Napoli, 34% nuove costruzioni sono abusive. Pratiche inevase sui condoni passati. I dati
EconomiaDiversi emendamenti alla Manovra 2026 presentati dalla maggioranza puntano a reintrodurre forme di sanatoria sugli edifici che presentano irregolarità, molte delle quali di lungo corso. Gli effetti maggiori si avrebbero sul patrimonio immobiliare a Napoli e in Campania, escluse dalla legge del 2003 e dove l'abusivismo affligge un terzo delle nuove costruzioni. Anche di questo si è parlato nella puntata del 20 novembre di "Numeri", approfondimento di Sky TG24
Nel dibattito intorno alla Manovra 2026 continua a tenere il banco il tema della casa, con diversi emendamenti presentati dal centrodestra che puntano a reintrodurre forme di sanatoria su una serie di immobili che presentano irregolarità, molte delle quali di lungo corso. Tra le ipotesi che circolano c'è la riapertura dei termini per il condono varato nel 2003 dal secondo governo Berlusconi, ma circoscritto a sanare le difformità parziali. La norma avrebbe effetti soprattutto in Campania, regione che all'epoca non applicò integralmente la norma e dove si concentra la quota maggiore di immobili abusivi. Ma quante sono le pratiche inevase a oggi? Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 20 novembre.
Abusiva 1 nuova costruzione su 3 nella città metropolitana di Napoli
Dalla sanatoria parziale sulle pertinenze alla chiusura dei contenziosi relativi al 1985 e al 1994 fino al 'silenzio assenso' dei Comuni: sono diverse le proposte di condono sul tavolo del governo che, come chiarito da una nota di Palazzo Chigi, potrebbero essere affrontate in una "riunione conclusiva" la settimana prossima. La questione, come detto, investe in particolare la città metropolitana di Napoli dove, secondo dati Istat relativi al 2022, oltre un terzo (34%) delle nuove costruzioni realizzate risultano abusive. Un dato che mostra come le irregolarità edilizie non riguardino solo gli edifici di vecchia costruzione ma affliggano ugualmente le abitazioni di nuova generazione.
Approfondimento
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Immobili abusivi a Napoli, domande inevase e demolizioni al palo
Nel solo Comune di Napoli, secondo dati recenti diffusi da Palazzo San Giacomo, circa 50mila domande relative a condoni precedenti sono a oggi inevase. Di queste, decine di migliaia sono quelle riferite a edifici situati in aree vincolate dove anche la soprintendenza è chiamata a esaminare caso per caso. Le domande pendenti di accesso al condono mostrano dunque un’incidenza elevata sull’intero patrimonio immobiliare che nel capoluogo partenopeo conta 38mila edifici e 368mila abitazioni. Le demolizioni, nel frattempo, vanno a rilento. Secondo i dati di Legambiente, delle oltre 23mila ordinanze emesse tra il 2004 e il 2022 quelle eseguite ammontano a poco più di 3mila. Il rapporto segnala inoltre che in tutta Italia è stato demolito solo il 15,3% dei 70.751 immobili non a norma per i quali era stato decretato l'abbattimento.
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Secondo Legambiente, l'abusivismo in Italia è una piaga che investe circa il 15% delle nuove costruzioni, un retaggio delle irregolarità commesse tra gli anni '50 e '60. Il dato, contenuto nell'ultimo rapporto dell'Istat sugli indicatori Bes, mostra tuttavia ampie differenze territoriali: al Nord le irregolarità non arrivano al 5%, percentuale che al Centro sale al 14,7% e raggiunge cifre elevate al Sud. In Basilicata quatto abitazioni su dieci risultano fuorilegge, in Calabria arrivano al 54%. La Campania si colloca al terzo posto: nella regione un immobile su due è abusivo. "In quasi tutti i Comuni non sono state ancora evase le pratiche dei condoni nazionali del 1985, 1994 e 2003, perché gli uffici tecnici sono sguarniti di personale e competenze", sottolinea il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, che al governo chiede di indirizzare le risorse per potenziare il personale nei Comuni.