Carlo Calenda: "Mese difficile, da qui in poi Azione lavora tornando a fare Azione"

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Rivolgendosi alla platea di under 30 riunita al Pratibus District di Roma in occasione dell'evento organizzato dal suo partito, il leader ha definito il suo ultimo mese "veramente difficile". Poi ha toccato diversi temi tra cui la Rai e il Pnrr

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"Da qui in poi Azione lavora tornando a fare Azione". Lo ha detto Carlo Calenda durante il suo intervento alla due giorni organizzata dal partito, chiamata "Scriviamo il futuro" e rivolgendosi alla platea di under 30 riunita al Pratibus District di Roma. Nel suo discorso il leader ha definito il suo ultimo mese "veramente difficile", poi ha toccato diversi temi tra cui la Rai e il Pnrr.

"Azione lavora tornando a fare Azione"

Nel suo intervento Calenda ha dichiarato che "da qui in avanti, Azione lavora tornando a fare Azione", sottolineando che "in Parlamento eravamo presenti in due. C'era Richetti al senato ed Enrico Costa alla Camera. Siamo cresciuti più di chiunque altro". Ha poi rivendicato di aver fatto proposte "su ogni cosa dello scibile umano e ogni volta ci chiediamo: chi me lo fa fare se ogni volta mi viene chiesto del gossip politico?". Calenda ha poi raccontato di aver passato "un mese veramente difficile" perché "quando qualcosa in cui hai messo cuore e anima non funziona, va via qualcosa di te", ma "abbiamo preso un impegno con gli italiani e l'impegno era di fare la politica come gli italiani l'avevano vista sempre, almeno teoricamente. Innanzitutto il dovere della verità".

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"Con Italia Viva su quello su cui si può lavorare insieme"

Calenda si è poi rivolto a Elena Bonetti, deputata di Italia Viva che è intervenuta alla due giorni, spiegando che "a lei dico che quella storia non è certamente finita, almeno tra noi due. Abbiamo creduto in una cosa che non si è realizzata. Ma il legame di stima e affetto non può passare". Per il segretario si tratta di "una corrispondenza di valori, è un sentirsi reciprocamente a casa: quella cosa rimane". A rimanere è anche "il lavoro dei gruppi parlamentari, rimane un'interlocuzione che non si fermerà. In politica si possono avere scontri durissimi. Ma la fine della politica è quando quello scontro determina un rancore personale - ha sottolineato Calenda -. E dunque si lavora con Italia Viva su quello su cui si può lavorare insieme. Siamo due partiti, faremo un percorso parallelo, ricostruendo un percorso di fiducia e rispetto reciproco".

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"La religione del laico è verità e coerenza"

"Noi non siamo quelli della razionalità, siamo quelli dell'idealismo e della passione", ha spiegato Calenda, aggiungendo che "diciamo sempre che siamo primi per monumenti Unesco, non diciamo mai che siamo ultimi fra quelli che visitano quei monumenti". L'ex ministro dello Sviluppo Economico ha poi detto di aver "imparato in questi giorni che non è facile fare una politica che non tolga a qualcuno per dare a qualcun altro", ma che il dovere della verità "implica il fatto che ripeti costantemente quello che la politica fa ogni giorno. Siamo senz'altro ruvidi e diciamo le cose come stanno. La religione del laico è verità e coerenza". L'impegno è quindi quello di "trattare i cittadini come persone senzienti e trattare i giovani come giovani uomini e non come pesci rossi. Non devi prendere solo voti, ma devi prendere i voti cambiando il modo in cui le persone si approcciano alla politica".

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"Rai va affidata a una fondazione indipendente"

Sulla questione Rai, fresca di nomine e oggetto di polemiche per gli addii di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, Calenda ha detto che "chiunque arriva al governo la lottizza. C'hanno due passioni i politici: la Rai e i servizi segreti". Per il leader di Azione l'unico modo in cui "si risolve questo problema è affidare la Rai a una fondazione indipendente i cui componenti del Cda vengono nominati dal presidente della Repubblica. Perché lo spettacolo che vediamo ogni volta - ha aggiunto -, non solo nel caso di questo governo, è indecoroso e non funziona innanzitutto per la Rai che è una grande azienda che fa cultura e informazione. Altrimenti la si privatizzi che facciamo prima".

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"Pnrr?noi abbiamo fatto proposta su Industria 4.0"

Sul Pnrr per Calenda "la problematica che il governo ha è che non riesce a spiegare come vuole rifarlo". Su questo tema la proposta di Azione è di ripristinare l'Industria 4.0 e dare questi soldi agli imprenditori che investono in digitale e ambiente e assumono, almeno non li buttiamo". La norma è stata scritta "con i relativi costi in modo che fosse in linea con le direttive europee - ha spiegato Calenda -. Lo facessero perché altrimenti qui si chiacchiera di tutto senza mai riuscire a mettere in piedi niente, il vero problema di questo Paese".

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Calenda a under 30: "Il mio obiettivo è che voi diventiate i miei capi"

Durante il suo intervento Calenda si è rivolto direttamente agli under 30 presenti all'evento affermando di aver "bisogno di giovani under 30 che entrino nei direttivi e nelle segreterie e che lì combattano". Poi ha raccontato che "un mio capo alla Ferrari mi diceva: il mio obiettivo è che tu diventi il mio capo" e che ora "il mio obiettivo è che voi diventiate i miei capi". Il leader di Azione ha poi detto che "si forma qualcosa che dura nel tempo se c'è una classe dirigente che poi si scontra con la leadership che c'era prima e magari si prende una cosa perché è in grado. E voi siete in grado di prendere in mano questo percorso".

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