Introduzione
Sul tavolo del Consiglio dei ministri, che si è svolto nel pomeriggio ed è durato circa un'ora, è approdato il disegno di legge delega per la revisione del Tue, il Testo unico del settore. È arrivato il via libera alla riforma che punta alla semplificazione delle procedure, alla digitalizzazione, al superamento della frammentazione regionale e al riordino dei titoli edilizi. Si era parlato anche di una sanatoria facilitata per gli abusi definiti storici, ovvero quelli precedenti alla cosiddetta "legge ponte" sull'urbanistica del 1967, ma oggi il Mit in una nota aveva specificato: "La legge delega sull'edilizia e le costruzioni che oggi è in Consiglio dei Ministri non interviene in alcun modo sugli abusi del passato. Al contrario, obiettivo della riforma è offrire al settore un Codice fondato su regole chiare e semplici, per evitare che, in futuro, sulle ambiguità normative, possano nascere contenziosi come quello che oggi interessa il Comune di Milano".
Quello che devi sapere
Un anno per i decreti legislativi
Il governo avrà 12 mesi per adottare i decreti legislativi per una riforma che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vuole ampia e organica, in grado di superare le disparità nate a livello locale da legislazioni regionali differenti tra loro, di dare certezza alle norme e di prevenire anche l'eventuale contenzioso costituzionale. Un intervento "non più differibile", come viene definito, per ottenere "un quadro normativo certo, semplice, moderno e capace di sostenere lo sviluppo economico, la sicurezza dei cittadini e la riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale".
Leggi anche: Napoli, 34% nuove costruzioni sono abusive. Pratiche inevase sui condoni passati. I dati
Il silenzio assenso
La delega stabilisce quindi alcuni principi base, come ad esempio la tutela dei beni culturali e paesaggistici o il rispetto delle norme igienico-sanitarie delle abitazioni. Dà poi delle linee guida da seguire nei decreti successivi, in continuità con il decreto Salva Casa del 2024. Una di queste è il rafforzamento del meccanismo del silenzio assenso. Per ridurre i termini previsti per il rilascio o la formazione dei titoli edilizi e contrastare "l'immobilismo burocratico", si porrà "rinnovata enfasi sul meccanismo del silenzio assenso o del silenzio devolutivo in caso di inerzia dell'amministrazione competente", si spiega nella relazione illustrativa al provvedimento. Allo stesso tempo, per assicurare la certezza dei tempi dei procedimenti, si dovranno definire meccanismi procedurali che assicurino il rispetto di "termini perentori, eventualmente prevedendo poteri sostitutivi o soluzioni per superare i blocchi derivanti da ritardi o disaccordi tra amministrazioni coinvolte".
Procedure semplificate per gli abusi antecedenti al 1967
Tra gli obiettivi c'è poi quello di razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria, senza modificarne i requisiti sostanziali, ma intervenendo sui processi per renderli più efficienti. Fra gli interventi, si procederà alla razionalizzazione dei regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria. Le sanzioni saranno commisurate all'entità della trasformazione edilizia o urbanistica, alla gravità della difformità, ovvero al valore delle opere realizzate.
Salvini: "Serve una semplificazione"
"Il Testo unico - ha spiegato il titolare del Mit, Matteo Salvini, nei giorni scorsi - va a riordinare una materia che dopo 25 anni evidentemente aveva bisogno di una cornice unitaria e quindi di una semplificazione". Il ministro ha poi aggiunto che il "salva casa non è un pacchetto chiuso". "Una norma - ha detto - partita dalla realtà quotidiana di milioni di immobili fuori mercato, non vendibili, non ristrutturabili e non abitabili per piccole difformità interne che non ne mettevano ovviamente in discussione la qualità strutturale. È stato un piccolo mattoncino di un puzzle che ha fatto ripartire il settore delle compravendite e degli affitti. Sicuramente questa semplificazione e certezza della norma è stata uno dei fattori che hanno rilanciato il settore". "La legge delega sul Testo unico dell'edilizia e delle costruzioni - ha annunciato Salvini - vuole andare a mettere ordine sullo stato legittimo dell'immobile, vuole fare chiarezza su quali sono gli interventi e gli strumenti. Un settore che merita certezze. Il mio obiettivo è arrivare a fine mandato con il salva casa perfettamente funzionante e applicato da Comuni e Regioni e per questo sto collaborando con gli Enti locali perché non ci siano distonie nella sua applicazione e mancanze di diritti dei cittadini".
Leggi anche: Imu sulla seconda casa, impennata di ruderi abbandonati: Frosinone prima tra le province
Bonelli: "Salvini porta in Cdm un condono edilizio"
Critiche alcune voci dell’opposizione, fra cui Angelo Bonelli, deputato di Avs e co portavoce dei Verdi: "Salvini porterà in Consiglio dei Ministri un condono edilizio, modificando il Testo Unico 380/2001. Continua così l'opera di devastazione del territorio da parte di Salvini, che sta trasformando il Paese in un laboratorio di condoni permanenti. Alcuni giorni fa, con l'articolo 40 del DL Semplificazioni, hanno già autorizzato la costruzione di immobili in aree con vincolo idrogeologico tramite silenzio assenso. Una scelta gravissima, che apre alla realizzazione di edifici in zone dove ogni errore può trasformarsi in tragedia. Il silenzio assenso sugli abusi significa una cosa sola: verranno sanati immobili in aree vincolate, perfino in zone a rischio sismico e idrogeologico. È un atto di irresponsabilità politica e istituzionale. Questa norma è criminogena e vergognosa: legittima l'irregolarità, premia chi ha violato le regole e mette in pericolo la sicurezza dei cittadini. Il Governo smetta di usare la burocrazia come pretesto per aprire l'ennesima stagione di condoni e intervenga invece per rafforzare i controlli, la prevenzione e la messa in sicurezza del territorio".
Leggi anche: Manovra 2026, ipotesi "condono" per Imu e Tari: come potrebbe funzionare