Delitto Matteotti, 100 anni fa l'omicidio commesso dai fascisti: la storia. FOTO
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario che da tempo denunciava le violenze commesse dalla nascente dittatura di Mussolini, fu assassinato a Roma da una squadra fascista guidata da Amerigo Durini. Il suo corpo fu ritrovato il 16 agosto dello stesso anno nel bosco della Quartarella a Riano. Il 3 gennaio 1925, Mussolini pronunciò il celebre discorso alla Camera: "Mi assumo la responsabilità politica, morale e storica di quanto avvenuto", disse
- Oggi, 10 giugno, ricorre il centenario del delitto di Giacomo Matteotti, politico, giornalista e segretario del Partito Socialista Unitario, brutalmente assassinato nel 1924 da una squadra fascista guidata da Amerigo Durini. Simbolo dell'antifascismo e della lotta al totalitarismo, Matteotti denunciò le violenze e i brogli elettorali del governo di Benito Mussolini
- Nato nel 1885 a Fratta Polesine in provincia di Rovigo, Matteotti si avvicinò alla politica nel 1898, a soli 13 anni, quando aderì alla giovanile del Partito Socialista Italiano. Laureato in Giurisprudenza, fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1919 e, da quel momento, iniziò la sua lotta al fascismo. Nel 1921 denunciò le violenze messe in atto dalle squadre d'azione fasciste durante la campagna elettorale per le elezioni
- Espulso nel 1922 dal Partito Socialista italiano insieme a Filippo Turati, fondò con quest'ultimo il nuovo Partito Socialista Unitario, di cui divenne segretario. Due anni dopo, nel 1924, pubblicò a Londra il libro Un anno di dominazione fascista, in cui descrisse le violenze delle squadre d'azione del Partito Nazionale Fascista
- Il 30 maggio 1924 Matteotti pronunciò alla Camera una feroce requisitoria in cui contestò le illegalità e i brogli messi in atto da Mussolini e i suoi alleati alle elezioni di quell'anno. Il partito fascista, che si presentò con il "Listone", aveva ottenuto il 65,2% dei voti. "Nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà", dichiarò il segretario socialista che, al termine dell'intervento, si rivolse ai compagni di partito: "Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me"
- Il 10 giugno 1924, mentre si dirigeva alla Camera, Matteotti fu rapito a Roma dalla squadra fascista di Amerigo Durini, che lo attendeva a bordo di una Lancia Trikappa nera (in foto) sul lungotevere Arnaldo da Brescia. Il deputato socialista venne accoltellato all'interno del veicolo e, durante il pestaggio in auto, pronunciò la frase: "Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non la ucciderete mai"
- La salma del segretario socialista fu ritrovata due mesi dopo l'omicidio, il 16 agosto 1924, nelle campagne di Riano, un comune in provincia di Roma. Il corpo di Matteotti, in stato di decomposizione, si trovava all'interno del bosco della Quartarella (in foto). Il 21 agosto si svolsero i funerali nella sua città natale, a Fratta Polesine
- Il 27 giugno 1924 le opposizioni diedero inizio alla Secessione dell'Aventino, un atto di protesta nei confronti del governo Mussolini. Gli aventiniani (così furono chiamati coloro che presero parte all'iniziativa) decisero di astenersi dalle attività parlamentari fino a che i responsabili dell'assassinio del deputato socialista non fossero stati individuati e processati (In foto: alcuni membri dell'opposizione mentre discutono sulla proposta della Secessione dell'Aventino)
- Il 3 gennaio 1925, l'allora presidente del Consiglio Benito Mussolini (in foto) pronunciò alla Camera il celebre discorso sul delitto Matteotti. "Mi assumo la responsabilità (politica, morale, storica) di tutto quanto è avvenuto", disse. "Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato", aggiunse il duce. L'intervento di Mussolini segnò l'inizio del ventennio fascista e, dopo pochi mesi, furono emanate le leggi fascistissime
- In memoria di Giacomo Matteotti furono eretti diversi monumenti. Primo fra tutti la scultura di War van Asten, inaugurata nel 1927 a Bruxelles e oggi conservata a Colfontaine. Spiccano anche l'opera di Iorio Vivarelli (1974) collocata nel luogo del rapimento a Roma, il monumento eretto a Riano nel punto in cui fu trovato il cadavere e il Ponte Giacomo Matteotti che collega il lungotevere Arnaldo da Brescia a piazza delle Cinque Giornate. A Fratta Polesine sorge infine la Casa-Museo dedicata al deputato socialista
- Nel 2022 il Ministero della Cultura ha istituito il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti. L'anno successivo, nel 2023, il Parlamento ha anche approvato in via definitiva la legge che istituisce le celebrazioni per il centenario della morte del politico antifascista