Dazi Trump, chi li sta pagando e quanto guadagnano gli Stati Uniti? I DATI

Economia
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Fra febbraio e agosto 2025 la media dell’export dall’Unione europea verso gli Stati Uniti è calata del 9%. Secondo Goldman Sachs più dei tre quarti delle tariffe sono a carico delle imprese e dei consumatori americani, e l’inflazione è destinata ad aumentare nei mesi e negli anni a venire. Di questo si è parlato nella puntata del 21 ottobre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24

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Sono passati quattro mesi da quello che Donald Trump definì “liberation day”, il giorno in cui annunciò per la prima volta che dazi molto ingenti avrebbero colpito diversi Paesi del mondo, e due mesi dall’accordo trovato fra il blocco europeo e il presidente degli Stati Uniti. Ma come stanno funzionando le tariffe? Chi ci guadagna e chi ci perde? Di questo si è parlato nella puntata del 21 ottobre di Numeri, approfondimento di Sky TG24.

L’export verso gli Usa

Fra febbraio e agosto 2025 la media dell’export dall’Unione europea verso gli Stati Uniti è calata del 9%. In particolare l’Italia e la Germania registrano un -7,5%, la Polonia -9,1%, i Paesi Bassi -11,7%, la Francia -12,2% e la Spagna -19%. Per quanto riguarda il nostro Paese è nel frattempo cresciuto l’export verso il resto del mondo: +2,9%. Secondo il Centro studi di Confindustria se questi dazi dovessero rimanere nel medio-lungo termine il danno per l’Italia sarebbe di 16,5 miliardi, anche perché le tariffe sono quintuplicate - 10,7% - rispetto al gennaio 2025 quando erano al 2,1%.

Chi paga i dazi?

I dazi colpiscono i Paesi che vendono agli Stati Uniti, ma non sono loro che li pagano materialmente perché la gran parte è sulle spalle degli americani. Rispetto all’anno scorso, quando gli Stati Uniti avevano incassato dai dazi 70 miliardi di dollari, dall’inizio del 2025 a settembre la cifra è salita a 213 miliardi. Secondo l’ultimo report di Goldman Sachs, la metà dei dazi viene pagata dalle imprese americane che si sobbarcano l’onere alla dogana ma poi non trasferiscono questo aumento sui prezzi perché non vogliono perdere clienti. Poi c’è un 37% delle tariffe che si riversa sui consumatori americani, un 9% sui produttori stranieri che per non perdere mercato abbassano i prezzi e un 5% di evasione.

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Cosa succederà nei prossimi mesi?

Secondo Goldman Sachs, la cui previsione di ottobre però non si è realizzata completamente, i consumatori americani continueranno a pagare sempre di più perché alla fine l’effetto arriverà sugli scaffali dei negozi e dei supermercati. E la stima è che saranno sempre le realtà americane a pagare più dei tre quarti dei dazi.

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L’aumento dei prezzi

Goldman Sachs ha anche stimato che fino a oggi gli americani, a causa dei dazi, quando hanno fatto acquisti hanno pagato uno 0,44% in più, cifra destinata a diventare nei prossimi mesi e anni un ulteriore +0,60% con un’inflazione che aumenterà almeno di un punto.

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