Un anno fa iniziava il governo Meloni: da economia a migranti, le misure in campo
Il 22 ottobre 2022 entrava in carica con il giuramento l'esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d'Italia. Ecco cosa è accaduto in 365 giorni, in termini di politica interna, con la premier alla guida del Paese
- Era il 25 settembre 2022 e il centrodestra vinceva le elezioni politiche in Italia. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si imponeva con il 26% e la leader iniziava il suo percorso da prima premier donna italiana. L'esecutivo entrava ufficialmente in carica, con il giuramento, il 22 ottobre 2022. È passato un anno esatto da quel giorno: ecco quanto è accaduto, in termini di politica interna
- Energia, redditi, politiche attive del lavoro e dismissione di alcuni asset tra le grandi aziende di Stato - con l'avvio della vendita del pacchetto di minoranza di Ita a Lufthansa per 325 milioni di euro e l'apertura al fondo Kkr che sta trattando l'acquisto della rete di Tim - sono stati al centro delle scelte degli ultimi 12 mesi
- Per reperire le risorse necessarie l'esecutivo ha tagliato due dei provvedimenti più identitari dei governi a guida Giuseppe Conte - uno a maggioranza M5s-Lega e l'altro 5 Selle-Pd - ponendo fine al reddito di cittadinanza (sostituito da una serie di misure tra sussidio di inclusione e assegno formazione-lavoro) e annunciando la prossima conclusione del Superbonus edilizio. La decisione sul Rdc, nello specifico, ha scatenato molte proteste
- Tra le misure messe in campo anche due interventi, figli della congiuntura, che prevedono una tassazione straordinaria sugli extraprofitti: uno a fine nel 2022 a carico delle aziende energetiche (dopo l'aumento delle bollette) e uno nell'estate del 2023 per le banche (dopo il rialzo dei tassi da parte della Bce)
- Meloni ha lavorato subito per tentare di sostenere i redditi medio-bassi e le imprese nel fronteggiare le bollette energetiche, divenute in alcuni casi astronomiche, dedicando 2/3 delle risorse della prima manovra a questo obiettivo. La finanziaria 2022 ha innalzato anche il tetto all'utilizzo del contante da 1.000 a 5.000 euro e introdotto misure temporanee come opzione donna e quota 103 per facilitare i prepensionamenti
- Successivamente l'esecutivo si è concentrato sul fisco, con l'approvazione, nell'estate 2023, di una legge delega pensata per semplificare il rapporto tra cittadini e imposte, a cui ora dovranno seguire entro 24 mesi i decreti attuativi. La riforma fiscale punta a ridurre gradualmente le aliquote Irpef, diventeranno tre nella prospettiva di arrivare in futuro a una sola, e a omogeneizzare l'Iva per rendere l'imposta più aderente ai criteri Ue. Però è venuta meno l'introduzione della flat tax incrementale
- La maggioranza punta a superare la legge Fornero ma l'intervento non appare immediato vista la ristrettezza dei fondi. Per la prossima legge di bilancio invece la scelta dell'esecutivo è di concentrare i fondi, su pochi interventi, a partire dalla proroga del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 della misura (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro)
- Altre misure si concentrano sulle famiglie numerose e sul tasso di natalità, con la Manovra 2024. Aggiunto un altro mese di congedo parentale, retribuito al 60%, per i genitori con figli fino ai 6 anni. Aumenta il fondo per il bonus asili nido di oltre 150 milioni di euro
- C'è poi il tema del Pnrr, che tocca sia la politica interna e che quella estera: lo scorso 19 settembre il Consiglio Ue aveva dato il via libera alle modifiche apportate all'Italia ai target per la richiesta della quarta rata. Poi è arrivata anche ufficialmente la richiesta di pagamento da parte del Ministro per gli Affari Europei Fitto alla Commissione. In foto, Meloni e Fitto
- Quello dell'immigrazione è stato tra i temi più caldi all'attenzione del governo Meloni. La stessa premier ha però ammesso: "Sui migranti i risultati non sono quelli sperati ma ne verremo a capo". A settembre 2023 i flussi verso l’Italia e in particolare verso Lampedusa hanno raggiunto numeri record
- Ma andando con ordine, l’8 dicembre 2022 il Consiglio dei ministri approvava un decreto-legge che ridisegnava, di fatto, il codice di condotta per le organizzazioni non governative impegnate in attività di soccorso in mare. In marzo, dopo il naufragio di Cutro costato la vita ad almeno 94 migranti, il Consiglio dei ministri, riunitosi eccezionalmente nel palazzo municipale della cittadina calabrese, approvava un decreto legge per inasprire le pene esistenti per gli scafisti
- In giugno una visita in Tunisia della premier Meloni, di quello olandese Rutte e della presidente della Commissione Ue von der Leyen gettava poi le basi per un Memorandum di intesa siglato con il Paese africano sempre nell'ottica del contenimento dei flussi migratori. Il 6 luglio il Consiglio dei ministri approvava invece, in esame preliminare, il dpcm con la programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il prossimo triennio: 452 mila gli ingressi previsti
- Fino ad arrivare all’emergenza di settembre 2023: il 17 settembre la presidente del Consiglio, ancora con von der Leyen, era a Lampedusa, stremata dagli arrivi dei giorni precedenti: il giorno dopo, per gestire meglio l'accoglienza e favorire le espulsioni, si decide di estendere a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei Centri di permanenza e rimpatrio. Via libera anche a un Piano per l'allestimento di nuovi Cpr, con il coinvolgimento della Difesa: dovranno sorgere in aree "scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili"
- Il governo a maggio 2023 ha poi dovuto affrontare l'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna causando ingenti danni. Il governo ha nominato il generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario alla ricostruzione. Nella foto Meloni con Bonaccini e Von der Leyen, quest'ultima arrivata in Italia per visitare i territori colpiti
- A settembre 2023 sono poi arrivate anche nuove misure contro la criminalità e il disagio minorile, sulla scia delle violenze e degli stupri commessi da giovanissimi che hanno segnato le cronache estive, come quelli di Caivano e di Palermo
- Un altro tema caro al centrodestra è quello sulle riforme istituzionali: oltre all’elezione diretta del presidente della Repubblica, si è aperta in questo primo anno di governo anche l’ipotesi di un sistema dove il presidente del Consiglio acquista più poteri rispetto a quelli accordati dalla nostra Costituzione nella sua versione attuale