
Dalle spiagge al ritardo sul Pnrr, i dossier contestati dall’Ue all’Italia
Da sistemare il catasto - i cui valori devono essere in linea con quelli del mercato – e il fisco. C’è inoltre preoccupazione per la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. Già aperta invece la procedura d’infrazione ai danni dell’Italia per il suo trattamento delle concessioni balneari

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Concessioni balneari/1 – La Commissione Ue segnala che i “continui ritardi nell’implementazione di procedure competitive efficaci per l’assegnazione di licenze per la gestione di strutture marittime, lacustri e fluviali per il tempo libero e il turismo (concessioni balneari) rimangono una fonte di preoccupazione e comportano una significativa perdita di entrate”
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Concessioni balneari/2 – La Corte di Giustizia Ue ha infatti imposto all’Italia di seguire e applicare la direttiva Bolkenstein, secondo la quale le spiagge italiane devono essere soggette a un processo di selezione imparziale. L’Ue ha già aperto una procedura di infrazione
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Il catasto e il fisco – Fra le tante riforme, l’Italia è tenuta ad occuparsi anche di quella del fisco. Deve ridurre “ulteriormente le imposte sul lavoro” e “rendere più efficiente il sistema fiscale, preservandone la progressività e migliorandone l’equità”. Da ritoccare anche il catasto, i cui valori “vanno allineati a quelli di mercato”. Lo ricorda Il Sole 24Ore
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Case green/1 – In ambito immobiliare, ci sono due traguardi: la classe energetica E entro il 2030 e quella D da raggiungere entro il 2033. Si tratta di obiettivi ritenuti necessari per la riqualificazione energetica

Case green/2 – La direttiva Ue che contiene queste regole deve ricevere ancora l’ok dal Parlamento, della Commissione e del Consiglio Ue. È molto contestata dalla Maggioranza italiana, che mette in luce come il 75% delle abitazioni appartenga a classi energetiche meno efficienti (dalla G alla E)
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