Clima, i programmi elettorali dei partiti candidati alle elezioni Europee a confronto
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La tutela dell'ambiente e la lotta al cambiamento climatico sono in cima all'agenda europea. L'imminente cambio di guardia all'Europarlamento potrebbe però invertire la rotta tracciata dall'ultima legislatura: molte forze politiche italiane, in particolare quelle al governo, chiedono di rivedere e ammorbidire il Green Deal per tutelare di più l'economia dell'Ue
Quello che devi sapere
CLIMA, I PROGRAMMI DEI PARTITI CANDIDATI ALLE EUROPEE A CONFRONTO
- La lotta al cambiamento climatico e la tutela dell'ambiente sono tra i temi di cui più si è discusso in Europa durante gli ultimi anni. Nei programmi elettorali dei principali partiti che corrono per le elezioni Europee dell'8 e 9 giugno si possono essenzialmente identificare due macro-posizioni a confronto: c'è chi continuerebbe con la strada già intrapresa da Bruxelles (quindi con il Green Deal) e chi lamenta invece che le regole approvate dalla legislatura in scadenza abbiano strozzato in maniera eccessiva le imprese europee, limitandone lo sviluppo economico. Ecco cosa propongono quindi di fare le maggiori forze politiche
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FRATELLI D'ITALIA: "DIFENDERE LA NATURA SENZA ECO-FOLLIE"
- La posizione di Fratelli d’Italia è chiara: “Difendere la natura senza eco-follie” è il terzo punto del programma elettorale del partito di Giorgia Meloni, che si propone di “fermare la deriva ideologica della sinistra”. L’ecologia viene definita come uno dei pilastri del “pensiero conservatore”. Si punta a “conservare e trasmettere ai nostri figli” la “biodiversità che nasce dall’incontro tra uomo e natura”. Come ribadito più volte in campagna elettorale, FdI mette però dei paletti: “Il raggiungimento degli obiettivi climatici deve essere economicamente e socialmente sostenibile, senza approcci ideologici, obiettivi irraggiungibili e oneri sproporzionati per cittadini e imprese. Le eco-follie del Green Deal scritto dalla sinistra europea ci condannano ad una decrescita infelice”
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LE PROPOSTE PER IL CLIMA DI FRATELLI D'ITALIA
- Fratelli d’Italia vuole quindi cambiare le regole vigenti e “creare le condizioni per salvaguardare l’ambiente, rendendo le nostre imprese più sostenibili e competitive”. Come? Si citano alcune misure, alcune più generiche e altre più specifiche:
- Applicare i principi di sussidiarietà e di proporzionalità previsti dai Trattati fondativi dell’UE alle politiche ambientali, affinché le strategie per il raggiungimento degli obiettivi climatici siano decise dai singoli Stati membri, compatibilmente con i modelli industriali e le specificità dei diversi contesti
- Modificare radicalmente la direttiva sulle “case green” per tutelare i proprietari di immobili ed efficientare il patrimonio edilizio in modo graduale e sostenibile, prevedendo adeguati incentivi a livello UE
- Cancellare il blocco alla produzione di auto a motore endotermico dal 2035: rilanciare il settore automotive secondo il principio di neutralità tecnologica, investendo su tutti i carburanti alternativi e non soltanto sull’elettrico, e sviluppare la filiera dei biocarburanti tutelando le imprese dell’indotto
- Scorporare gli investimenti nella transizione verde dal calcolo del rapporto deficit/PIL
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LA LEGA CONTRO CINA, USA E SINISTRA
- “Superare il Green Deal, il ritorno del buon senso” è quello a cui punta la Lega in tema di ambiente. Nel programma elettorale si punta il dito contro l’estero per l’inquinamento globale: “Nel 2022 l’Ue ha contribuito solamente a meno del 7% delle emissioni globali, contro il 30% della Cina e l’11 degli Stati Uniti”. Il Carroccio scrive poi che, mentre in Ue le emissioni di anidride carbonica “si stanno già riducendo a prescindere dall’entrata in vigore del Green Deal”, quelle cinesi aumentano “anche per l’estrazione di materie prime e la produzione dei ‘prodotti verdi’ destinati al mercato europeo”. Si parla inoltre delle “false promesse della sinistra”, colpevole di aver assicurato che “nessuno sarebbe rimasto indietro” e di non aver proceduto a una seria “valutazione di impatto su economia e occupazione europea”, ma anzi assegnando tra le priorità “un finto primato di lotta al cambiamento climatico fatto di obblighi e penalizzazioni al continente che meno è responsabile”
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LA PROPOSTA PER IL CLIMA DELLA LEGA
- Poco dettagliato il piano per il futuro. La Lega si limita a definire “urgente” affrontare la questione con “pragmatismo” per evitare la de-industrializzazione e “nuove dipendenze estere e vulnerabilità critiche nel futuro”. Il primo atto di quella che sarà la nuova legislatura europea dovrà quindi essere un “provvedimento omnibus” di revisione del Green Deal. Poi si parla della volontà di "cancellare la direttiva case-green"
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FORZA ITALIA: "PROMUOVERE UN AMBIENTALISMO RESPONSABILE"
- Simile – anche per le stoccate alla Cina - la posizione del programma di Forza Italia (che corre insieme ad alcuni esponenti di Noi Moderati): “Promuovere un ambientalismo responsabile”
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LE PROPOSTE PER IL CLIMA DI FORZA ITALIA
- Qui la questione è trattata per punti.
- Innanzitutto si intende passare “da un Green Deal ideologico ad un Green Deal realistico”, rivedendo “il pacchetto di iniziative che rischia di danneggiare settori chiave della nostra economia - dall’automotive alla casa, dalla siderurgia all’agricoltura - e di avvantaggiare avversari strategici come la Cina”
- Secondo punto: “L'energia pulita non è solo un bene per il pianeta, ma anche per la nostra sicurezza”. Gli azzurri guardano all’indipendenza energetica da fonti fossili provenienti da Paesi terzi per rendere “l‘Europa meno vulnerabile”. Si parla di “promuovere le energie rinnovabili, l‘efficienza energetica e sfruttare i fondi del REPowerEU”
- Terzo punto: “Strategia comune europea delle risorse”. In questo ambito si menziona la promozione di “una strategia europea di economia circolare” per favorire gli Stati “ad attivare catene di approvvigionamento di materie prime critiche e di materiali critici”
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PD: "EUROPA SIA LEADER MONDIALE PER L'AMBIENTE"
- Passando alle opposizioni, il Pd scrive innanzitutto: "Vogliamo un Green Deal dal cuore rosso”, perché "giustizia sociale e giustizia climatica sono inscindibili". L’Europa deve "consolidare e mantenere alta la leadership mondiale nel contrasto all’emergenza climatica, non solo perché è giusto e serve al pianeta e alla nostra salute, ma perché chi nega i cambiamenti finirà per subirli e farli subire ai più fragili". La prospettiva adottata è anche economica: "Se non investiamo su innovazione, sostenibilità, ricerca, competenze, green economy, altre aree del mondo assumeranno la leadership in questi campi"
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LE PROPOSTE SUL CLIMA DEL PD
- I dem sono tra i partiti che più puntano sulla lotta al cambiamento climatico nel programma. Si segnalano alcuni passaggi:
- "Accelerare al massimo il processo verso l’autonomia energetica europea. Nel solco del Green Deal e degli accordi internazionali della COP28 occorre costruire strumenti per la decarbonizzazione del sistema energetico attraverso i driver dell’efficienza, dell’elettrificazione dei consumi, del potenziamento delle reti, dell’investimento massiccio nella produzione dalle fonti rinnovabili"
- "Serve una strategia energetica accanto alla strategia industriale per la costruzione delle filiere tecnologiche a supporto dei cantieri della decarbonizzazione. Servono politiche fiscali adeguate, nuovi investimenti verdi coordinati a livello comunitario, concedendo flessibilità di intervento agli Stati membri e prevedendo restrizioni o agevolazioni al credito per le industrie in base all’impegno in processi di trasformazione green, in piena applicazione del principio 'chi inquina, paga'”
- "Rafforzare la direttiva europea sul monitoraggio del consumo di suolo e adottare una legge che contrasti il consumo di suolo in Italia". Propongono poi "la creazione di un’Agenzia europea per la manutenzione e la cura del territorio, l’adattamento e il contrasto al dissesto idrogeologico al fine di coordinare tutti gli interventi in una struttura facilmente individuabile che possa rappresentare un punto di riferimento in materia. L’ambizione della Nature Restoration Law non va abbandonata, ma rafforzata attraverso i necessari strumenti di attuazione, per la protezione proattiva della biodiversità e degli ecosistemi terrestri e acquatici"
M5S: "RAFFORZIAMO IL GREEN DEAL"
- Lunghissimo in confronto agli altri partiti il capitolo sul clima nel programma del MoVimento Cinque Stelle. Il punto di partenza è agli antipodi delle forze di destra: rafforzare il Green Deal. Si sottolinea come verso fine legislatura si sia attuato un ridimensionamento della "accelerazione verso gli obiettivi di impiego di energie rinnovabile ed efficienza energetica", rotta da invertire. "Il cambiamento climatico - si legge - si affronta con un mix di misure di 'mitigazione' (decarbonizzazione, riduzione emissioni GHG) e 'adattamento' (costruzione della resilienza agli effetti del cambiamento climatico)"
LE PROPOSTE DEI CINQUE STELLE PER IL CLIMA
- Le proposte dei Cinque Stelle per il clima sono 14. In sintesi:
- Si guarda alla creazione di un Energy Recovery fund, "destinato esclusivamente al finanziamento delle energie rinnovabili e delle azioni di efficientamento energetico (sia in chiave di processi industriali che in chiave di edilizia residenziale), e in generale della transizione verde tutta, con particolare attenzione a favore delle famiglie a basso reddito", da finanziare a livello centrale con l’emissione di nuovo debito congiunto
- Decarbonizzare l'economia. In particolare "occorre triplicare la capacità rinnovabile esistente al 2030"
- Intervenire sugli extraprofitti delle compagnie energetiche, perché "permetterebbe di calmierare i prezzi dell’energia"
- Sulla scia del modello Usa, utilizzare "i crediti fiscali europei per finanziare la transizione verde" (e quindi per "sostenere famiglie, PMI negli investimenti necessari alla produzione di energia rinnovabile e stoccaggio, elettrificazione dei consumi e della mobilità, stoccaggio energetico, remunerazione dei servizi di flessibilità, efficientamento energetico degli edifici")
- Sempre guardando a esperienze estere, si propone di estendere il mandato della Banca Europea degli Investimenti per "costruire una vera e propria Banca Europea per lo Sviluppo e la Transizione ecologica (BEST), che sia in grado di realizzare una politica industriale green europea"
- "Trasformare il Fondo sociale per il clima in un potente strumento per una rivoluzione europea verso la sostenibilità. Il Fondo deve essere permanente e in grado di emettere nuovi bond a scadenza dei vecchi titoli". Va detto che il Fondo nascerà nel 2026 e dovrebbe rimanere in vita fino al 2032
- "Minimizzare i rischi del carbon capture storage", tecnologia "ancora non matura e che potrebbe impiegare decenni per diventare applicabile su scala commerciale e a costi contenuti"
- Piantare 3 miliardi di alberi in tutta l'Ue
- Dire "addio" alle fonti fossili
- Riformare il mercato energetico: "Proponiamo la creazione di una piattaforma europea di acquisto gas a medio-lungo termine (dai due ai cinque anni), con una indicizzazione non trimestrale ma annuale dei prezzi e con una rivisitazione sostanziale del meccanismo di formulazione dei prezzi sul mercato elettrico"
- Creare un'Agenzia europea delle reti elettriche
- "Accelerare nella predisposizione di una strategia UE per le pompe di calore"
- Trasformare l'Italia in un "hub europeo di energia prodotta da fonti rinnovabili e a impatto climatico nullo"
- Far diventare realtà il "diritto alla portabilità del KWh"
AZIONE: "RIVEDERE GREEN DEAL". LE PROPOSTE
- Anche Azione di Carlo Calenda offre molte proposte per il clima, avvicinanandosi alle posizioni dei partiti di destra.
- "Riformare la tabella di marcia di implementazione del Green Deal attraverso la revisione dei numeri, delle tecnologie, delle scadenze delle fonti di finanziamento alla luce delle analisi di impatto specifiche per ogni Stato membro"
- "Rimuovere gli obblighi di installazione di capacità rinnovabile che sono stati predeterminati dalla Commissione Europea per ogni Paese"
- "Rinviare gli obiettivi del 2030 almeno al 2035 e rifiutare ulteriori innalzamenti dei target di decarbonizzazione"
- Investire "in ricerca e sviluppo di tecnologie green che utilizzino materiali più disponibili e potenziare l’estrazione di quelli rari"
- "Potenziare il Net-Zero Industry Act, con una specifica linea di bilancio UE, per sostenere lo sviluppo di filiere green europee"
- Vincolare l’entrata in vigore dei divieti di vendita per i veicoli a basse emissioni "alla realizzazione di un’infrastruttura di ricarica delle auto elettriche diffusa sul territorio"
- Valutare "una politica di stimolo della domanda tramite incentivi economici come sta avvenendo negli Stati Uniti tramite l’Inflation Reduction Act, piuttosto che l’imposizione di divieti alla vendita" dei veicoli
- Sempre per i veicoli, adottare "un piano a livello comunitario per lo sviluppo delle stazioni di ricarica, e conseguente potenziamento della rete, su tutto il continente"
- Sulle case green, Azione vuole cancellare la previsione di obiettivi minimi di prestazioni e dare priorità all’efficientamento energetico ottimale in funzione dei costi, lasciare ai singoli Stati Membri la facoltà di delineare i propri piani di ristrutturazione degli edifici esistenti, includere solamente i costi diretti nella valutazione di convenienza economica, prevedere il raggiungimento obbligatorio del livello di efficientamento energetico ottimale in funzione dei costi, prevedere forme di incentivazione per gli edifici esistenti non sottoposti a ristrutturazione profonda, supportare direttamente il finanziamento degli interventi di efficientamento energetico di immobili pubblici e privati attraverso l’emissione di debito comune, sul modello del Pnrr
STATI UNITI D'EUROPA: "INDUSTRIA E AMBIENTE DEVONO ANDARE INSIEME"
- Per Stati Uniti d'Europa - alleanza tra +Europa e Italia Viva - "la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico devono essere uno degli obiettivi dell’Unione". Bisogna però adottare un "principio di ragionevolezza e gradualità, tutelando allo stesso tempo l’industria e i posti di lavoro". Come in altri programma, si evidenzia che "non è immaginabile che in un mondo che va conoscendo accelerati processi di sviluppo industriale da parte di Paesi come India e Cina, l’UE rinunci alla sua vocazione industriale e di innovazione strategica". Bruxelles deve "evitare derive di decrescita e di de-industrializzazione"
LE PROPOSTE SUL CLIMA DI STATI UNITI D'EUROPA
- Il programma non sostanzia nel dettaglio le proposte. Si dice ad esempio che "l’Europa ha bisogno di produrre di più, e in modo più efficiente, coniugando la sensibilità ambientale con quella economica e sociale" e si precisa che "la nostra lista assume come parte integrante del proprio programma sulle questioni economiche le linee strategiche offerte dal Presidente Mario Draghi....Il programma economico che la Lista Stati Uniti d’Europa vuole realizzare è semplicemente il programma che il Presidente Draghi ha proposto al Paese e all’Europa"
AVS: "DIFENDERE IL GREEN DEAL DAI CONSERVATORI"
- "La crisi climatica rappresenta un’altra sfida interconnessa alla pace. Il cambiamento climatico minaccia la sopravvivenza dell’umanità", si legge nel programma di Avs - Alleanza Verdi Sinistra. La volontà è di difendere il Green Deal, sotto "attacco da parte di forze politiche conservatrici". La transizione ecologica viene definita "un’opportunità unica per ripensare il nostro modello socio-economico, redistribuendo potere e risorse"
LE PROPOSTE SUL CLIMA DI AVS/1
- L'elenco di proposte di Avs è molto lungo. Il punto di partenza è rafforzare il Green Deal, superando "gli obiettivi europei ben prima del 2050, spostandone la meta al 2040". Tra le azioni da percorrere:
- Istituire un Fondo europeo per gli investimenti ambientali e sociali di almeno 2.000 miliardi di euro
- Costruire un ambizioso pacchetto legislativo “Fit for 1.5°C” che punti a ridurre le emissioni climalteranti di almeno il 65% entro il 2030 per poter raggiungere la neutralità climatica già entro il 2040
- Escludere il nucleare e la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica dalle tecnologie strategiche e dai progetti prioritari del Regolamento Net Zero Industry Act
- Promuovere green jobs e formazione professionale, attraverso la diffusione di programmi di formazione per la riqualificazione dei lavoratori in settori emergenti e sostenibili
- Mettere fine all’era dei combustibili fossili, a partire da un piano dettagliato per cessare l’uso di carbone entro il 2030 e di petrolio e gas tra il 2035 e il 2040
- Vietare ogni nuovo sfruttamento dei combustibili fossili nell’Unione Europea
- Introdurre, nella Tassonomia dell’UE, un sistema a semaforo, che preveda tre categorie diverse per le attività economiche sostenibili, intermedie e insostenibili, ponendo gas e nucleare nella categoria rossa
- Investire sulla solarizzazione dei tetti e sull’agrofotovoltaico
- Investire sull’efficientamento energetico degli edifici
- Introdurre un tetto europeo annuale al prezzo del gas e dell’elettricità
- Adottare una Carbon Tax, ovvero un’imposta sulle aziende che non rispettano gli standard ambientali, anche per i prodotti extra UE al fine di contrastare il dumping sociale e ambientale
LE PROPOSTE SUL CLIMA DI AVS/2
- Avs parla poi di mobilità sostenibile. Il fulcro del programma è "potenziare il trasporto pubblico urbano e i sistemi di mobilità elettrica", ma si parla anche di "eliminare i jet privati, con divieto di voli a corto raggio dove esistono alternative sostenibili e introdurre una tassa per i frequent flyer, eccezion fatta per le regioni insulari" e "introdurre una tassazione sul carburante per l’aviazione". Poi tocca il tema dei rifiuti: ridurre del 66% la quantità di materie prime consumate annualmente rispetto al 2022, rendere i prodotti durevoli, riparabili e riciclabili, stabilire un piano europeo di sobrietà, limitare la pubblicità luminosa e impedire la distruzione delle scorte di merci invendute
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