Ucraina, i programmi elettorali dei partiti candidati alle elezioni Europee a confronto

Politica
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Introduzione

Sono passati più di due anni da quando Mosca ha lanciato la sua offensiva contro Kiev. Il conflitto ha riportato gli Stati membri Ue a discutere su temi come la necessità di costruire un forte sistema di difesa comune e sull’opportunità di inviare armi in situazioni simili. Ecco cosa dicono le principali forze politiche in vista del voto per il rinnovo dell'Europarlamento

Quello che devi sapere

GUERRA IN UCRAINA, LE POSIZIONI DEI PARTITI A CONFRONTO

  • Sulle imminenti elezioni Europee pesa l’ombra del conflitto che ormai da oltre due anni agita Bruxelles e devasta l’Ucraina: era il 24 febbraio 2022 quando il presidente russo Vladimir Putin dava il via alla guerra contro Kiev. Il tema ha riportato gli Stati membri dell’Unione europea a interrogarsi su grandi questioni, come la necessità di costruire un forte sistema di difesa comune nel caso in cui la guerra si allargasse o ne scoppiasse un’altra, ma anche sull’opportunità di inviare armi in situazioni simili e sul loro impiego: solo difensivo per resistere all’invasore o anche offensivo per neutralizzarlo? Tutte le principali forze politiche italiane parlano, chi più chi meno, della guerra in Ucraina nei programmi elettorali presentati in vista del rinnovo dell’Europarlamento. Ecco cosa dicono

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GUERRA IN UCRAINA, LE POSIZIONI DEI PARTITI A CONFRONTO

FRATELLI D’ITALIA: “PER UNA PACE GIUSTA IN UCRAINA”

  • Partendo dai partiti di governo, Fratelli d’Italia menziona la guerra in Ucraina nel nono punto del suo programma: “Forte, libera e sovrana”. Evidenziando come l’Europa abbia “accumulato un ritardo nello sviluppo di una vera politica estera e della capacità comune di difesa che le attuali minacce internazionali ci chiedono di recuperare rapidamente”, si promette di “proseguire nell’impegno a prevenire e risolvere ogni conflitto, per una pace giusta in Ucraina” (e per il perseguimento del principio “due popoli, due Stati” in Medio Oriente). Complementare è l’intenzione di “proseguire nel processo di riunificazione europea” – quindi di aprire le porte dell’Ue a Stati che ora non ne fanno parte – “secondo un approccio basato sul merito”, sia nei confronti dell’Ucraina che dei Paesi dei Balcani occidentali, Moldova e Georgia. Da sottolineare la volontà di costruire una "politica industriale comune" per la difesa che segua una "logica di sovranità europea"

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LA LEGA: AUTODIFESA, DIPLOMAZIA ED ESCALATION MILITARE

  • La Lega scrive che resterà impegnata nel “sostenere il diritto di autodifesa dell’Ucraina”, riferendosi all’invio di aiuti militari, ma si dice consapevole “di dover perseguire, allo stesso tempo, tutti gli sforzi diplomatici per arrivare a una soluzione condivisa e porre fine al conflitto”. Si mette in guardia da operazioni che favoriscano “sconsiderate escalation militari, come auspica qualche leader europeo”. Il riferimento – non troppo velato - è in primis al presidente francese Emmanuel Macron. Grande differenza con FdI per il secco no alla creazione di un esercito europeo, che potrebbe risentire degli "squilibri" dei pesi "oggi esistenti tra gli Stati membri, amplificando, e non attenuando, gli interessi diversi”

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LA POSIZIONE DI FORZA ITALIA

  • Forza Italia, che candida anche alcuni esponenti di Noi Moderati, mette al primo punto del suo programma “costruire difesa e sicurezza comuni”, schierandosi a favore dell’ipotesi di un esercito europeo (a differenza del Carroccio). È in questo ambito che, scrive, “l’Ucraina difende non solo la propria libertà, sovranità e integrità territoriale, ma anche i nostri valori condivisi. Forza Italia nel PPE continuerà a fornire sostegno al popolo ucraino”. Si evidenzia che “allo stesso modo, siamo al fianco di Israele, presidio democratico da sempre a noi vicino per storia e valori, nella ricerca di una giusta pace con il popolo palestinese”. Il punto di vista degli azzurri è apertamente atlantista - "fedeli all'Alleanza" e "sempre a sostegno del suo rafforzamento" - e apertamente a favore di un esercito comune europeo

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PD, TRA SOSTEGNO A RESISTENZA KIEV E SFORZI DIPLOMATICI

  • “L’Europa che vogliamo” del Pd è un “progetto di pace”, da ribadire in un momento “in cui guerra e instabilità ci circondano”. I dem definiscono “barbara” l’invasione dell’Ucraina: “È il tentativo estremo di riportare le lancette della storia indietro, quando i confini si cambiavano a colpi di cannone”. Dopo aver ribadito l’apertura ad accogliere Kiev (ma anche Balcani occidentali, Moldavia e Georgia) in Ue, si scende nei dettagli nella parte di programma che titola “Per un’Ucraina europea”. Si chiede “un’Europa che continui a sostenere la resistenza del popolo ucraino di fronte all’aggressione russa e che al contempo metta in campo ogni sforzo diplomatico e politico volto a creare le condizioni per far cessare il conflitto e costruire una pace giusta, sicura e sostenibile”. In un altro passaggio si parla di “un’Europa, insomma, che non si divida sul supporto economico, militare e diplomatico al popolo ucraino e che si renda protagonista di un piano futuro di ricostruzione e di pace”

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PD: "AGGRESSIONE RUSSA MONITO PER TUTTA EUROPA"

  • Il campo si allarga quando “l’aggressione russa all’Ucraina” viene indicata come “un monito inequivocabile, anche per l’Europa”, nel senso che “l’uso della forza non è più considerato inaccettabile dalle potenze che vogliono far valere le loro ragioni, in spregio al diritto internazionale e ai principi del multilateralismo”. Per il Pd “è necessario che l’Europa ritrovi un protagonismo diplomatico fin qui mancato” e parla del suo dovere di “essere un riferimento politico per chi in Russia ogni giorno si batte per la democrazia, la libertà e i diritti fondamentali”. I dem si schierano per la difesa comune europea e propongono anche la nascita di "Corpi civili di pace europei" in funzione di peacekeeping

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M5S: "BASTA INVIARE ARMI ALL'UCRAINA"

  • Il MoVimento Cinque Stelle ricorda di aver condannato sempre Putin e di aver sempre dato “tutto il nostro supporto” ai cittadini dell’Ucraina, ma subito dopo rilancia il suo “basta” all’invio di nuove armi e chiede di perseguire “in tutti i modi la pace”. L’Unione europea, si legge, “deve tornare protagonista nello scenario internazionale promuovendo incisive azioni diplomatiche volte all’immediato cessate il fuoco e all’avvio di negoziati per il raggiungimento di una soluzione politica, giusta, equilibrata, duratura, adoperandosi da subito per una Conferenza di pace da tenersi sotto l’egida delle Nazioni Unite”. I pentastellati propongono l'istituzione di “un Commissario per la pace” in Europa e chiedono che la difesa comune sia concepita come “uno strumento di peacekeeping al servizio" dell'Onu

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AZIONE-SIAMO EUROPEI: "UE CONTINUI A SOSTENERE KIEV CON MEZZI ADATTI"

  • Diversa la prospettiva della lista Siamo Europei (capitanata da Azione di Carlo Calenda), che fissa tra i suoi obiettivi prioritari “che l’UE continui a sostenere l’Ucraina e assicuri a Kiev i mezzi per contrastare l’aggressione russa e riconquistare le parti del suo territorio ancora sotto il controllo di Putin”. La difesa dell’Ucraina viene indicata come “il primo passo verso una politica estera europea più strutturata ed efficace al fine di favorire processi di sviluppo, cooperazione e stabilità nelle diverse aree di crisi”, citando poi i Balcani, il Medio Oriente e il continente africano. Il partito si dice favorevole “all’istituzione di un’unione della difesa e di forze armate europee capace di contenere la minaccia russa e dare consistenza alla politica estera dell’Unione”

LA POSIZIONE DI STATI UNITI D’EUROPA

  • Nel programma elettorale di Stati Uniti d’Europa (Italia Viva e +Europa) si cita l’Ucraina per la prima volta parlando dell’allargamento dell’Unione europea – “a cominciare dall’Ucraina aggredita” - come di “un’opportunità per l’Europa, non un ostacolo”, pur evidenziando le difficoltà di prendere decisioni all’unanimità in caso di ingresso di nuovi Paesi. Poi si scende nel dettaglio: “L’aggressione russa all’Ucraina ha dimostrato come la pace non vada solo evocata, ma anche attivamente difesa dalle minacce esterne. Dobbiamo rafforzare le nostre capacità di difesa, dalla ricerca alla cooperazione militare, aiutare l’Ucraina a vincere la guerra contro l’aggressore russo attraverso nuovi stanziamenti e nuove forniture militari, procedere con la confisca degli asset russi congelati dalle sanzioni e con il loro impiego a sostegno dello sforzo ucraino di difesa e di ricostruzione”. Stati Uniti d’Europa chiede non solo la creazione di un esercito europeo, ma anche “una maggiore azione politica: di fronte al proseguire del conflitto in Ucraina e in Medio Oriente, si fa sempre più urgente la nomina di una figura di leader politico come inviato speciale dell’Unione europea per la risoluzione diplomatica dei conflitti

AVS PER L'INSERIMENTO DEL "RIPUDIO DELLA GUERRA" IN TRATTATI UE

  • Alleanza Verdi Sinistra condanna una deriva delle trattative diplomatiche e cita una "folle corsa al riarmo che vede adesso un’ulteriore e pericolosissima accelerazione". Quella che in molti chiamano “difesa europea”, si legge, "vuole mettere in campo un enorme finanziamento delle industrie belliche nazionali". Pacifista dunque il punto di vista delle sue proposte, a partire dall'inserimento del “ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” nel Trattato sull’Unione europea. Non sorprende quindi che si chieda lo stop all'invio di armi a Kiev

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