Guerra Israele-Hamas, i programmi dei partiti candidati alle elezioni europee a confronto
PoliticaIntroduzione
Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 il conflitto in Medio Oriente si è riacceso e sotto i riflettori sono finiti anche i ripetuti raid di Israele sulla Striscia di Gaza, con la Corte penale internazionale che ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per “crimini di guerra e crimini contro l'umanità”.
La guerra israelo-palestinese trova poco spazio nei programmi stilati dai partiti di maggioranza in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, che parlano più genericamente di politica estera e difesa comune e sostengono il principio “due popoli due Stati”. Le forze politiche di opposizione chiedono il riconoscimento dello Stato di Palestina, il cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Ecco cosa propongono quindi di fare le maggiori forze politiche.
Quello che devi sapere
FRATELLI D’ITALIA
- Nel programma di 20 pagine del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni non viene dedicato ampio spazio alla questione del conflitto in Medio Oriente. Se ne parla nel capitolo intitolato “Forte, libera e sovrana” dove si legge: “L’Europa ha accumulato un ritardo nello sviluppo di una vera politica estera e della capacità comune di difesa che le attuali minacce internazionali ci chiedono di recuperare rapidamente. Ora più che mai, per ritrovare e garantire la pace, serve un’Unione Europea più autorevole e consapevole della necessità di tutelare i propri interessi”
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LA PROPOSTA SUL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE DI FRATELLI D’ITALIA
Fatta questa premessa, nel testo del programma si spiega che per quanto riguarda la guerra fra Israele e Hamas l’obiettivo è:
- “Proseguire nell’impegno a prevenire e risolvere ogni conflitto per il perseguimento del principio ‘due popoli, due Stati’ in Medio Oriente”
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NESSUNA PROPOSTA SUL MEDIO ORIENTE NEL PROGRAMMA DELLA LEGA
- Nelle 18 pagine del programma della Lega di Matteo Salvini, invece, non ci sono proposte che riguardino nello specifico il conflitto in corso in Medio Oriente
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FORZA ITALIA-NOI MODERATI: “ACCANTO A ISRAELE ALLA RICERCA DI UNA PACE
Rimanendo sulle forze di maggioranza, Forza Italia-Noi Moderati inserisce il tema della guerra israelo-palestinese nel capitolo del programma intitolato “Costruire sicurezza e difesa comuni”, in cui si parla anche di Nato, Ucraina, terrorismo e criminalità organizzata e si chiede l’istituzione di un Commissario europeo per la Difesa. Nello specifico si legge:
- “Siamo al fianco di Israele, presidio democratico da sempre a noi vicino per storia e valori, nella ricerca di una giusta pace con il popolo palestinese”
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PARTITO DEMOCRATICO: “EUROPA DEVE AVERE FUNZIONE DI STABILIZZAZIONE”
- La guerra in Medio Oriente trova più spazio nel programma del Partito democratico, dove si legge: “Il timido posizionamento dei governi di destra e conservatori sulla guerra a Gaza rischia di impedire all’Europa di svolgere una funzione di stabilizzazione e di pace nell’area, condannandoci a una pericolosa irrilevanza, non solo per evitare il rischio di un’escalation e di una guerra su larga scala (che per la prima volta vedrebbe uno scontro diretto tra Israele e Iran), ma di venir meno alla tutela dei nostri stessi interessi nel Mediterraneo. Abbiamo condannato nella maniera più ferma e inequivocabile l’orribile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. In maniera altrettanto ferma e inequivocabile dobbiamo condannare le violazioni del diritto internazionale umanitario compiute dal Governo di Netanyahu”
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LE PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO SUL MEDIO ORIENTE
Nel programma del partito guidato da Elly Schlein ci sono quindi diverse proposte:
- “L’Europa che vogliamo è in prima linea per reclamare e realizzare un cessate il fuoco immediato ed effettivo a Gaza, per fermare il massacro e la catastrofe umanitaria assicurando gli aiuti necessari, lavorare alla liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas e porre le condizioni per la soluzione politica del conflitto in Medio Oriente, riaffermando il diritto internazionale nel rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite”
- “L’Europa che vogliamo non può accettare che la reazione israeliana al terrorismo di Hamas si trasformi in una punizione collettiva del popolo palestinese. Separare Hamas dai palestinesi è un imperativo, e un dovere della comunità internazionale che, dopo anni di colpevole abbandono, deve tornare a farsi carico della questione palestinese. A tal fine, rinnoviamo l’impegno per il riconoscimento europeo di uno Stato della Palestina, tappa obbligatoria per dare dignità a un popolo e coinvolgerlo nel processo di pace”
- “L’Europa che vogliamo deve rilanciare la soluzione dei ‘due popoli, due Stati’, come unica strada possibile per garantire la convivenza in pace e sicurezza degli israeliani e dei palestinesi, una posizione profondamente radicata nella tradizione e nell’iniziativa diplomatica italiana nei confronti di Israele e della Palestina”
- “L’Europa che vogliamo deve supportare gli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e deve avere un ruolo attivo seguendo le indicazioni del suo Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, sostenendo le componenti più avanzate e democratiche delle società israeliana e palestinese e rafforzando le iniziative di dialogo coi Paesi arabi che non si rassegnano alla volontà di destabilizzazione del regime iraniano e che possono svolgere un ruolo positivo nella regione”
- “L’Europa deve farsi promotrice di una Conferenza internazionale per la Pace in Medio Oriente, offrendo la propria disponibilità a costruire le condizioni per una missione internazionale di pace a Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e che veda il protagonismo dei Paesi arabi, anche in una prospettiva di pace e stabilizzazione del Medio Oriente”
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MOVIMENTO 5 STELLE
- Approvato dagli iscritti con un voto online, il programma del Movimento 5 Stelle recita: “La pace è l’unica opzione possibile in Medio Oriente. Condanniamo gli attacchi e le violenze perpetrate da Hamas il 7 ottobre e tutte le forme di terrorismo. Chiediamo l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. La risposta dell’esercito israeliano a Gaza non ha risparmiato civili, donne e bambini. In questo modo non arriveremo mai a una pace duratura e a una civile convivenza”
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LE PROPOSTE SULLA GUERRA IN M.O. DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Il partito guidato dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sostiene quindi che:
- “Bisogna in ogni modo perseguire il ‘cessate il fuoco’ immediato”
- “Israele deve rispettare le risoluzioni dell’ONU che invitano i coloni a lasciare i territori occupati. L’occupazione della Palestina è illegale e impedisce qualsiasi opzione di pace. Per questa ragione l’Unione europea deve combatterla mettendo anche in discussione l’accordo di associazione UE-Israele siglato nel 1995. Deve iniziare il processo di riconoscimento dello Stato della Palestina”
STATI UNITI D’EUROPA: “SERVE UN INVIATO SPECIALE UE PER I CONFLITTI”
Stati Uniti d’Europa non affronta il tema del conflitto in Medio Oriente con un capitolo dedicato del suo programma, ma lo inserisce in un ragionamento più ampio su politica estera e difesa comune:
- “Occorre una maggiore azione politica: di fronte al proseguire del conflitto in Ucraina e in Medio Oriente, si fa sempre più urgente la nomina di una figura di leader politico come inviato speciale dell’Unione europea per la risoluzione diplomatica dei conflitti. Solo così l’Unione potrà essere vista e considerata, tanto dagli alleati quanto dai Paesi ostili, come un attore istituzionale non meramente burocratico ma capace di definire una propria agenda e di poter e saper incidere nelle relazioni internazionali”
AZIONE-SIAMO EUROPEI: “POLITICA ESTERA UE PIÙ STRUTTURATA”
Anche nel programma di Azione-Siamo Europei non ci sono proposte tagliate specificamente sulla guerra israelo-palestinese, il Medio oriente viene citato nel primo punto programmatico che recita:
- “La lista Siamo Europei ha come obiettivo prioritario che l’UE continui a sostenere l’Ucraina e assicuri a Kiev i mezzi per contrastare l’aggressione russa e riconquistare le parti del suo territorio ancora sotto il controllo di Putin. I partecipanti alla lista, se eletti, si impegnano a votare coerentemente con quanto espresso sopra. La difesa dell’Ucraina deve essere il primo passo verso una politica estera europea più strutturata ed efficace al fine di favorire processi di sviluppo, cooperazione e stabilità nelle diverse aree di crisi, in particolare nei Balcani, in Medio Oriente e nel continente africano. In questo contesto, il contrasto all’integralismo islamico e l’isolamento internazionale degli Stati che ne sono promotori e fiancheggiatori, deve essere una fondamentale linea di politica estera dell’Unione europea”
ALLEANZA VERDI-SINISTRA
- Chi invece nel programma dedica ampio spazio al conflitto in Medio Oriente è Alleanza Verdi Sinistra, secondo cui “l’Europa si trova a un bivio cruciale. Da una parte, c’è la possibilità di seguire una strada che porta a conflitti e instabilità, come dimostrato dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla crisi nella Striscia di Gaza. Questa direzione comporta un aumento delle spese militari, l’adozione di politiche autoritarie e la riduzione del welfare. È una strada che rischia di moltiplicare i conflitti e alimentare l’escalation militare”
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LE PROPOSTE DI ALLEANZA VERDI-SINISTRA SUL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE
Alleanza Verdi-Sinistra quindi chiede di:
- “Lavorare utilizzando tutte le leve diplomatiche ed economiche per arrivare con urgenza ad un cessate il fuoco immediato ed incondizionato a Gaza, per mettere fine alla catastrofe umanitaria in corso e per la costruzione delle condizioni per avviare un processo per una pace duratura”
- “Riconoscere lo Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967 e garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli nelle rispettive integrità territoriali”
- “Esigere il pieno rispetto del diritto internazionale, supportare le richieste del Sud Africa alla Corte Internazionale di Giustizia e lo svolgimento di indagini sulle violazioni, sui crimini di guerra e sul genocidio”
- “Definire sanzioni commisurate a tali violazioni, interrompere qualsiasi fornitura di armamenti e tecnologia utilizzabile a fini bellici e chiedere la sospensione dell’accordo di associazione tra l’Unione Europea e lo Stato di Israele nel rispetto del suo articolo 2”
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