Trump rimuove i dazi su centinaia di prodotti alimentari. Cosa cambia per l'Italia?

Economia
© Ansa, Pixabay

Introduzione

Il presidente americano Donald Trump ha deciso di eliminare i dazi su centinaia di prodotti alimentari. Una mossa che, al netto delle polemiche, si sperava potesse favorire anche il made in Italy. In realtà, denunciano Coldiretti e Filiera Italia, la lista delle esenzioni non vede "alcun prodotto italiano esportato in modo significativo negli Stati Uniti". Per questo, tornano a chiedere che ci siano interventi per ridurre le tariffe su vino, olio, pecorino, riso e pasta.

Quello che devi sapere

La svolta di Trump

Il presidente americano Donald Trump inverte la rotta e rimuove i dazi su centinaia di prodotti, nel tentativo di ridurre i prezzi degli alimentari e rispondere così alla frustrazione degli americani sul carovita. L'inquilino della Casa Bianca ha tolto le tariffe su cibi come carne bovina, banane, caffè e decine e decine di altri prodotti, dagli avocado ai pomodori, passando per le noci e i mango. L'ordine del tycoon è retroattivo al 13 novembre e prevede una serie di esenzioni su quegli alimenti che non possono essere prodotti negli Stati Uniti in quantità sufficienti per soddisfare la domanda interna.

 

Per approfondireDazi, Trump abbassa tariffe su carne bovina, banane, caffè e pomodori

Le polemiche

La riduzione era stata preannunciata da vari funzionari americani e si era già attirata una serie di critiche, con molti utenti che sui social che sono tornati a parlare di "Taco Trump", ossia "Trump always chickens out", "Trump si tira sempre indietro".  Il riferimento è alle ripetute retromarce presidenziali sul fronte delle tariffe dopo l'annuncio del 2 aprile scorso. Da allora l'amministrazione è stata costretta a rivedere più volte i suoi piani sui dazi, elemento centrale dell'agenda politica ed economica della Casa Bianca.

 

Per approfondireDazi, è vero che gli Usa sono stati "derubati per decenni" dall’Ue?

pubblicità

La lotta al carovita

Come ha spiegato la Casa Bianca, i dazi su questi prodotti non servono più, considerati i progressi ottenuti nelle trattative commerciali e visto che gli Stati Uniti non sono in grado di produrli in quantità sufficienti a soddisfare la domanda interna. Le spiegazioni ufficiali però non convincono e mascherano, secondo gli esperti, le preoccupazioni dell'amministrazione sull'andamento dei prezzi di fronte a un carrello della spesa sempre più costoso e una frustrazione in aumento.

 

Per approfondireDazi Trump, chi li sta pagando e quanto guadagnano gli Stati Uniti? I DATI

Cosa cambia per i prodotti italiani?

Ma qual è l'impatto per i prodotti italiani? "Il nuovo ordine esecutivo del presidente Trump, che stabilisce la lista dei prodotti agroalimentari esclusi dal dazio del 15% già entrato in vigore, non prevede alcuno dei prodotti italiani esportati in modo significativo negli Stati Uniti", hanno spiegato Coldiretti e Filiera Italia, che ritengono necessario salvaguardare i prodotti agroalimentari made in Italy a partire da vino, olio, pecorino, riso e pasta

 

Per approfondireDazi Usa, ecco quali sono le regioni italiane più colpite

pubblicità

Una lista senza "made in Italy"

Le due associazioni sottolineano che il presidente americano Trump ha tagliato i dazi solo su beni come banane, pomodori, tè e caffè, succhi di frutta, cacao, arance, alcuni tagli di bovino (che l'Italia non è ancora autorizzata a esportare negli Usa), alcuni fertilizzanti, pinoli e frutta esotica. Sono prodotti che non possono essere coltivati negli Stati Uniti oppure realizzati in quantità largamente inferiori al fabbisogno interno, e i cui prezzi a causa dei dazi erano diventati proibitivi sul mercato americano. 

 

Per approfondireDazi, i pastai italiani: "Sempre collaborato con gli Usa"

"Stop dazi su vino, olio e pecorino"

"L'Europa non può rinunciare a tutelare le proprie filiere, e la discussione va riaperta prima che l'impatto dei dazi comprometta in modo pesante e duraturo le nostre imprese in un mercato come quello americano che ci sono voluti anni per consolidarlo", afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. In questo quadro Coldiretti e Filiera Italiana ribadiscono l'urgenza di evitare l'introduzione del dazio del 107% sulla pasta e di ottenere la cancellazione dei dazi su vino, olio extravergine e pecorino, oggi tra i prodotti italiani più penalizzati e a rischio di perdere quote rilevanti di mercato. "Non possiamo continuare ad accettare decisioni unilaterali di questo tipo", aggiunge Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia.

 

Per approfondireDazi Cina, Pechino sospende le tariffe del 24% sui beni Usa

pubblicità

Preoccupazione anche per l'oro

"A queste considerazioni - commenta il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo - si aggiungono le forti preoccupazioni che si hanno relativamente all'oro depositato a Fort Knox dai Paesi europei tra cui l'Italia. Riteniamo sia necessario riportare l'oro nel nostro Paese".

Cosa deciderà la Corte Suprema?

Sulle tariffe aleggia ancora l'ombra della Corte Suprema, chiamata a esprimersi sulla loro legalità. I saggi sono apparsi scettici sulla tesi della Casa Bianca e sulla necessità di imporle perché gli Stati Uniti sono di fronte a un'emergenza. Se la Corte Suprema dovesse bocciare i dazi, per l'amministrazione Trump sarebbe un duro colpo politico perché ne minerebbe la credibilità all'estero, e anche economico vista la possibilità che la Casa Bianca debba restituire - secondo l'ultima stima di Trump - fino a "3.000 miliardi di dollari".

 

Per approfondire: Usa, i dazi al vaglio della Corte Suprema

pubblicità