Russia, Salvini: "Quando un popolo vota ha sempre ragione". Tajani: "Pressioni violente"
Il leader della Lega commenta la vittoria di Vladimir Putin, eletto per un quinto mandato: "Prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l'anno della pace". Diverso il tono del ministro degli Esteri: "Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio e abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne". In serata la premier Meloni dice: "Maggioranza coesa sulla politica estera"
- “Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini commenta così la vittoria di Vladimir Putin alle elezioni presidenziali in Russia che si sono chiuse ieri, 17 marzo, vedendolo ottenere il suo quinto mandato in carriera
- "Io quando le perdo - ha continuato Salvini parlando delle elezioni - cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta". Poi ha aggiunto: "Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l'anno della pace"
- La Lega ha poi precisato in una nota: "In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c'è niente da festeggiare"
- Putin ha ottenuto circa l’88% delle preferenze degli aventi diritto al voto. L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa esorta all'unanimità la comunità internazionale a non riconoscerne più la legittimità come presidente e l’Occidente compatto ha condannato le elezioni come “una farsa”, mentre sono arrivate le congratulazioni di Pechino, Teheran, Nuova Delhi e di Abu Mazen. Il Cremlino bolla come "assurdi" i giudizi dei Paesi occidentali che hanno definito "illegittime" le presidenziali
- Le posizioni di Salvini non sono le stesse del ministro degli Esteri Antonio Tajani, come il leader della Lega vicepremier del governo Meloni. "Le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari e hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all'Ucraina nel rispetto del diritto internazionale", ha scritto ieri su X
- Interpellato oggi dalla stampa sulle parole di Salvini, Tajani ha detto di non aver "nulla da aggiungere rispetto a quanto ho detto". Però ha ricordato che "le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente"
- Il capo della Farnesina ha poi aggiunto: "Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne"
- In serata è arrivato un commento anche dalla premier Giorgia Meloni in un'intervista ad Agorà in onda domani, sullo stato di salute della maggioranza dopo le parole di Salvini sul voto russo: "Il centrodestra è molto coeso, come dimostra la velocità di attuazione e la chiarezza di attuazione della linea del governo. Quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa"
- Le parole di Salvini promettono di far discutere. "Festeggia per l'elezione di Putin parlando di espressione di democrazia del popolo russo. Ma Meloni è davvero ancora convinta che avere un vicepremier filorusso, che siede in Consiglio dei ministri e determina la politica anche estera del governo non rappresenti un problema di sicurezza nazionale? Io mi porrei delle domande", si chiede il segretario di +Europa Riccardo Magi
- Duro anche il leader di Azione, Carlo Calenda. Sui social scrive: "Salvini, ti suggerisco di ripassare le basi. Quando un popolo vota nel contesto di una democrazia liberale - libertà di espressione, associazione, stampa e magistratura indipendente - il risultato va riconosciuto. La democrazia senza stato di diritto non esiste. La Russia è una dittatura e le elezioni sono una farsa. Punto"
- Sempre dalle file di Azione, la presidente Mara Carfagna definisce “sconcertante” il “riconoscimento” della “rielezione farsa” di Putin. Salvini, aggiunge, “mette in grave imbarazzo il governo” e “traccia una linea di politica estera incompatibile con le scelte europee”
- E ancora, aggiunge Carfagna: Mosca “è andata al voto con un candidato unico, l'opposizione morta o in galera, i giornalisti liberi ridotti al silenzio dalle minacce e dal carcere. Nessuno può confondere un'elezione sancita così con una prova di democrazia. Continuo a chiedermi perché Salvini proprio non riesce a vedere tutto ciò che il mondo libero vede”
- Critico il presidente dei senatori dem Francesco Boccia. "Chiedo a Salvini: va bene quindi votare con le urne trasparenti e i militari che controllano il voto nei seggi? Sono curioso di conoscere la sua risposta e di sapere se i suoi alleati di governo la pensano alla stessa maniera", ha detto
- "Alle continue coccole e alle parole d'amore di Salvini nei confronti di Putin siamo purtroppo abituati. Parlare di espressione di democrazia per le elezioni farsa della Russia è l'ennesimo oltraggio a una storia che parla di diritti negati, oppositori uccisi, territori barbaramente occupati. Sorprende Meloni: non prendere le distanze dalle parole di Salvini è una mancanza di rispetto per chi ogni giorno subisce le discriminazioni del regime di Putin", dice Matteo Hallissey, segretario dei Radicali