Manovra 2026, nuovi scaglioni Irpef: chi ci guadagna di più. La simulazione sui redditi

Economia
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Introduzione

Il Governo ha approvato la modifica delle imposte per i redditi fino a 50mila euro. Con il taglio delle aliquote dal 35% al 33%, il beneficio sul netto dello stipendio varierà, a seconda del reddito, da 440 euro a 40 euro al mese. Altroconsumo ha calcolato quanto rimarrà sul cedolino di gennaio 2026, quando entrerà in vigore la misura.

Quello che devi sapere

Il taglio Irpef 2026

Dal 2026 l’aliquota Irpef applicata nella seconda fascia di reddito, quella sopra i 28mila euro, calerà dal 35% al 33%. Il beneficio massimo di 440 euro si raggiunge a 50mila euro e si spalmerà, per effetto dei meccanismi di applicazione dell'imposta, anche sui redditi successivi fino a 200mila euro. Sopra questo valore la riduzione viene sterilizzata togliendo 440 euro da alcuni degli sconti che il contribuente potrebbe vantare. Chi percepisce 35mila euro risparmierà 140 euro, i redditi da 30mila invece si fermeranno a 40 euro.

 

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Gli effetti sui redditi

In una tabella, Altroconsumo ha elencato il risparmio massimo stimato per il 2026 in base alle fasce di reddito lordo fiscale:

  • Tra 25.001 e 30.000 euro si risparmieranno tra 0 e 40 euro
  • Tra 30.000 e 35.000 euro si risparmieranno tra 40 e 140 euro
  •  Tra 35.001 e 40.000 euro si risparmieranno tra 140 e 240 euro
  • Tra 40.001 e 45.000 euro si risparmieranno tra 240 e 340 euro
  • Tra 45.001 e 50.000 euro si risparmieranno tra 340 e 440 euro
  • Tra 50.001 e 200.000 euro si risparmieranno 440 euro
  • Oltre i 200.000 euro la riduzione viene riportata a 0.

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L’effetto sui dipendenti e i pensionati

Le nuove aliquote Irpef hanno effetti sia sui lavoratori dipendenti sia sui pensionati. Per i dipendenti, fino al 2024, il cuneo era ridotto tramite una diminuzione dei contributi previdenziali per chi guadagnava fino a 25 mila euro. Dal 2025, invece, è stato sostituito da una detrazione aggiuntiva, che in alcuni casi ha ridotto leggermente il salario dei redditi bassi. I pensionati, non essendo interessati dal cuneo fiscale, beneficeranno soltanto del taglio dell’aliquota Irpef.

 

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Il ricalcolo delle detrazioni in base agli altri tagli

Oltre al taglio Irpef - spiega Altroconsumo - restano in vigore il taglio alle detrazioni per chi supera i 75mila euro di reddito annuo e la probabile conferma della restituzione di 260 euro per chi guadagna oltre i 50mila euro. Ciò significa che, nel primo caso, tramite degli indici prestabiliti che dipendono dal numero dei figli a carico, si riduce il tetto massimo di spesa detraibile per il dichiarante in sede dichiarazione dei redditi. Una ulteriore misura che si somma alla restituzione dei 440 euro per redditi superiori a 200 mila euro.

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Come ricalcolare le detrazioni

Con le nuove misure, i contribuenti dovranno ricalcolare le detrazioni in modo più complesso e articolato, sommando ogni singolo punto a quello successivo. Altroconsumo indica che:

  • Oltre 50 mila euro è prevista la restituzione di 260 euro in dichiarazione.
  • Da 75 mila euro in su c’è il tetto massimo di detrazioni pari a 14 mila euro, calcolato con il sistema del quoziente familiare.
  • Da 100 mila euro il limite è ridotto a 8 mila euro.
  • Da 120 mila euro c’è un’ulteriore riduzione fino ad azzerarsi a 240 mila euro.
  • Oltre 200 mila euro: restituzione dei 440 euro derivanti dal taglio Irpef 2026.

I punti critici del taglio Irpef

Sempre Altroconsumo segnala che il taglio Irpef presenta alcuni punti critici. Con questo meccanismo, a parità di reddito, due persone  subiscono trattamenti differenti a seconda che si abbiano o meno spese detraibili. Secondo l'associazione, la complessità delle regole applicative rende incerto l'effettivo beneficio netto sul reddito disponibile e il sistema fiscale italiano con l'introduzione di meccanismi di "restituzione" o compensazione rende ancora più difficile per il contribuente medio comprendere il proprio effettivo guadagno o perdita. 

 

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