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Manovra 2026, il testo arriva al Senato. Dalle pensioni alle cartelle: le misure

Politica
©Ansa

Introduzione

La Legge di Bilancio, che vale complessivamente 22 miliardi di euro, approda a Palazzo Madama dopo il via libera della Commissione Bilancio. In base alla tabella di marcia, l'approvazione è prevista per martedì. Una volta superato il voto del Senato, la legge di bilancio verrà immediatamente trasmessa alla Camera dei Deputati. A Montecitorio la discussione generale inizierà il 28 dicembre, mentre il giorno successivo il governo porrà la questione di fiducia sul testo. La votazione finale è prevista per martedì 30. Entro il 31 dicembre deve avvenire l'approvazione definitiva, altrimenti scatta l'esercizio provvisorio, una condizione che il Governo punta a evitare. Ecco le ultime novità.

Quello che devi sapere

L’iperammortamento per le imprese

Insieme ai provvedimenti più noti, come la riduzione della seconda aliquota Irpef che scende dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, la rottamazione, affitti brevi, banche, assicurazioni, bonus edilizi e aiuti per le famiglie, nel testo approvato in Commissione viene sottolineato che sarà riconosciuto fino al 30 settembre 2028 l'iperammortamento per gli investimenti delle imprese in beni strumentali. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro in relazione "agli investimenti in beni prodotti in uno degli Stati membri dell'Unione europea" o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, effettuati dall'1 gennaio 2026 al 30 settembre 2028. Rientrano anche altre misure per le aziende: arrivano 1,3 miliardi per il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti, e 532,64 milioni sono per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d'imposta per la Zes unica.

 

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Pensioni, stretta sull'anticipo

Non si potrà andare in pensione di vecchiaia anticipatamente cumulando gli importi di forme pensionistiche di previdenza complementare. Viene cancellata, infatti, la possibilità, in vigore dal 2025, di computare, su richiesta, anche il valore di una o più rendite di forme pensionistiche di previdenza complementare per il raggiungimento degli importi mensili richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e se si è pienamente nel regime contributivo.

 

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Tagli per i lavoratori precoci e usuranti

Aumentano ulteriormente i tagli all'anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. L'emendamento del governo alla Manovra aumenta i tagli di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni dal 2034. Previsti tagli pari a 40 milioni annui dal 2033 anche al Fondo per il pensionamento anticipato per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti: così il fondo a disposizione passa da 233 a 194 milioni.

Novità per il Tfr

Si estende la platea delle aziende che dovranno conferire il Tfr al fondo Inps. Nel biennio 2026-2027 quelle che hanno raggiunto i 60 dipendenti dovranno attenersi a questa misura e successivamente lo dovranno fare tutte quelle con 50 dipendenti. Dal 2032 verranno toccate anche quelle più piccole con 40 dipendenti. Torna anche il meccanismo di adesione automatico alla previdenza complementare per tutti i neo assunti che scatterà da luglio. Ci saranno, comunque, 60 giorni per comunicare una decisione diversa.

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La detassazione dei contratti

L'aliquota agevolata per la tassazione degli incrementi contrattuali resta al 5% come previsto in Manovra ma riguarderà i redditi fino a 33mila euro e i rinnovi effettuati anche nel 2024 e non solo nel 2025 e nel 2026.

La rottamazione quinquies

Via libera alla rottamazione quinquies senza l'ampliamento chiesto dalla Lega. Che però incassa una modifica dei tassi di interesse sulle rate: dal 4% scendono al 3%. Potranno essere estinte le cartelle tra il primo gennaio 2000 e il 2023, derivanti dall'omesso versamento di imposte o contributi previdenziali. Dura 9 anni con 54 rate bimestrali.

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Le assicurazioni

Con l’emendamento del governo rientra un secondo contributo chiesto alle assicurazioni: si tratta di 1,3 miliardi attraverso il versamento a titolo di acconto dell'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.

Ponte sullo Stretto

Sono rifinanziati, con complessivi 780 milioni nel 2032 e 2033, gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina.

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Il Piano Casa

Calano rispetto a quanto inizialmente previsto le risorse: per il 2026 arrivano 110 milioni, altri 100 per il 2027, a fronte di complessivi 300 per il biennio inizialmente previsti.

Farmaci innovativi, meno fondi

Scende di 140 milioni, dal prossimo anno, il Fondo di oltre 1 miliardo per i farmaci innovativi. Il taglio è previsto a copertura della misura che prevede dal 2026 un ulteriore aumento del tetto della spesa farmaceutica il prossimo anno passando dallo 0,2 allo 0,3%.

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Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione

Sul fronte dei tagli, oltre alla sforbiciata di 10 milioni per la Rai, viene colpito anche il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, con le risorse ridotte di 300 milioni di euro per il 2026 e di 100 milioni per ciascuno degli anni 2027 е 2028.

Anas fuori da Fs

Non un emendamento ma un ordine del giorno della Lega impegna il governo a dare attuazione all'uscita di Anas da Ferrovie dello Stato con il ritorno al ministero dell'economia. Il trasferimento 'senza corrispettivo' al Mef delle azioni di Anas sarà sancito dopo l'approvazione del bilancio 2025 di Fs, previa delibera dell'assemblea degli azionisti di Fs.

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Spoil system e Authority

Un emendamento approvato prevede per le Authority la possibilità di risoluzione "di diritto" dei contratti subordinati a tempo determinato di personale di livello dirigenziale ed inquadrato con la qualifica almeno di direttore o equivalenti" nel caso di "processi di riorganizzazione della struttura organizzativa" anche di singoli servizi, uffici o divisioni.

Fondi per studi sull’attività russa

E in un momento storico di grande tensione con la Russia di Vladimir Putin, "per tutelare gli interessi nazionali", in Manovra è stanziato "un contributo di 200.000 euro" per ciascuno degli anni 2026 e 2027 in favore della Fondazione Med-Or per ricerche, studi e pubblicazioni "sull'attività di influenza russa" in Europa e in Nord Africa, con particolare riferimento "ai rischi militari, alle azioni di sabotaggio delle infrastrutture critiche, alle interferenze nei processi elettorali e all'infiltrazione nel sistema politico e mediatico". Sempre in ottica sicurezza, dal 2026 vengono stanziati 4,7 milioni di euro in più all'anno per "rafforzare e stabilizzare il contingente del personale dell'Arma dei Carabinieri in servizio di sorveglianza e scorta presso le sedi estere".

 

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