Ucraina, reazioni dall’Italia dopo scontro Trump-Zelensky. Tajani: "Situazione si calmi"
Politica
Introduzione
Hanno fatto scalpore le parole del presidente americano Donald Trump, che ha definito il leader ucraino Zelensky “un dittatore mai eletto e un comico mediocre”. Secondo il Capo della Casa Bianca, è riuscito ad ottenere centinaia di miliardi dagli Stati Uniti “per una guerra che non avrebbe mai vinto. Si rifiuta di indire elezioni, è molto basso nei sondaggi ucraini ed è stato bravo solo a suonare Biden come un violino. L'Europa ha fallito”. Il presidente dell’Ucraina, dopo il vertice Usa-Russia a Riad, aveva detto del tycoon: “Trump vive in uno spazio di disinformazione russa. Aiuta Putin a uscire dall’isolamento". Lo scontro ha suscitato reazioni internazionali e anche in Italia diversi esponenti politici si sono schierati nello scontro in atto (LO SPECIALE DI SKYTG24 SUL CONFLITTO - GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).
Quello che devi sapere
Tajani: “Parole forti, situazione si calmi”
- Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ammesso che "le parole della nuova amministrazione Usa sono sempre forti, c'è qualche crepa nel rapporto tra Trump e Zelensky" ma "è nel nostro interesse che la situazione si calmi e si arrivi alla pace, non soffermiamoci sulle parole”. Poi ha aggiunto che "non è un linguaggio che ci appartiene” e occorre "tenere i nervi saldi. Trump ha usato parole dure probabilmente perché non ha gradito la reazione di Zelensky all'incontro Usa-Russia in Arabia Saudita. Il vicepremier ha ribadito che Zelensky "è stato eletto e sempre sostenuto dagli americani, era sostenuto anche dall'amministrazione Trump”. Infine ha affermato che "sarebbe meglio avere, qualora si decidesse di avere una forza di peacekeeping, una forza delle Nazioni Unite garantita dal Consiglio di sicurezza Onu in modo da poter veramente garantire una forza di interposizione tra Ucraina e Russia. L'Italia potrebbe anche avere una presenza militare, però deve essere garantita dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite al fine di evitare contrapposizioni".
Per approfondire: Il burrascoso passato tra Trump e Zelensky
Silenzio di Meloni su Trump
- Da Palazzo Chigi continua la linea del silenzio. Nessuna dichiarazione ufficiale, più che alle dichiarazioni, si guarda alla prospettiva di pace, augurandosi che "si arrivi il prima possibile a un accordo". Prima di allora, "è impossibile fare valutazioni”. Roma non arretra sulla linea già esposta da Meloni all'Eliseo: "Inviare truppe in Ucraina non è la soluzione". L'attivismo del presidente francese, che ha portato al doppio summit all'Eliseo, finora è stato vissuto con scetticismo da Palazzo Chigi, dove si punta a una risposta unitaria dell'Ue. Le cancellerie europee lavorano a un Consiglio straordinario a Bruxelles.
Per approfondire: Ucraina, quale sarà la strategia europea dopo il vertice di Parigi e i nodi da sciogliere
La Lega appoggia Trump
- Il vicepremier Matteo Salvini in una riunione serale della Lega ha ribadito "il pieno sostegno all'impegno" di Trump "per la fine dei conflitti". In mattinata il segretario leghista ha ribadito di avere "enorme stima di Trump che sta facendo in poche settimane più di Biden in quattro anni, nell'interesse di tutti, a partire dall'Occidente, e quindi anche nostro".
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Conte: “Trump smaschera propaganda bellicista occidentale”
- Il giudizio di Salvini è allineato a quello di Giuseppe Conte: sposano entrambi le tesi del presidente Usa. Il leader del M5s ha dichiarato: "Trump con ruvidezza smaschera tutta la propaganda bellicista dell'Occidente sull'Ucraina e dice una verità che noi del Movimento 5 stelle stiamo dicendo da tre anni, insieme a tutti gli esperti militari, ossia che battere militarmente la Russia era irrealistico. È una verità che pesa come un macigno sulla premier Meloni, che poteva ritagliare per l'Italia un ruolo da protagonista nel negoziato e invece ci ha portato a questo fallimento pur di compiacere le cancellerie internazionali. Io al posto della premier Meloni, di fronte a questa vergogna, a questo fallimento, mi dimetterei".
Il Pd: “Frasi vergognose”
- Il Partito democratico invece prende nettamente le distanze dalla parole di Trump: "Frasi vergognose", piene di "disprezzo per le vittime della guerra, volontà non di realizzare pace e giustizia, ma di umiliare l'aggredita Ucraina. C'è chi prova a reagire. Meloni continua a tacere".
Il voto sull’export
- Intanto ieri la Lega, con i voti di FdI e FI (si è astenuto il M5s), ha ottenuto l'approvazione in Senato di un ordine del giorno che impegna il governo a semplificare le autorizzazioni alle esportazioni di rubinetteria in Russia e Bielorussia. Un piccolo caso politico, che per il dem Filippo Sensi permette alla maggioranza di "portarsi avanti con il lavoro sporco". Stefano Borghesi, primo firmatario dell'ordine del giorno, ribatte che l’unico scopo dell’odg è "permettere anche alle aziende italiane di esportare in Russia e Bielorussia come già fanno i concorrenti tedeschi, francesi e spagnoli”.
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Ue: "Zelensky eletto legittimamente, Russia non è democrazia"
- Da Bruxelles intanto, il portavoce della Commissione europea Stefan de Keersmaecker, nel corso dell'incontro quotidiano con la stampa, ha rimarcato: "Abbiamo una posizione abbastanza diretta e chiara: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato eletto legittimamente in elezioni libere, eque e democratiche. L'Ucraina è una democrazia. La Russia di Putin non lo è".
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