, dobbiamo garantire politiche a 360 gradi che danno certezza delle pene e dei numeri delle persone che entrano nella nostra regione".
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Lavoro e decreto flussi
Il Veneto è la regione con la maggior percentuale di assegnazione di migranti con il decreto flussi fra lavoratori stagionali e non stagionali, questa cifra è sufficiente a soddisfare le richieste delle aziende? Manildo: "Non è sufficiente, lo dicono le stesse categorie economiche. Penso che il tema dell’immigrazione debba essere affrontato anche con una riforma della legge nazionale, con un’attenzione al decreto flussi nella regolamentazione dei numeri delle persone che entrano e soprattutto una riforma dei criteri per far entrare gli stranieri nel nostro territorio, la formula del click day è inadeguata". Stefani: "L’integrazione può avvenire solo grazie al lavoro. Le imprese hanno necessità di manodopera ma soprattutto di manodopera qualificata. In Veneto entro il 2030 mancheranno oltre 280mila lavoratori qualificati e la risposta strutturale non può essere l’immigrazione ma deve essere una forte integrazione degli istituti professionali e tecnici con le imprese".
Immigrazione, ci sarà un Cpr in Veneto?
Per Stefani "l’analisi sui centri per i rimpatri deve partire da una valutazione territoriale, credo che i rimpatri siamo parte di un processo di gestione del fenomeno dell’immigrazione. Credo che i rimpatri facciano parte di un percorso che deve premiare chi viene qui per costruire il suo futuro tramite il lavoro, senza lavoro chi viene qui sarà ostaggio di organizzazioni criminali o oggetti di sottrazione dei diritti". Secondo Manildo "il modello migliore per garantire l’integrazione è l’accoglienza diffusa, il sistema Sprar che è stato annullato dalla Lega. Sono contrario ai ghetti. Si deve cominciare a costruire una coesione sociale e una società diversa garantendo il diritto alla casa e alla formazione. Ritengo che la Regione debba lavorare per creare coesione e integrazione".
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I dazi
Molto discusso fra i due candidati il tema di come intervenire sul tema dei dazi americani che stanno colpendo gli imprenditori veneti. Per Manildo "la politica dei dazi è espressione di una nuova politica internazionale dove la forza conta più del diritto. Penso sia necessario rinforzare l’Europa che deve diventare un soggetto interlocutore in questi nuovi rapporti di forza, e il Veneto dovrà inserirsi in questo dialogo. Bisogna investire sul grande valore di innovazione che le imprese venete hanno e per questo sarebbe importante costruire un patto stabile fra Regione, università e mondo imprenditoriale". Secondo Stefani "la prima preoccupazione degli imprenditori veneti non sono i dazi ma è la politica europea, assente e problematica nei confronti del nostro settore primario. Gli imprenditori vogliono contrastare un sistema europeo che non sta facendo i loro interessi" "Non si può prescindere dalla dimensione europea", replica Manildo, a cui Stefani risponde: "È per questo che dobbiamo sviluppare un’Europa delle regioni e dei territori, non delle elite e di un globalismo che ha creato solo problemi al nostro territorio". Ancora Manildo: "Se parliamo di agricoltura ho già avuto modo di dire che in Fondo unitario è sbagliato e dobbiamo parlare di politica agricola comune. Sulla politica industriale non si può prescindere da un’Europa che diventa un soggetto politico e riesce a incidere in un nuovo rapporto di forze mondiali". Infine Stefani: "Vorrei ricordare che molte scelte degli ultimi anni sono state votate dal Pd in Europa e da una coalizione che non può venire in Veneto a dire il contrario".
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Educazione sessuo affettiva nelle scuole
Nel secondo anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin, il padre Gino ha parlato dell’importanza dell’eduzione sessuo affettiva nelle scuole. Siete d’accordo? Stefani: "Sono d’accordo, così come su una forte campagna di sensibilizzazione che deve essere fatta non solo nelle scuole. Credo che sia necessario garantire da un punto di vista sociale e sanitario una struttura territoriale capace di intercettare i rischi della violenza di genere potenziando operatori e strutture. Ci sono donne che non denunciano perché hanno necessità di essere protette da una volenza che avviene nelle case. Sono contento che negli ultimi giorni ci sia stato un avvicinamento delle forza politiche su questo tema, su cui vanno messi da parte i colori politici". Manildo: "L’educazone nelle scuole è fondamentale, dobbiamo ribadirne la necessità anche oltre i provvedimenti del ministro Valditara. Penso che si debba agire sui ragazzi, sulle giovani generazioni, è con loro che si può cambiare una dinamica pericolosa. La Regione deve potenziare un fondo per la prevenzione e l’assistenza, una rete di case rifugio per le donne vittime di violenza. Dobbiamo essere anche più rigidi sulle misure cautelari per le persone che hanno fenomeni di stalking e pericolosità sociale nei confronti delle donne, penso che in alcuni casi sia necessaria la custodia cautelare in carcere".
Venezia e overtourism
Parlando poi di overtourism nel capoluogo veneto, Manildo dice: "Venezia è la città simbolo del nostro Veneto. Dobbiamo stare attenti che il turismo non sia predatorio nella vita dei veneziani. È necessario capire qual è la soglia di carico del territorio e fare una moratoria sugli affitti brevi". Secondo Stefani "è importante valorizzare il policentrismo veneto e turistico del nostro territorio. Garantire un turismo lento e policentrico, dei percorsi turistici capaci di spalmare il turismo in maniera diversa e la destagionalizzazione di alcuni territori".
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La domanda di Stefani a Manildo
Stefani: "Una domanda che vuole essere una proposta: dopo questa campagna elettorale chiedo a Giovanni Manildo se ha intenzione di collaborare per affrontare alcuni temi come la Sanità e i caregiver". Manildo: "L’avversario politico non è mai un nemico ma una persona con cui ci si confronta per migliorare il nostro territorio. Nel merito di quello che dice Stefani, mi fa molto piacere perché sono delle proposte che nello scorso consiglio regionale erano state fatte dal Pd, la legge sul caregiver, la Sanità e la riduzione delle liste d’attesa".
La domanda di Manildo a Stefani
Manildo: "Stefani sulle potenziali risorse per il programma invoca due fonti, l’attuazione del federalismo fiscale e la holding autostradale veneta. Al netto che lo Stato possa regalare delle quote autostradali al Veneto che è in debito per la gestione della Pedemontana, nel tempo necessario per arrivare a queste riforme come può finanziare le sue promesse?" Stefani: "Per quanto riguarda la holding autostradale, questa iniziativa nasce da un emendamento approvato durante un governo di centrosinistra, avevano capito le potenzialità di questo strumento per il nostro territorio. Per il federalismo fiscale il nostro Pnrr ci dà una timeline di approvazione entro la metà del prossimo anno e sulla base di questo capiremo cosa vogliamo fare anche da un punto di vista della compartecipazione dei contributi erariali".
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Gli appelli finali
Manildo nel suo appello finale dice che "dopo 30 anni di centrodestra si apre una nuova era in Veneto, un Veneto che vuole ricreare una visione a lungo termine, c’è bisogno di alternanza e di discontinuità. Ritengo che dopo anni di un Veneto di uno dobbiamo arrivare a vestire l’alternanza con la partecipazione vera, con la condivisione di una visione di Veneto che garantisce il futuro alle prossime generazioni. Invito a votare un cambiamento". Stefani invece sottolinea: "Noi ci poniamo orgogliosamente in continuità con l’amministrazione precedente, è fondamentale continuare un percorso di reti socio-assistenziali territoriali e una Sanità che implementi la tecnologia. Aprire lo spazio per una holding autostradale del Vento, una regia regionale per multiutilities, un piano casa per i giovani. Abbiamo proposto un’integrazione del mondo delle scuole professionali e tecniche con il mondo dell’impresa e abbiamo lanciato Ecosistema 25-30 per trattenere i talenti".
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I due candidati
Giovanni Manildo, già sindaco di Treviso, guida la coalizione di centrosinistra che riunisce il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e altre liste civiche, con l’obiettivo di conquistare la presidenza della Regione. Alberto Stefani è il candidato della coalizione di centrodestra guidata da Lega per Salvini Premier, in continuità con la presidenza uscente di Luca Zaia, per cui la posta in gioco è alta: mantenere il governo regionale.
Il format de Il Confronto
"Il Confronto" è condotto da Giovanna Pancheri e si svolge secondo il format ormai consolidato: stesso tema di domanda per entrambi i candidati e uguale tempo di risposta, una domanda incrociata e, in chiusura, l’appello finale agli elettori. Al termine del faccia a faccia, con ospiti e commentatori, l’analisi sui temi emersi nel dibattito.
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Il racconto delle elezioni su Sky TG24
In occasione delle elezioni regionali, Sky TG24 arricchisce la propria copertura con gli Instant Poll realizzati in esclusiva da YouTrend, che fotograferanno in tempo reale le scelte degli elettori alla chiusura delle urne, e con il TrovaPresidente, la Voting Advice Application su skytg24.it che consente a ciascuno di scoprire il proprio posizionamento politico e i candidati alla presidenza più vicini e più lontani. Un racconto completato da reportage, approfondimenti e inviati sul territorio per seguire passo dopo passo una delle sfide più significative di questa stagione politica.